venerdì 29 marzo 2013

Il mercante di libri maledetti (Marcello Simoni) -

Il momento che amo di più per leggere è la sera, quando tutti dormono, e posso rilassarmi con un libro in mano. No, non intendo in una vasca da bagno sommersa dalle bolle ma semplicemente in un qualsiasi angolino di casa, avvolta dal silenzio più assoluto e libera di mettermi comoda come più mi piace. Così, approfittando del silenzio di ieri sera dopo le 23, con pupi e marito a nanna, ho finito di leggere Il mercante dei libri maledetti di Marcello Simoni. Dopo aver parlato per più venerdì di libri per bambini, per questo Venerdì del Libro pre-pasquale ho scelto un libro da grandi. 
Si tratta di un libro acquistato a 5.90 euro senza pensarci troppo, qualche tempo fa. L'ho preso sulla scia di "La biblioteca dei morti", di Glenn Cooper, che avevo letto qualche tempo prima e che come genere non mi era affatto dispiaciuto. La copertina rimanda agli ambienti di un tempo, quando erano i monaci a fare e disfare di ogni cosa, nella loro vita più o meno relegata all'interno delle strutture a loro deputate. 
Siamo nel 1205 e la storia che viene narrata da Simoni è ricca di mistero, di enigmi, di ambiguità e di tanto sangue che scorre davvero a fiumi... All'epoca probabilmente era proprio così. Uccisioni (senza pensarci su più di tanto), torture, sotterfugi, segreti, misteri... 
Senza voler svelare la trama più di tanto, vorrei far notare la prima cosa che ho apprezzato del libro: i capitoli corti. Eh si, perchè quando si ha sempre poco tempo da dedicare alla lettura, avere a che fare con capitoli corti mi piace molto di più di quanto non accada con capitoli lunghi che dovrei spezzettare in momenti diversi di lettura. Con i capitoli corti mi viene voglia di leggerne un alro, poi un altro, poi un altro ancora... Con quelli lunghi spesso mi perdone e rimando al giorno dopo.
Un dettaglio che ho notato è l'uso di parole piuttosto ricercate soprattutto nella prima parte del libro. Ammetto di aver avuto bisogno di usare il vocabolario, ad esempio, per capire che il bordone era un bastone ricurvo, che il dittico era un taccuino e così via discorrendo. Non mi sono lasciata scoraggiare, però, dal fatto di trovare parole così inusuali... Credo che tutto facesse parte del disegno complessivo di un libro che, parlando del passato, usa anche termini di un tempo che vengono messi nel punto giusto, nel momento giusto. A naso sono arrivata a capire cosa fosse il proietto di un mangano... e più andavo avanti con la lettura mi piaceva l'idea di dovermi sforzare per dare un significato a quelle parole più difficili, nel contesto del discorso.

La storia è piuttosto intricata e credo che non vada minimamente accennata per non togliere il gusto della lettura. 
Qualche accenno, però, vorrei concedermelo per il protagonista: Ignazio. E' lui il mercante. Il mercante di libri maledetti e non solo di libri.
E' un uomo sprezzante del pericolo, sempre in fuga e pronto a nascondersi da chi lo bracca continuamente. A lui il compito di trovare un libro molto speciale ed ambito da molti: l'Uter Ventorum. Ignazio, questo il nome del mercante, è sulle tracce del libro ma per arrivare ad ogni sua parte deve intepretare degli enigmi... Ebbene, trovo che sia un personaggio eccessivamente artefatto soprattutto per via di quel suo saper tutto - riesce sempre a dare una risposta ad ogni domanda che gli viene posta - e per la facilità con cui risolve enigmi che tutto dovrebbero essere meno che di semplice risoluzione visto che sono usati anche come tutela del libro maledetto contro i nemici. Perchè se quel libro finisse in mani sbagliate sarebbero guai.
Nel suo cammino verso l'ignoto (non è ben chiaro quale sia il potere di quel libro, se non a grandi linee) ha accanto a se due fedeli compagni: Willalme ed il giovane Uberto. Quest'ultimo... bhè, non posso dire nulla per non rovinare il gusto della lettura.

