venerdì 27 febbraio 2015

L'amico del piccolo tirannosauro (F Seyvos - A. Veugelade) - Il Venerdì del libro

Per questo Venerdì del libro propongo una storia che è piaciuta molto all'ometto di casa. Si tratta di L'amico del piccolo tirannosauro: un libro piccino, leggero e colorato che ha per protagonista un piccolo tirannosauro che si trova a vivere una spiacevole situazione.

Non ha amici. Non perchè sia antipatico o scontroso ma perchè... lui gli amici li mangia! Ci sta anche tanto attento, cerca di pensare ad altro quando è con loro ma è più forte di lui. E' un carnivoro e la sua natura lo spinge a mangiare i suoi amici, coloro con cui si trova più a contatto e con i quali si trova pure bene! Poverino! E' sempre tanto dispiaciuto quando ha un amico nella pancia ma oramai non c'è più niente da fare... fino a che... bhè, arriva un topino che lo aiuta a cambiare la situazione e che farà di tutto per diventare suo amico, un amico "vivente".

La storia è davvero carina e sarà grazie ad alcuni escamotages che il topino cercherà di portare a termine la sua missione: diventare amico per la pelle del tirannosauro.
Riuscirà a farsi mangiare? Come potrà soddisfare il pancino del suo amico senza rischiare la pelle?

Bhè, l'ometto di casa è rimasto a sentire con attenzione fino all'ultima riga e la storia gli è piaciuta così tanto che l'altra sera si è proposto di leggerla a sua sorella come lettura della buonanotte. Bello, no?

Il libricino è piccolo e si sviluppa in orizzontale. All'interno, se devo proprio rilevare un difetto, trovo che il testo sia scritto un po' troppo piccino perchè per il resto non ho nulla da dire.

L'amico del piccolo tirannosauro fa parte della collana Bababum di Babalibri ed il prezzo di copertina è di 5.80 euro (secondo me e alla luce della nostra esperienza spesi più che bene). Grazie al suo formato può anche essere tenuto in borsa per cui è un ottimo diversivo da proporre ad un giovane lettore anche quando si è in giro, in alternativa al tablet... secondo me almeno è così. Lo consiglio tenendo conto, però, che i caratteri non sono molto grandi per cui per i lettori in erba che volessero leggerlo da soli bisogna tenere conto di ciò.

E' una bella storia di amicizia, fa sorridere e lancia un messaggio di speranza anche per chi - come il piccolo tirannosauro - crede di non avere alcuna possibilità.
***
L'amico del piccolo tirannosauro
Florence Seyvos - Anais Vaugellade
Babalibri
euro 5.80

giovedì 26 febbraio 2015

Arcobaleno e gli abissi marini (M. Pfister)

Arcobaleno è un pesciolino meraviglioso. Ha delle bellissime scaglie luminose ed il più bello di tutti i mari. Allo stesso tempo, però, è anche molto vanitoso e questo lo rende sempre più solo.
La storia ha inizio da qui e nel libro Arcobaleno e gli abissi marini siamo davanti ad un'altra avventura del Pesciolino Arcobaleno che, nel primo libro - Arcobaleno il Pesciolino più bello di tutti i mari - prende il via.

La storia: Arcobaleno è rimasto con una sola scaglia scintillante dopo avere regalato le altre ai suoi amici pesci ma, per una sfortunata coincidenza, la perde. La scaglia va a finire sul fondo del mare, risucchiata dall'abisso più profondo e lui, senza paura, decide di partire alla ricerca. Ma in fondo al mare cosa troverà? Che pericoli si celano in quel profondo blu? 
Arcobaleno incontra dei nuovi amici, gli abitanti degli abissi ed ancora una volta - come avvenuto nella storia che dà il via alla serie - sarà proprio grazie a questi amici che riuscirà a ritrovare la sua scaglia, il suo tesoro.

Il libro propone delle immagini molto colorate e con dettagli scintillanti, a tutta pagina e che rendono perfettamente l'idea del mare, della profondità degli abissi e tutto il resto. E' di gran formato, con copertina cartonata, edizioni Nord-Sud trovato ad un'offerta speciale di 9.90 euro che ritengo siano stati spesi più che bene. Le immagini non riescono a rendere la bellezza dei dettagli scintillanti... oppure si? A ben guardare si riesce a capire dove sono i brillantini e si può immaginare il bell'effetto che fanno, immagini di questo tipo, davanti agli occhi di un bimbo che, oltre a rimanere catturato dalla storia, si lascia affascinare anche dallo scintillio!
A noi la storia è piaciuta molto. L'amicizia è l'argomento portante del racconto e trovo che sia una storia molto positiva - nel senso che lancia un messaggio positivo - e davvero carina da leggere.

