domenica 30 ottobre 2022

Itaca per sempre (L. Malerba)

 

Mio caro Ulisse, pensavi forse che dopo aver allungato a dismisura il viaggio per il ritorno verso casa, dopo la guerra di Troia, avresti trovato una Penelope tranquilla, serena e accomodante che ti avrebbe accolto a braccia aperte senza battere ciglio?

Anche se la letteratura ci ha consegnato un finale di questo tipo senza soffermarsi troppo sulle sensazioni che quella donna deve aver provato nel trovarsi davanti agli occhi un vecchio straccione che diceva di essere il suo bel marito Ulisse, Malerba ci offre un punto di vista differente e si prende qualche libertà.

Se Omero ci ha raccontato che, dopo una prima comprensibile incredulità, Penelope ha aperto il cuore ad Odisseo gettandogli le braccia al collo davanti a prove che solo lui avrebbe potuto presentare, Malerba non è dello stesso avviso. 

In Itaca per sempre Penelope riconosce subito il suo uomo ma il suo orgoglio di donna ferita, lasciata sola per tanti anni e, chissà, anche tradita non le concede cedimenti: fino alla fine non manifesta segni che facciano pensare ad Ulisse, così come a Telemaco e agli altri, di aver riconosciuto suo marito. Donna orgogliosa e tenace, Penelope è ferita ed ha intenzione di vendicarsi di quell'uomo che, oltre ad averla
lasciata sola per così tanto tempo per una guerra che, lo sanno tutti, era terminata 10 anni prima, dimostra di non fidarsi di lei nel momento del ritorno quando le nasconde la sua identità e trama anche alle sue spalle per dare corso ad una strage di coloro che si erano nel frattempo appropriati della sua dimora ed ambivano alla mano di sua moglie. Un atto di coraggio, per lui. Un atto di violenza inaccettabile tra le mura della sua dimora, per lei. Altro motivo per accrescere la sua acredine. 

Ulisse, da parte sua, sembra fare la figura del fesso: ha mentito per salvarsi la pelle più e più volte ma la menzogna con la quale si è presentato al cospetto della sua donna le sta per costare cara. Non riesce a carpire l'atteggiamento di quella donna che aveva immaginato sottomessa, piegata dal dolore e pronta ad accoglierlo a braccia aperte come se nulla di tutto ciò che l'ha raggiunta (notizie di rapporti di un certo tipo con donne incontrate durante il viaggio di ritorno comprese) non l'avessero scalfita. Invece...

Tale è la sua delusione che fa una scelta della quale Omero non fa cenno... ma che non posso dire per non togliere il gusto della lettura a chi volesse conoscere - e lo consiglio - il punto di vista di Penelope che, di fatto, si alterna a quello di Ulisse. I paragrafi alternano i pensieri e le azioni dell'uno ai pensieri e alle azioni dell'altra tanto da permettere al lettore di immedesimarsi sia con lui che con lei.

Inutile dire che io sia stata dalla parte di lei fino alla fine, anche se...  

Non posso palesare ulteriormente i miei dubbi, rispetto troppo i lettori per togliere loro il gusto della lettura. Aggiungo solo che i pensieri di lui, le sue continue elucubrazioni, mi hanno un tantino innervosita ad un certo punto, convincendomi ancora di più a tifare per lei!

Il libro è arrivato tra le mie mani grazie all'insegnante di italiano di mio figlio che lo ha suggerito come lettura mensile. L'ho cercato per lui in biblioteca e non sono riuscita a resistere.
***
Itaca per sempre
Luigi Malerba
Oscar Mondadori editore
196 pagine
9.50 copertina flessibile

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