La trama in alcuni punti è un po' troppo intrecciata, tanto da far perdere quasi il filo. Nel complesso, però, come genere mi è piaciuto e devo dire che complessivamente sono contenta di averlo comprato e letto. Soprattutto sul finale, l'intrigo si fa sempre più fitto fino ad arrivare all'epilogo che... per quanto riguarda il libro misterioso mi ha lasciato un po' d'amarezza in bocca ma che, comunque, nel complesso, non mi è dispiaciuto. 

L'autore mi era del tutto sconosciuto: dalla sua biografia ho letto che ha scritto un altro libro ma io non ne sapevo nulla.
Con questo libro partecipo alla gara di letttara Io leggo Italiano
***
Il mercante dei libri maledetti
Marcello Simoni
Newton Compton Editori - Gli insuperabili
5.90 euro.

giovedì 28 marzo 2013

Libri a peso

Oggi pomeriggio mi sono lasciata andare ed ho comprato diversi libri, pur avendone più d'uno da leggere in casa. Cinque, ne ho comprati cinque in un colpo solo. E non è da me perchè di solito ne prendo uno alla volta cercando di spendere con parsimonia...
Questa volta non ho resistito... Mi sono imbattuta in una pila di libri proposti a peso. Eh si, a peso! Non avevo mai visto una cosa del genere. Non mi ero mai imbattuta in una vendita così.
All'interno di un grande supermercato della zona ho trovato un lungo tavolo pieno zeppo di libri, una bilancia (tipo quella che si usa per pesare frutta e verdura) ed ho comprato cinque libri ad un prezzo stracciatissimo.
Si tratta di titoli a me sconosciuti e, una volta tornata a casa, non ho nemmeno voluto cercare recensioni per poter avere un'idea di ciò che ho comprato per non togliermi il gusto di aver fatto un affarone in un momento inaspettato, visto che non mi ero recata al supermercato con l'obiettivo di comprare libri.

Vogliamo parlare di prezzi? 

Il bene più grande 1,09 euro, Albakiara 1,02 euro, Io ti vivo 1,50 euro, Prova d'appello (con copertina cartonata a differenza degli altri) 2,29 euro, Il piacere di uccidere 0,67 euro. Cinque libri a poco più di sei euro.
Che ve ne pare? 
La scelta era piuttosto limitata, questo va detto, nel senso che non è pensabile trovare dei best seller o libri usciti da poco in una vendita così ma, a ben guardare, qualcosina che potesse piaceremi - se non altro come genere - mi sembra di averlo trovato. C'erano diversi classici, libri di cucina, librettini per bambini e titoli di diverso genere. Chissà come saranno quelli che ho scelto io?

Cinque libri al prezzo di metà libro... più o meno.... qualche cosa di decente spero di trovarlo. Tra qualche tempo vi saprò dire.
Voi che mi dite? Avete mai comprato libri a peso? Che ne pensate?

mercoledì 27 marzo 2013

La mia prima festa bis (Anna Curti)

Due anni fa, più o meno in questo stesso periodo, la principessa di casa prese in prestito dalla biblioteca della scuola per l'infanzia che frequentava il libro "La mia prima festa" di Anna Curti edito da Emme Edizioni.
Oggi è tornato a casa nostra per mano del suo fratellino che, come lei, lo ha preso in prestito per leggerlo durante le vacanze di Pasqua e riportarlo a scuola anche dopo aver compilato la scheda che, come di consueto, accompagna i libri.