Noi abbiamo il libro ed abbiamo anche ascoltato questa assieme ad altre storie del Pesciolino Arcobaleno in occasione di un laboratorio di lettura a cui abbiamo partecipato di recente. Ci siamo anche divertiti a realizzare i nostri pesciolini Arcobaleno usando cartoncini, pezzettini di cartoncino ed anche pezzettini di pelle brillante come indicato qui... Ecco il risultato con il pesciolino della principessa di casa a sinistra e quello dell'ometto di casa a destra.

A dire il vero ci siamo anche divertiti, a casa, a creare altri pesciolini seguendo un diverso prototipo che abbiamo trovato nella rete. Non sono carini?
Nel primo caso, quelli fatti al laboratorio di lettura, si tratta di marionette che vengono tenute in mano grazie ad una specie di impugnatura realizzata con una striscia di cartoncino mentre quelli che abbiamo fatto a casa si reggono su due cannucce, sono delle vere e proprie marionette che per via del corpo centrale a fisarmonica si possono anche muovere.
 

venerdì 20 febbraio 2015

Giustino penso e cucino: venti storie da mangiare (F. Gaio - K. Dimartino) - Venerdì del libro

Sono solo io che ho il problema del "...non lo voglio", "...non mi piace" ogni volta che ci si mette a tavola? 
L'ometto di casa - generalmente di buona forchetta - usa questi "escamotages" quando torna a casa di cattivo umore da scuola e rifiuta di mangiare quasi per protesta... la principessa di casa lo fa più spesso perchè lei ha pochi alimenti che gradisce davvero e mangerebbe sempre quelli.

E poi torno a casa io da lavoro per sentire mia madre/mia suocera (con cui a turno i bambini stanno per il pranzo visto che io lavoro fino alle 14) che raccontano tutte le storie che i bambini hanno fatto prima di mettersi a tavola per poi solamente mangiucchiare un pochino.... 
e così non va bene... 
e io preparo un sacco di cose e loro non mangiano niente... 
e alla fine non cucino più... 
ma vi sembra questo il modo....

Ogni giorno sempre la stessa storia, salvo sentire qualche volta che "...lui ha chiesto due volte la pasta", "...lei ha mangiato la carne di gusto"... sono sempre poche le volte in cui sento dire queste parole, rispetto alle continue lamentele sul fatto che non mangino bla bla bla...

Perchè non cercara aiuto in libreria, cercando qualche cosa di adatto per avvicinare i bambini alla cucina con atteggiamento positivo, con curiosità e voglia di provare?
Così, cerca di quà e cerca di là - anche grazie a dei suggerimenti di amiche virtuali - sono arrivata da Giustino che propongo per questo Venerdì del libro. Si tratta di un bambino che pensa e cucina. Eh si, pensa perchè riflette sull'origine degli ingredienti e cucina perchè da quegli ingredienti crea dei piatti prelibati.

Giustino è un golosone oltre che un gran curioso: impara a cucinare e a conoscere ciò che usa, alle sue origini, al percorso che segue prima di arrivare nel piatto. Assieme ad altri suoi amici - come Totogatto, BioBio, Adelita, Victor, Zia Miriana e il signor Peppone - invita grandi e piccini non solo a leggere delle storie ma anche a realizzare dei semplici (e buoni) piatti.

Si tratta di un libro di ricette un po' particolare: Giustino propone venti ricette abbinate ad altrettante brevi storie. E come ogni libro di ricette che si rispetti sono indicati gli ingredienti, il procedimento, il grado di difficoltà, il tempo e le modalità di cottura. Le varie fasi della preparazione sono accompagnate da immagini "vere" degli ingredienti e delle diverse fasi oltre che dei piatti finiti.

 
Non sono ricette tradizionali o piatti che potrebbero definirsi "comuni".
Penso al Sushi mediterraneo, al fiore di fichi, al couscous di verdure fino ad arrivare ai dolcetti di ricotta e mandorle con cioccolato e pinoli. Sono ricette il cui risultato finale si presenta bene anche dal punto di vista visivo ed anche questo vuole essere uno stimolo per i più piccoli visto che il piatto finale non è qualche cosa di informe.