Malgrado la stanchezza che ho addosso e la gran voglia di andare a riposare, non ho potuto restistere alla tentazione di scrivere. Del libro ho parlato già due anni fa ma stavolta vorrei dare spazio alle emozioni piuttosto che alla recensione di uan lettura di cui ho già parlato.
Il pensiero che il piccoletto di casa stesse vivendo la stessa eperienza vissuta da sua sorella due anni fa mi ha emozionata. Magari sarò pure una sciocca ma mi sono fermata a riflettere su come passi  velocemente il tempo e... mi sono emozionata nel pensare che i miei cuccioli stanno crescendo in fretta.
Il piccoletto ha imparato a leggere grazie a sua sorella e, pur non avendo ancora sei anni, se la cava con le letture che propongono testi scritti in stampato. Se la cava anche a scrivere tanto che, dopo aver ascoltato la storia ed aver fatto il disegno nell'apposito spazio della scheda, ha compilato da solo tutti i campi bianchi come quello riservato al suo nome, al titolo de libro e alla persona con cui la storia era stata letta. Ha anche azzardato a scrivere la didascalia del disegno che aveva fatto e, malgrado qualche doppia mancante, è stato proprio bravo. Altra grande emozione per una mamm vedere il proprio figlio che fa progressi in questo modo.
Ha anche ascoltato molto attentamente la storia: non si tratta di una storia, di un racconto, di poesie o filastrocche ma di una serie di consigli dati dall'utrice su come organizzare al meglio una festa. E visto che lui compirà gli anni a giugno, credo che abbia fatto tesoro di molti dei consigli dati.
Concedetemi questa digressione... non mi è mai capitato di scrivere due volte sullo stesso libro ma stasera mi sono concessa un'eccezione. Ed ora tutti a letto... Buonanotte!

Ps. pur avendo già letto il libro "delle vacanze" non ci annoieremo di certo... il piccoletto ha già individuato due o tre libri dalla libreria di casa che vorrà leggere nei giorni prossimi....
Ps del Ps. solo ora mi accorgo che nel parlare di questo libro due anni fa avevo sbagliato il titolo... l'ho allungato un po'...

lunedì 25 marzo 2013

Il contafavole - seconda puntata

Sabato scorso abbiamo proposto il secondo appuntamento de "Il Contafavole", con il gruppo di lettori volontari di cui faccio parte. Dopo il primo, positivo, esordio, il secondo appuntamento è stato caratterizzato dalla presenza di una classe della scuola primaria quasi per intero visto che... tra le lettrici volontarie c'era un'insegnante di quella classe.

Laura ha proposto, insieme a Maria Grazia, una storia fatta su misura per i bambini presenti visto che i personaggi avevano i loro nomi e la situazione narrata riguardava proprio la loro città. Credo che sia stata un'ottima trovata: i bambini hanno ascoltato con la massima attenzione aspettando l'arrivo, prima o poi, del personaggio con il loro nome. E la storia è stato un successo.
 
Anche il drago di cui ha parlato Cinzia assieme a Giusi ha avuto un gran successo così come lo Zio Lupo narrato sempre da Cinzia e da Maria Grazia.  
Cinzia - senza nulla togliere alle altre, tutte bravissime - è stata particolarmente brava ad interpretare i vari personaggi e quando si è un attimino confusa nel fare il vocione del lupo al posto della vocina della bambina ci è scappata anche qualche risata... il tutto senza assolutamente distogliere l'attenzione da parte dei piccoli uditori.
Al termine delle letture, che come la volta scorsa sono stata suddivise dalla lettura di alcune filastrocche - alcune delle quali lette da me dopo aver vestito i panni della presentatrice ed aver fatto gli onori di casa - che, però, hanno attirato meno l'attenzione dei bambi. Le storie li hanno presi di più. Questa, almeno, la mia impressione.
Ora ci sarà una pausa per via delle festività Pasquali e si riprenderà il primo sabato di aprile. 
Altra bella esperienza per noi: ho avuto nuovamente l'approvazione dei miei figli che hanno ascoltato con attenzione ed hanno gradito l'iniziativa.
Questa volta abbiamo evitato di lasciare i bambini liberi di prendere iniziative: la volta scorsa avevamo dato la possibilità a qualcuno di loro di fare dei disegni alla lavagna mentre, questa volta, abbiamo evitato. Credo che sia stata una scelta saggia. Tutti i bambini sono stati bravi, molto bravi... e al termine della serata si sono meritati un palloncino ciascuno.

venerdì 22 marzo 2013

Pesciolino cantastorie birichino - Venerdì del libro

Oggi ho temuto di non poter dare il mio contributo del venerdì per l'iniziativa di Homemademamma per via del poco tempo a disposizione. Per fortuna sono riuscita a ritagliarmi qualche minuto ed eccomi qua, a fine giornata.