Nelle ultime pagine del libro, dopo le venti ricette, sono fornite delle informazioni su alcuni prodotti come le banane, il cacao, il riso o lo zucchero.

Il libro è nuovo di zecca, arrivato in casa nostra oggi. Non abbiamo ancora avuto il tempo di provare le varie ricettine ma credo che, su venti proposte, qualcuna possa davvero fare al caso nostro. Vi saprò dire in termini di gradimento... Quanto al libro devo dire che mi piace e può aiutare a conoscere meglio ciò che si mette nel piatto.

mercoledì 18 febbraio 2015

Il grande libro di Elmer (D. McKee)

Elmer è un nostro amico. Oramai lo è da tempo e leggere le sue storie è sempre un piacere. Qualche tempo fa abbiamo partecipato ad un laboratorio di lettura che ho ha avuto come protagonista, in biblioteca, di una storia sulla neve. Poi è stata la volta di un altro laboratorio di lettura, più recente, organizzato da lettori volontari nel corso del quale sono state proposte tre sue storie. In entrambi casi abbiamo anche realizzato dei simpatici Elmer variopinti nel corso dei rispettivi laboratori manuali.

Ecco, dunque, che si può proprio dire che il simpatico elefante variopinto sia oramai di casa. Ed è sempre un piacere leggere storie che lo hanno come protagonista assieme agli altri elefanti del branco oltre che ai tanti altri personaggi che gli gravitano attorno.

Uno dei libri più ci piacciono, sempre in tema “Elmer”, è la raccolta Il grande libro di Elmer che contiene sei simpatiche storie i cui  testi sono stampati su pagine molto colorate, in perfetto stile elefante variopinto. 

Si tratta di un libro piuttosto grande ed anche non troppo leggero: un dettaglio non trascurabile se si pensa che quando leggiamo storie a letto facciamo un po’ di fatica a restare distesi – perché ci piace leggere in relax prima di andare a dormire – tanto che questo libro ci costringe a sederci sul lettone… ma si tratta di un dettaglio rispetto al quale basta organizzarsi per ovviare al problema.

 

Le storie proposte sono Elmer sui trampoli, Elmer e il vento, Elmer e l’orsacchiotto perduto, Elemer e lo straniero, Elmer e nonno Eldo, Elmer e Rose. Si tratta della raccolta delle più belle storie dell'elefante più tenero e colorato che ci sia!

I caratteri usati per i testi non sono piccolissimi e sono adatti anche per lettori in erba. Ieri sera, tanto per citare un esempio, come lettura della buonanotte di storie di questo libro ne abbiamo lette tre: una io ed una, rispettivamente, i miei figli… nessuno dei due ha fatto fatica con i caratteri pur essendo la fine di una giornata piuttosto impegnativa e pur essendo tutti piuttosto stanchi. 

Le immagini sono proposte su tutte le pagine e a tutta pagina: ciò rende il libro molto accattivante anche per i piccini. I personaggi sono più o meno sempre gli stessi. 

Oltre ad Elmer ci sono il cugino Wilbur, gli altri elefanti del brano e ,a rotazione, altri personaggi della foresta.
Le storie sono tutte legate da un filo conduttore: quello della diversità e della bellezza di essere diversi e per questo speciali. 

La copertina è imbottita e all’interno c’è anche lo spazio per scrivere il nome del proprietario del libro. Credo che sia anche una bellissima idea regalo visto che il volume si presenta bene anche esteticamente oltre che in fatto di contenuti.
Sono storie consigliate dai cinque anni ma, per esperienza con i vari laboratori di lettura, posso dire che Elmer è un personaggio capace di catturare, con le sue storie, anche bimbi più piccoli. 
***
Il grande libro di Elmer
David McKee
Mondadori Editore
19.90 euro

domenica 15 febbraio 2015

#ioleggoperchè

Il libro come esperienza da condividere.
Un link per connettersi al mondo.
Una rete cui appartenere.
Una passione da diffondere.


Come non accettare una missione di questo tipo?
Io che sono stata lontana dalla lettura per tanti, troppi anni... e che ho scoperto all'improvviso il piacere di leggere tanto da non poterne fare più a meno, come potrei dire di no? 
Giusto ieri parlavo con Simonetta, amica e responsabile della biblioteca della mia città, dell'iniziativa #IOLEGGOPERCHE'. Appena ho avuto modo di approfondire ho subito accettato la sfida, mi sono registrata e sono diventata messaggero impegnato a portare il piacere della lettura tra la gente.
E poi nel leggere il post di per il Venerdì del Libro ho avuto modo di tornare sull'argomento e... ho aderito! Ecco fatto!

Nei dettagli l'iniziativa è spiegata nel sito ufficiale a cui si può occedere da qui.
E non è tanto il fatto di distribuire libri a chi abitualmente non è un gran lettore che mi ha attirata quanto la possibilità di portare la mia testimonianza di lettrice ritrovata e, perchè no, diventare contagiosa!

Ho già in mente alcune cosettine da fare. Innanzitutto vorrei coinvolgere l'Associazione Arcobaleno Genitori per la Scuola, con cui collaboro, e che in questo periodo è particolarmente impegnata sul fronte della diffusione del piacere della lettura. Ci sono diverse iniziative in cantiere, perchè non collegarne una con il circuito che poi sfocerà con tante iniziative il 23 di aprile, Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d'Autore?
Lo scorso anno decisi di metterci la faccia... quest'anno potremmo pensare a qualche cosa di diverso... ci sto lavorando.
Mi auguro che l'Associazione voglia rispondere positivamente e darmi una mano, magari mettendoci in rete con la biblioteca della nostra città! Perchè no!  

E tu, che aspetti a diventare Messaggero ed unirti a #IOLEGGOPERCHE'?

A breve interessanti aggiornamenti...

venerdì 13 febbraio 2015

Biancaneve (F.lli Grimm - B. Lacombe) - Venerdì del libro

L'ho amato dal primo momento in cui i miei occhi si sono imbattuti in quella copertina così tetra e affascinante allo stesso tempo. Biancaneve, nella versione illustrata a Benjiamin Lacombe, doveva essere mio, prima o poi.
Non l'ho comprato ma è arrivato tra gli altri doni di Babbo Natale (per mano di mio fratello e mia cognata). Non per me ma per mia figlia: un dono che ci ha fatte felici entrambe.
La storia è diversa da quella che tutti conosciamo per diversi dettagli. Le immagini, bellissime!

 
 
Lacombe non delude! Già con Ondine avevo avuto modo di parlare del frutto della sua fantasia e della sua matita... con Biancaneve è arrivata la conferma che, peraltro, nemmeno serviva!
Nel periodo natalizio diverse copie di questa versione di Biancaneve sono state messe in bella mostra - in una delle librerie a noi più vicine - nell'espositore dei "pezzi forti"... e lo è davvero, un pezzo forte. Il libro è di formato piuttosto grande - lo si capisce bene guardando l'ultima foto, con mia figlia che tiene aperte due bellissime pagine, quelle che infondo rappresentano la storia classica di Biancaneve.

Quanto alla storia - adattata dal testo dei F.lli Grimm da Suzanne Kabok - parla di una bambina di sette anni che viene allontanata dalla matrigna cattiva che non chiede il suo cuore al cacciatore quanto fegato e polmoni. 
E quando Biancaneve viene raggiunta nella casetta dei nani subisce tre tentativi di uccisione: due volte si salva con l'arrivo dei nani (e, recidiva, continua ad aprire la porta alla vecchia mendicante anche se i nani si raccomandano tanto) ma la terza volta nessuno sembra poter fare nulla. Viene messa nella teca trasparente dove resta per diversi anni tanto da diventare una bella ragazza (ma se è morta come fa a crescere? Se non è morta perchè non respira? Ok, è una storia, ma mia figlia certe domande me le ha poste) di cui un principe di passaggio si innamora. 
La salva con un bacio? Eh no... qui lascio un po' di suspence... non è il bacio del principe che la salva... Anche se, ovvio, il principe c'è.

All'interno del libro le immagini si alternano: ce ne sono di enormi, a colori, tutte con sfondo piuttosto scuro e tetro ed altre in bianco e nero che sono comunque di grande effetto.

Un elemento grafico è molto ricorrente e lo collego al "male": si tratta di un corvo nero (o anche di più in alcune immagini) che compare in tutte quelle illustrazioni in cui c'è la presenza, la vicinanza o l'effetto di ciò che fa la matrigna. Questa è una mia interpretazione, non vorrei sbagliare... ma è quel che mi pare di poter capire visto che nelle immagini più positive il corvo non c'è.

Bello, un libro da collezionare e da amare anche se si è adulti.
Uno di quelli da conservare con gelosia.