Vorrei proporre una lettura per bambini che sabato scorso mi è capitata tra le mani per caso e che ha riscosso notevole successo.
Si tratta di Pesciolino cantastorie birichino, un libro che ho preso in biblioteca durante il laboratorio di lettura "Il contafavole" proposto sabato dal gruppo di lettori volontari di cui faccio parte. Le storie che avevamo preparato erano finite ed i bambini ne volevano sentire altre così ho preso questo librettino e l'ho letto (senza un minimo di preparazione che, invece, quando si legge davanti ad un uditorio come lettore volontario, è fondamentale).

Storia simpatica e che insegna qualche cosa... 
Nel profondo blu vivono tanti pesciolini che, come ogni giovane pesce che si rispetti, vanno a scuola. Pesciolino, però, il protagonista della nostra storia, è sempre in ritardo. Per giustificarsi inventa storie fantasiose, ma talmente fantasiose che nessuno è più disposto a credergli. E quanto davvero si trova a vivere un'avventura, ma un'avventura vera, nessuno crede a ciò che dice... 
La storia è articolata anche con dialoghi diretti e si presta ad essere letta ad alta voce ed anche interpretata. Devo dire che a coloro che erano in bibliteca ad ascoltare le letture dei volontari è piaciuta. Me ne sono resa conto mentre leggevo, guardando i visini curiosi dei piccoli uditori.

Il volume che ho avuto in mano mio è diverso da quello che propongo in foto: era di un formato più piccolo e non cartonato ma la storia è la stessa così come le stesse sono le immagini. La versione che propongo in foto, invece, l'ho conosciuta sempre nell'ambito del gruppo di lettori volontari grazie ad una collega lettrice che, non sapendo che l'avevo già letta in biblioteca, l'aveva portato per proporlo in uno degli appuntamenti successivi. Mi spiace aver bruciato la lettura che avrebbe voluto proporre lei ma non era nulla di programmato ed il caso mi ha messo quel libro tra le mani.

sabato 16 marzo 2013

Il contafavole - prima puntata


Mi sono iscritta ad un gruppo di lettori volontari e oggi ho fatto la mia prima esperienza davanti ad un pubblico di piccoli uditori e ai loro genitori.

I miei bimbi erano in prima fila e, a casa, quando chiedevo loro se pensavano che sarei stata in grado di leggere le storie ai bambini, mi hanno detto che non avevano dubbi. Mi hanno incoraggiata e non vedevano l'ora di essere lì, proprio in prima fila.
Siamo arrivati in anticipo sull'orario d'inizio della lettura. La location era la biblioteca di Porto Sant'Elpidio, un comune limitrofo al mio. Ambientazione adatta, spazio sufficiente, una trentina di sedie, un microfono, un leggio da usare all'occorrenza ed un cartellone con fogli bianchi da usare, se necessario, per movimentare un po' la lettura.

Come prima esperienza abbiamo letto in tre le storie. Io (che nella foto sono al centro) avevo l'incarico di leggere delle filastrocche per intervallare le storie che le altre due lettrici avevano preparato. A dire il vero avrei preferito leggere una storia perchè le filastrocche mi sembravano troppo brevi e di quelle che finiscono subito... Qualche bimbo me l'ha anche fatto notare chiedendo delle filastrocche più lunghe. Ma è andata bene così. Ho anche dovuto improvvisare, leggendo una storia del tutto nuova per me e devo dire che non è andata affatto male. Qualche mamma si è complimentata con noi alla fine della lettura ma la cosa più bella è stata vedere i bambini con gli occhi addosso al lettore (alla lettrice nel nostro caso), con la bocca spalancata e con un'espressione speciale in viso, come quella di chi ha in corpo così tanta curiosità da non poter più resistere.

Sono contenta di aver fatto questa esperienza. I miei figli mi hanno detto, al termine della lettura: "Hai visto, mamma, che sei stata bravissima???!!!!" e non c'è niente di più bello di una frase del genere detta da due cuccioli che di solito sono abituati a non dividere la loro mamma con nessuno mentre legge loro le storie.