Lo propongo per questo Venerdì del libro e lo posiziono tra una via di mezzo: lettura per bambini? Si, ma non solo...

martedì 10 febbraio 2015

Complice lo specchio (A. Marangolo)

Antonio Marangolo è  stato un autore del tutto sconosciuto per me fino a qualche giorno prima di Natale quando la mia amica Monia mi ha regalato il suo libro Complice lo specchio.
Mi è stato presentato come un libro particolare, ironico e molto di più... E così l'ho trovato.
Particolare perché l'autore usa un linguaggio diretto, privo di "ricami" che spesso allungano le frasi solo per aggiungere qualche pagina in più.
Particolare per le tematiche che affronta: una forma sottile - ma palese - di prostituzione, un legame amoroso, l'arte, la passione... Tutto messo insieme in un'abile intreccio che, devo dire, mi ha positivamente catturata.
Ironico, per il modo con cui l'autore pone determinate situazioni... Situazioni anche pesanti, a ben vedere, ma poste con ironia e leggerezza, tanto da farle passare come situazioni normali anche quando non lo sono affatto.
E molto di più... eh si, perché si somma una dose di mistero con una dose di erotismo, il tutto mixato abilmente con una storia d'amore di fondo che è caratterizzata da un singolare avvicinamento e da un altrettanto singolare separazione.

La trama non può essere svelata perché ogni lettore ha diritto di godersela appiano. Faccio solo un breve accenno ai personaggi, giusto per un assaggino.

Eddie Ponti di mestiere fa l'investigatore privato e coltiva un hobby- il classico "a tempo perso" - per una singolare e moderna forma d'arte. E' stato un agente di polizia ed ora, che fa l'investigatore privato a tempo pieno, dimostra di essere un vero trasformista anche dal punto di vista fisico visto che, oltre a barba e baffi finti, a parrucche ed occhiali da indossare con abilità, ha anche la capacità di accorciarsi di 15 centimetri. Una caratteristica che gli permette di sparire agli occhi degli altri - perché quindici centimetri in meno in altezza fanno la differenza, eccome! - senza un eccessivo sforzo fisico. No, non compie una magia, ma dei movimenti che gli permettono di spostare all'interno il bacino perdendo 15 centimetri in altezza.

Maddalena Virlinzi è una donna dal gran fascino. Non è la classica donna perfetta. Anzi, ha più di un difetto ma, nell'insieme, ogni difetto diventa una calamita per l'altro sesso tanto da farla risultare la donna più desiderabile di Saragosa, una cittadina ai piedi dell'Etna. E' lei la cliente del momento di Eddie Ponti: lo ingaggia per essere pedinata. Vuole che l'investigatore privato la segua quotidianamente e faccia settimanalmente un rapporto dettagliato.
Strana richiesta che - lo si capisce leggendo pian pianino i vari capitoli - ha uno scopo ben preciso che sfugge ad un investigatore arguto quale è Ponti. Gli sfugge ma alla fine lo travolge.

Le due vite si incontrano e si scontrano, i due si attraggono e si respingono. Eddie è combattuto: si sente attratto da quella donna ma non può condividere ciò che ama fare. E seguirla, seguire i suoi spostamenti, vedere con chi si trattiene e capire anche cosa faccia durante quelle lunghe giornate, lo fa soffrire più di quanto una brutta verità dovrebbe toccare l'animo di un investigatore privato che sta solamente svolgendo il suo lavoro.

La situazione precipita... per uno dei due la vita cambia radicalmente fino a che...

Che vi devo dire? Non sarà un capolavoro ma a me è piaciuto. L'autore rende palpabile l'atmosfera che si vive nelle zone di cui parla, propone una storia originale, bizzarra ma non troppo, singolare e strampalata per alcuni versi ma anche molto attinente alle contraddizioni di ogni giorno. 
L'ho letto in pochi giorni e mi è piaciuto. 
Mi piaciuto anche il formato - non proprio piccino - così come la carta usata per stamparlo: una carta ruvida, più grezza di tante altre (carta da fonti gestite in maniera responsabile, si legge nell'ultima pagina) che è perfettamente in linea con la ruvidità di alcuni passaggi della storia.
Mi sento di consigliarlo. 
A me è piaciuto.

venerdì 6 febbraio 2015

Ti guardo (S. V. D. Shulenburg) - Venerdì del libro

Lo so.... lo so... sono arrivata proprio sul filo di lana in questo primo venerdì del mese di febbraio. 
E l'ho fatto perchè volevo parlare del libro che stavo leggendo in questi giorni e che sono riuscita a terminare solo qualche minuto fa. Avrei potuto scegliere altro, per questa settimana ma... è stato più forte di me.
Ti guardo è il titolo del libro di Sibyl Von Der Schulendburg che ho qui davanti a me, appena chiuso dopo aver letto l'ultima riga.
Devo dire che non avevo mai letto un libro di così.
La storia ha un inizio destinato a lasciare un segno indelebile nella vita della protagonista: un uomo rifiuta la sua bambina in quanto femmina. Lui voleva un maschio e, ora che sua moglie se n'è andata lasciandole la piccola come fardello, ha deciso che non sarà più una bambina ma un bambino. Una decisione che la piccina subisce inesorabilmente e che le segnerà tutta la vita.

Questa bambina porterà su di se i segni del trauma subito con l'abbandono della madre, prima ed anche quello del padre che, pur restandole accanto (seppur in malo modo, picchiandola e costringendola a lavorare come saldatore fin da adolescente) la rifiuta in quanto femmina. Sarà proprio l'abbandono il tema portante di una storia che si dipana tra un laboratorio di cake design e l'appartamento di una prostituta per poi arrivare ad una svolta.

Sofia, Laura, Alex, Sale, Tiffany non sono persone diverse ma diverse personalità che assumerà quella bambina una volta diventata grande. Ognuna ha le sue caratteristiche e tutte sono accomunate da un disturbo mentale che assume sfumature diverse, dalle più delicate alle più violente, tanto da portare ognuna a comportamenti estremi.

La donna (così viene spesso chiamata Sofia) nel momento in cui si sente Alex, è ossessionata da Valentina: una cake designer che crede di amare convinta di essere ricambiata. Quell'amore così strano e particolare, però, presto degenera sfociando nello stalking, nelle minacce, nell'aggressione... Una storia d'amore mai iniziata che lascia l'amaro in bocca... quell'amarezza che Sofia conosce bene, retrogusto dell'abbandono.
Così la donna cambia le sue mire e si indirizza altrove. Verso un altro amore immaginato... che la porterà su una dimensione diversa da quelle vissuta da Alex. 

Non è semplice accennare alla trama senza togliere il gusto della lettura per cui mi fermo qui. Aggiungo solo che l'autrice traccia i contorni di patologie di cui non si parla mai (di alcune non conoscevo nemmeno l'esistenza) e riesce a rendere perfettamente il personaggio nella tragicità delle situazioni che si vengono a delineare ogni volta che emerge una personalità diversa.

L'amore, l'ossessione, la disperazione, la violenza... sono tutte facce di una stessa medaglia.

Il finale ho iniziato ad intuirlo solo a pochissime pagine dalla fine... in alcuni momenti ho provato repulsione per quel che leggevo... ma non perchè siano scene chissà quanto violente quanto per l'abilità dell'autrice di rendere palpabili quelle sensazioni che vengono descritte.

Le pagine scorrono via veloci. Ho trovato alcuni errori di battuta che, seppur trascurabili, mi sono arrivati agli occhi ma si tratta di poca roba. 

E' un romanzo strano, particolare. Si parla di un personaggio erotomane, con disturbi mentali che al suo cospetto sono inesistenti ma che balzano fuori dalle pagine. 

Per me è stata una novità assoluta. Non riesco a paragonare questo libro a nessun altro che abbia letto fino ad ora e lo suggerisco per questo Venerdì del libro restando in attesa di conoscere eventuali parere in merito da parte di chi l'avesse letto.