Bella esperienza. Spero di poter importare l'idea dei lettori volontari anche nel mio, di comune. Un arricchimento per noi che ne facciamo parte, per i bambini che possono vivere un'esperienza diversa ma anche per le famiglie. Almeno questo è quel che penso io visto che ogni volta che partecipo, assieme ai miei bimbi, a laboratori di lettura o iniziative simili, se ben condotti, sono un arricchimento anche per me. Se oggi sono stata brava, come dicono i miei figli, è merito di Ermanno che ci ha preparati nel gruppo di lettura, questo è vero, ma credo che sia anche merito di ciò che ho imparato nel far tesoro dell'esperienza delle tante lettrici che ho incontrato nell'accompagnare i miei figli per biblioteche o, comunque, in luoghi in cui si leggevano storie.

Quella di oggi è stata la prima tappa di un percorso denominato "Il Contafavole", all'interno dell'iniziativa "Genitori e figli in biblioteca insieme". E' bello vedere che ci sono genitori che amano proporre ai loro figli iniziative come questa, piuttosto che chiudersi con loro in un centro commerciale di sabato pomeriggio o lasciarli davanti alla tv!

Il prossimo sabato toccherà ad altre lettrici del nostro gruppo e sarà - ne sono certa - un'altra bella esperienza.

Ps. le sedie non sono bastate... la stanza era piena....

venerdì 15 marzo 2013

200 amici (e anche di più) per 1 sola mucca (A. Garilli, M. Tanco) - Venerdì del libro

Uno degli ultimi libri presi in prestito in biblioteca è 200 amici (e anche di più) per una mucca. Titolo singolare per una storia altrettanto singolare che, per realizzarsi, ha bisogno di qualcuno che sia disposto a fidarsi delle idee di un bambino ingegnoso. Non ci è stato consigliato ma l'ho scelto io perchè mi ha attirata la copertina con quei suoi colori vivaci e quelle immagini così particolari.

Narra la storia di un bambino che vive in una fattoria assieme a suo padre e sua madre. Hanno un solo animale: una mucca. Una mucca che, però, si sente tanto sola ed è triste al punto tale da rendere triste anche il suo padroncino. Può un bambino vivace come il nostro protagonista restare insensibile davanti ad una situazione di questo tipo. Certo che no. Così, il bambino pensa a cosa fare per poter risolvere il problema e dare alla sua amica mucca tanti amici. Che siano essi piccoli o grandi non importa: l'importante è dare alla mucca Carmen uno o, meglio, tanti motivi per essere felice.

Il bambino ha un'idea grandiosa ma per realizzarla è necessario che suo padre abbia fiducia in lui e che sua madre, mossa dalla stessa fiducia, non dica sempre no ad ogni cosa che propone.
Sa cosa sta facendo e, al termine dell'operazione, dimostrerà di aver dato tanti amici alla sua mucca e di aver fatto felice non solo lei ma l'intera famiglia.

Nelle more del racconto entrano in ballo anche i numeri, le divisioni, le moltiplicazioni, le somme e le sottrazioni proposte in modo alquanto leggero ed immediato ma comunque capace di far rendere conto i piccoli lettori di cosa si possa fare con i numeri. Già l'uso dei numeri nel titolo, al posto della dicitura in parole, lascia immaginare che i numeri hanno un ruolo importante nella storia.
Le illustrazioni sono di Miguel Tanco mentre i testi sono di Alessia Garilli. Le illustrazioni sono molto particolari e capaci di catturare l'attenzione dei gioani lettori. La pagina dei pulcini gialli, nella sua semplicità, è fantastica! La mia bimba si è soffermata a lungo a guardarla gustando ogni linea ed ogni puntino di colore. Le si leggeva proprio in viso. L'uso di colori vivaci rende le immagini ancora più accattivanti così come il formato - si tratta di un libro cartonato dalle grandi pagine che si sviluppano in orizzontale - per un libro che si tiene ben saldo in mano anche quando si tratta di piccole manine curiose.