Dal sito della casa editrice - Il Prato - apprendo che in occasione del Buk Festival di Modena (21 febbraio) Sibyl von der Schulenburg sarà protagonista dell’incontro “Cronache di Psiconarrativa” , presso la sala B-Wolinski. Sono un tantino lontana altrimenti avrei incontrato volentieri l'autrice ed avrei seguito con interesse il viaggio negli angoli più reconditi della mente che avrebbe potuto scaturire da tale incontro. 
***
Ti guardo
Sibyl Von Der Schulenburg
Il Prato Editore
disponibile in ebook a 3.99 euro
o in versione cartacea a 10.00 euro
"psicoromanzo" , in cui la protagonista Valentina, cake designer, viene continuamente spiata da un'ombra che col tempo diventa sempre più inquietante. L'espressa volontà di Sibyl è quella di creare un romanzo scorrevole, leggibile tutto d'un fiato, ma che contempli anche una soluzione. Si passa attraverso l'analisi della malattia, la descrizione attenta di alcune patologie ai più sconosciute, per arrivare a scuotere il lettore, a dare un segnale forte, a convincerlo che in presenza di certe situazioni la cosa migliore è parlarne senza vergogna per poter trovare una terapia adeguata, il tutto "condito" da uno stile asciutto, a tratti scarno, ma incisivo e accattivante. - See more at: http://lafieradelleparole.it/blog/sibyl-von-der-schulenburg-presenta-il-suo-nuovo-ps.html#sthash.wDWFwSSj.dpuf
"psicoromanzo" , in cui la protagonista Valentina, cake designer, viene continuamente spiata da un'ombra che col tempo diventa sempre più inquietante. L'espressa volontà di Sibyl è quella di creare un romanzo scorrevole, leggibile tutto d'un fiato, ma che contempli anche una soluzione. Si passa attraverso l'analisi della malattia, la descrizione attenta di alcune patologie ai più sconosciute, per arrivare a scuotere il lettore, a dare un segnale forte, a convincerlo che in presenza di certe situazioni la cosa migliore è parlarne senza vergogna per poter trovare una terapia adeguata, il tutto "condito" da uno stile asciutto, a tratti scarno, ma incisivo e accattivante. - See more at: http://lafieradelleparole.it/blog/sibyl-von-der-schulenburg-presenta-il-suo-nuovo-ps.html#sthash.wDWFwSSj.dpuf

martedì 3 febbraio 2015

La casa nell'ombra (K. Faldbakken)


Non mi era mai capitato di leggere un autore norvegese. Con “La casa nell’ombra” è stata la mia prima volta con un autore che porta un nome per me del tutto nuovo: Knut Faldbakken.
Avevo il libro a casa da un po’, dimenticato su una mensola tra altri libri acquistati sulla scia dell’entusiasmo ma lì dimenticati. Ha attirato la mia attenzione mentre ero alla ricerca di qualche cosa da leggere sul genere thriller… che a dirla tutta non leggevo da un po’. 
Ed eccolo qui, pronto a proporsi in modo quasi sfacciato.

Sulle prime ho pensato che la mole del libro fosse un po’ inadeguata per l’edizione Giunti tascabili…
Ci vogliono delle tasche piuttosto grandi per portare in giro un libro così!”… l’ho pensato subito, lo ammetto… perché di pagine de leggere ne erano 505.

Eppure, nonostante avessi subito pensato che sarebbe stato un tantino pesante da portare in borsa (abitudine che purtroppo non riesco a debellare!!!) l’ho scelto tra tutti gli altri attirata non so da cosa in particolare. Forse la copertina? Il titolo? Mha... non so di preciso. Eppure era tra altri tre o quattro libri tutti a loro modo allettanti!

Devo dire che fin dall’inizio ad incuriosirmi - riga dopo riga - è stata la scelta dei personaggi e l’ambientazione della storia: un centro per anziani e persone di una certa età sono i protagonisti (diretti o indiretti) e devo dire che questa cosa mi ha piacevolmente sorpreso perché non è così usuale trovarsi davanti ad una scelta narrativa di questo tipo.

C’è un delitto – anzi più d’uno – e tra gli elementi che si intrecciano durante le indagini del commissario Jonfin Valmann e della sua assistente Anita, spicca un altro aspetto che ha reso ancora più particolare la narrazione: le pulsioni sessuali dei protagonisti. Niente di strano si si parla delle sfumature di grigio o di storie di giovanotti rampanti ma senza dubbio aspetto particolare quando si ha a che fare con persone avanti con l’età.

L’autore alterna la storia collegata alle indagini con quella dei personaggi specifici: primo tra tutti quella di Jonfinn Valmann, commissario ironico e malinconico che con testardaggine segue tutte le piste che gli si aprono davanti agli occhi. Un commissario consapevole di non essere più nel fiore dell’età ma che, non per questo, non ascolta il suo cuore. Si sente attratto dalla sua assistente e cercherà di attirare la sua attenzione. Ci riuscirà.
Quanto ai personaggi coinvolti nella storia che ruota attorno ai delitti, emergono delle personalità molto particolari ed in questo trovo che l’autore sia stato bravo. Soprattutto con il personaggio di Elise – una delle due donne che si dichiarano fidanzate della prima vittima – ha fatto un egregio lavoro tanto da renderla quasi reale nei suo comportamenti sul filo della pazzia, dello squilibrio mentale! A tutto c’è un perché, anche a comportamenti di questo tipo ed andando avanti nella lettura lo si capisce bene.
In alcuni punti ho trovato la narrazione un po’ ripetitiva soprattutto nel frangente in cui le indagini non andavano avanti. Continui interrogativi che si rincorrevano e divagazioni che, secondo me, potevano essere evitate… ma non per questo mi sento di bocciare il libro. Anzi. Ammetto di averlo portato in giro con me per leggere una paginetta anche nei momenti più impensabili come quando eravamo fermi al semaforo in macchina (ma guidava mio marito…) o nell’attesa di un’amica che portava qualche minuto di ritardo.

Il puzzle si ricompone nelle ultime pagine con alcuni sconvolgimenti di fronte. Le vicende dei protagonisti si intrecciano con l’arte, con vecchi dolorosi ricordi di tempi passati ma mai dimenticati e fissati sui libri di storia…

Cercando nella rete ho anche scoperto che Valmann sarà protagonista di altri due libri di questo stesso autore e quasi quasi avrei in mente di procurarmeli (pur avendo rinnovato la promessa di non comprare più libri fino a che non avrò smaltito quelli in lista d’attesa). E leggendo la presentazione di uno di questi ho anche scoperto come andrà a finire tra Valmann ed Anita… un aspetto, questo, che ne “La casa nell’ombra” resta sospeso.

domenica 1 febbraio 2015

Ranocchio è innamorato e... laboratorio di lettura in biblioteca

Ieri pomeriggio io e i miei figli siamo stati in biblioteca per un appuntamento inserito nell'ambito della rassegna "I colori delle storie", letture a voce alta e laboratorio manuale organizzata dalla biblioteca comunale e che si protrae da diversi mesi oramai.
Questa volta le due lettrici che ci hanno fatto compagnia hanno scelto due letture sul tema dell'amore. L'amore diverso, l'amore tra due soggetti che non necessariamente debbano essere uguali, identici, della stessa specie tanto per capirci.
Prima abbiamo ascoltato la storia d'amore di un elefante ed un topolino poi, quella che a noi è piaciuta di più: Ranocchio è innamorato, di Max Velthuijs.

Quelle di Ranocchio sono storie scritte parecchi anni fa, almeno 25, ma riproposte in edizioni moderne. E questa storia è davvero una storia moderna per l'argomento che propone.

Nel nostro caso, Ranocchio si è innamorato. Sente qualche cosa di strano nella pancia e sulle prime non riesce a capire cosa sia poi... sì, è proprio innamorato! Ma di chi? Di una bella ranocchietta, di sicuro... questo verrebbe da pensare. Invece no. Lui si è innamorato di una bellissima anatra tutta bianca...

Il suo amico porcello gli dice che non può innamorarsi di un'anatra... ma è proprio così. Ed è talmente innamorato che ranocchio inizia a fare cose strabilianti per farsi notare dalla sua amata!
Riuscirà a conquistarla? Il suo amore sarà più forte dei pregiudizi e dei luoghi comuni secondo cui un ranocchio verde non potrebbe mai innamorarsi di un'anatra bianca?

La storia ci è piaciuta molto.
Delle due proposte è stata quella che ai miei figli (ed anche a me) è piaciuta di più e che ci sentiamo di suggerire caldamente. E' una storia tenera ed intensa, nella sua semplicità.
Le immagini accompagnano la lettura con altrettanta dolcezza e semplicità. Le due lettrici che hanno proposto questa storia in biblioteca si sono aiutate, durante la lettura, anche di un cartellone su cui erano mostrate le immagini del libro:
Terminata la lettua, è stato proposto un laboratorio manuale per la realizzazione di una maschera di carnevale molto singolare: quella di un ranocchio. Non necessariamente verde ma frutto della fantasia dei bambini.
Ad ogni bambino sono state fornite due fasce di cartoncino da incollare insieme e colorre a piacere. Poi sono state fornite le sagome di due zampette, due occhi ed una bocca da sistemare quando i bimbi avevano finito di colorare il tutto... 
Il risultato? Eccolo qui:
 
 
Non sono delle vere e proprie maschere - che vanno a coprire il viso tanto per capirci - quanto dei copricato molto colorati. Ci sono piaciuti e, come al solito, sono il frutto del loro lavoro per cui i miei bimbi le indossano con gran soddisfazione!