Per questo Venerdì del libro abbiamo pensato di proprre un libro meno tradizionale di altri, con una storia strutturata in modo curioso e con un protagonista che potrebbe essere uno qualsiasi dei nostri figli. Un ragazzino con una spiccata intelligenza e con un ottimo senso logico.
E' un libro che consiglio, lettura simpatica in un'edizione ben curata e che si presenta molto bene. Ottimo anche come idea regalo per giovani lettori che sappiano amare i libri e rispettarli come meritano.
***
200 amici (e anche di più) per 1 sola mucca
Alessia Garilli con illustrazioni di Miguel Tanco
edizioni Arka
13.50 euro

venerdì 8 marzo 2013

Vita di Pi (Yann Martel) - Venerdì del libro

Ad agosto, in occasione del mio compleanno, quando una mia amica mi ha chiesto cosa avrebbe potuto regalarmi le ho suggerito un libro. Per non metterla in difficoltà le ho anche fornito cinque o sei titoli tra cui scegliere. In un bel pacchetto con fiocco colorato è arrivato a casa mia, il giorno del mio compleanno, Vita di Pi. Vorrei proporlo per questo Venerdì del libro.


E' uno dei romanzi del momento e, anche se di solito non vado dietro alla pubblicità e ai libri che vanno di moda, Vita di Pi mi incuriosiva e l'ho letto con piacere.
Viene narrata la storia di un ragazzino che si trova a vivere un'esperienza davvero terribile: naufrago assieme ad una tigre del bengala e ad un paio di altri animali che, però, fanno una brutta fine strada facendo.

L'autore non è il protagonista in prima persona ma racconta di aver incontrato Pi (per cui si sa già fin dall'inizio che Pi sopravvive, visto che racconta la sua storia) e di aver voluto raccontare la sua storia. Una storia che, nel libro, si struttura in due parti (questa, almeno, la mia impressione). La prima parte è dedicata alla formazione religiosa del ragazzo che abbraccia diversi credo nella convinzione che Dio sia sempre Dio, anche se visto da dietro le lenti di religioni diverse. La seconda parte è quella che fa entrare nel vivo dell'avventura, dal naufragio della nave su cui viaggiava in avanti.

Non voglio svelare di più sulla trama per non togliere il gusto della lettura: posso solo dire che in alcuni passaggi mi è sembrato un romanzo, tanto mi è parso impossibile che una persona, un ragazzo, potesse sopravvivere in quelle condizioni e per così tanto tempo. Sarà pure un romanzo, ma l'autore dice che si tratta di una storia vera per cui, se davvero è così, anche se romanzata la situazione reale sarà stata comunque drammatica!

La lettura scorre bene, non ci ho messo molto a leggerlo, se non fosse per un dettaglio: nella parte iniziale, quando l'autore si concentra molto sul discorso delle religioni, spesso vengono riportati dei termini in corsivo che si riferiscono a diverse religioni... bhè, io ammetto di non essere una grande conoscitrice di chissà quante religioni - nel libro si parla di Induismo, Cristianesimo e di Islam - per cui davanti ad alcuni termini particolari, inseriti in parecchie frasi, mi sono trovata un po' spiazzata. Se, magari, l'autore avesse pensato ad un glossario in coda al libro sono certa che la lettura della prima parte del libro sarebbe stata più semplice e i ragionamenti fatti dall'autore più chiari. Comunque, pazienza.

Pi è il diminutivo di Piscine Molitor Patel: un nome complicato che, a dirla tutta, è motivo di scherno per il ragazzino che lo porta addosso. Un ragazzino molto particolare che si troverà a vivere un'esperienza più grande di se. Pi è un ragazzino che ha coraggio, che in alcuni momenti è mosso dalla disperazione ma anche dalla fede, un ragazzino che ha visto la morte da vicino ma che non si è lasciato andare a lei. 

Se consiglio questo libro? Mi ha trasmesso speranza... in più passaggi mi ha fatto emozionare, anche arrabbiare... e, come dico sempre, quando un libro lascia qualche cosa è un libro che merita di essere letto.
***
Vita di Pi
Yann Martel
Piemme

venerdì 1 marzo 2013

Generazione Cloud (Facci, Valorzi, Berti) - Venerdì del libro

Anche questa volta avevo in mente un libro diverso da proporre per questo Venerdì del libro ma ha cambiato idea qualche minuto fa... quando ho terminato di leggere Generazione Cloud. Essere genitori ai tempi di smartphone e tablet
Si tratta di un libro edito da Erickson nella collana Capire con il cuore - Educazione. Non è un racconto, un romanzo, una storia di fantasia ma un libro che mira a fornire a genitori, insegnanti ed educatori la cornice culturale, le modalità di approccio e le indicazioni che possono aiutarli e sostenerli nella loro azione quotidiana a favore della crescita e dello sviluppo dei bambini e dei giovani nell'Era digitale.

Un libro che ben si coniuga ad una iniziativa che è stata organizzata nel mio comune, ma che se non ho capito male è indirizzata solo agli studenti e non ai genitori, assieme alla Polizia Postale per parlare dell'uso e dell'abuso delle nuove tecnologie.

Il libro è scritto da tre autori:
Michele Facci, laureato in Psicologia e si occupa delle dinamiche psicologiche e delle variabili cognitive che intervengono nell'interazione mente-tecnologie;
Serena Valorsi, psicologa e psicoterapeuta congitivo-comportamentale, esperta in prevenzione e trattamento delle nuove dipendenze;
Mauro Berti, Sovrintendente della Polizia di stato impiegato presso la Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Trentino Alto Adige di Trento, responsabile dell'Ufficio Indagini Pedofilia.
Si tratta di un libro molto recente, finito di stampare nel mese di dicembre del 2012, e che tratta un argomento molto attuale: il ruolo dei genitori - e degli educatori in genere - nell'Era digitale.

Non ho intenzione di svelare i contenuti del libro, che merita di essere letto e assimilato. Mi permetto di fare alcune considerazioni in merito.
Innanzitutto trovo che sia scritto in modo molto chiaro, con tanto di glossario finale per chiarire alcuni termini che potrebbero risultare difficili in particolare a chi ha poca familiarità con la rete e con le tecnologie. E poi aiuta a riflettere, a pensare su quanto siano cambiati i tempi e di come non sia possibile pensare semplicemente di inibire ai bambini o ai ragazzini (anche adolescenti) l'uso delle nuove tecnologie ma quanto serva, piuttosto, accompagnarli lungo un percorso che li renda consapevoli di cosa fare e cosa non fare.

Riporto una frase che riassume il senso dell'intero libro: 
La strada del proibizionismo risulta inefficace e rischia di allontanare i giovani da una cittadinanza digitale consapevole. Gli interventi sui minori non devono essere volti alla cancellazione dei profili che hanno su internet, al divieto dell'uso del computer e dei cellulari. Il primo passo da compiere è quello di aiutarli a darsi dei limiti nell'uso dei mezzi.

A ben guardare, non viene detto nulla di nuovo o di chissà quanto strano. Il punto è che, spesso, a questo non si pensa. Così come non si pensa ad aiutare i nostri figli a ben capire il funzionamento di un computer o della rete perchè, magari, noi stessi abbiamo dei limiti e chiediamo a loro di insegnarci, lasciando che si barcamenino da autodidatti tra una connessione internet, un tablet e un giochino on line.
Il libro contiene molti spunti di riflessione ed anche dei suggerimenti, oltre che esempi pratici, che costringono a riflettere.

Prima che sui nostri figli, una riflessione è d'obbligo anche su di noi: quante volte neghiamo un abbraccio perchè dobbiamo finire di aggiornare il blog o di scrivere un'email o di aggiornare il database del pc? Quante volte squilla il nostro cellulare mentre stiamo leggendo loro una storia in un momento di relax o quante volte chiediamo loro di tacere perchè siamo impegnati in una lunghissima telefonata importante? Io ho riflettuto parecchio su questo e su molto altro e devo dire che tale riflessione mi ha portato fin da subito a cambiare alcuni miei comportamenti. Non può passare il messaggio che la mamma viva in simbiosi con il pc perchè è con il pc che lavora. E' vero che lavora con il pc ma il tempo del lavoro non può essere esteso all'inverosimile. Ci devono essere dei momenti in cui si è disponibili solo per loro perchè ad un certo punto al lavoro bisogna dire stop!

Io non sono una mamma che demonizza le nuove tecnologie. Anzi. 
Anche io ho sperimentato il fascino delle chat, anche io ho un telefono cellulare, un pc portatite, uno "da lavoro" più grande ed un tablet... E come ben sapete, ho un blog che amo moltissimo e che mi prende anche tempo... Come potrei demonizzare tutto ciò? Sono perfettamente consapevole, però, del fatto che ci si debbano porre dei limiti anche se si è adulti, non solo se si è bambini o ragazzini. Tenere il cellulare spento non è uno scandalo così come non è uno sgarbo non accendere il pc per un po'....

Devo dire, però, che non posso digerire l'uso di telefonini a sette o otto anni, tablet di ultimissima generazione in mano ad adolescenti che, magari, hanno anche in tasca un telefonino super moderno con centinaia di sms gratis da mandare in ogni momento del giorno e della notte. I miei figli sono dei nativi digitali, come vengono definiti sul libro, su questo non c'è dubbio. Dovremo essere noi genitori ad accompagnarli nella loro crescita da nativi digitali: io che non ho internet sul telefonino perchè credo di non averne bisogno, riuscirò a far passare ai miei figli il messaggio che ogni cosa deve arrivare a tempo debito e che se ne deve fare un uso corretto? Di certo il mio impegno sarà massimo. Lo è già da ora, a dire il vero, con bimbi piccoli che spesso pensano al telefonino come ad un gioco perchè magari vedono il ragazzino più grande che in ogni momento libero si mette a giocare con un giochino tanto carino... oppure ad un'amichetta che ha tantissimi giochi sul pc e dimentica le bambole, le perline, le costruzioni, i libri perchè ha qualche cosa di più coinvolgente da fare.

Nel periodo natalizio sono stata ad un concerto, nel teatro del mio comune. Ero al piano superiore e sporgendomi leggermente in avanti potevo vedere dall'alto tutte le prime file: erano occupate da un gruppetto di adolescenti che, durante l'attesa dell'inizio, avevano letteralmente illuminato quella parte di sala tanti erano i telefonini accesi per messaggiare e chattare o i tablet tra le loro mani...
Un'altra volta ero ad un concerto e accanto a me c'erano due signore con due bambini, uno ciascuna: per farli stare buoni avevano messo tra le loro mani due tablet con i quali giocavano durante l'esibizione. Bhè, non vi dico il fastidio che davano agli spettatori che erano lì vicino con quelle luci ed anche con i suoni che, seppur a basso volume, davano fastidio. Colpa loro? O di chi quegli aggeggi li ha messi tra le loro mani senza dare un minimo di regole e senza far capire cosa sia il rispetto per gli altri in luoghi così^
Oppure ricordo tempo la la figlia di un'amica, un'adolescente di 13/14 anni, che puntualmente quando andava a pranzo dai nonni si isolava da tutti con cuffiette ed Mp3 a tutto volume: colpa sua? O dei genitori che non si sono presi la briga di farle capire che a tavola non si fa così, tantomeno quando si è ospiti in casa altrui? Pensiamoci....Voi che ne pensate?

Ho trovato il libro utile per riflettere su tutto ciò anche se non si deve pensare di trovare una soluzione ad ogni problema collegato al mondo del web e delle nuove tecnologie. 
In alcuni punti l'ho trovato un po' ripetitivo, probabilmente perchè si vuole insistere su determinati concetti ma la lettura scorre, è interessante ed educativa. 
Una lettura che consiglio. 
***
Generazione Cloud. Essere genitori ai tempi di smartphone e tablet
Michele Facci, Serena Valorzi, Mauro Berti
Erickson editore collana Capire con il Cuore Educazione
17.50 euro