Proporre in chiave ironica la storia di una famiglia camorrista di Napoli. Questo è ciò che fa Pino Imperatore nell'articolare una storia che ha come protagonista la famiglia Esposito: propone una storia, come lui stesso precisa nelle note finali, che non è sulla camorra ma dentro la camorra.
Quella che nessuno nomina mai, quella che chi la vive o chi ne avverte intorno a sé la minacciosa presenza non nomina.Imperatore grazie alla famiglia Esposito offre un punto di vista diverso, con occhi che guardano dal basso, non dall'alto, un fenomeno che non è affatto un'invenzione.
I membri della famiglia Esposito fanno sorridere ma anche riflettere. Strappano più di un sorriso per il loro modo di fare e per l'uso di quelle inflessioni napoletane che non possono non strappare un sorriso ma lasciano anche addosso al lettore quell'amarezza che arriva dalla consapevolezza di un sistema consolidato che ha le sue regole e i suoi principi, chiari e limpidi anche quando sono resi con una chiave ironica.
Tonino è un uomo come tanti se ne possono incontrare a Napoli (come per lui, il discorso vale anche per tutti gli altri). E non lo dico io, che non sono mai nemmeno stata in quella bella città, ma lo dice l'autore che invece quella realtà conosce molto bene. Figlio di un boss ucciso anni prima, Tonino cerca di tenere alto l'onore della famiglia ispirandosi proprio a lui. Ma è un pasticcione, una persona che alla fine ha anche buon cuore ma che non ha carattere, non riesce a pensare con la sua testa e a capire cosa è bene e cosa non lo è. Sembra non rendersi conto di ciò che gli accade attorno e, nonostante la buona volontà, calcare le orme di suo padre non gli risulta poi così efficace.
Tutti sanno quale sia il lavoro di Tonino, non tutti (soprattutto dall'interno della famiglia) condividono questa cosa. Anzi, monta anche la contestazione soprattutto da parte di sua figlia che esprime chiaramente il suo punto di vista. E questo mi ha fatto molto riflettere, sorrisi a parte: i figli dei boss o presunti tali ed il loro rapporto con ciò che i loro genitori sono o tentano di essere... E poi il ruolo delle donne in questo che, in modo inaspettato, sbrogliano la matassa (una donna in particolare).
Per me è stata una lettura piacevole ma anche motivo di riflessione su una Napoli che viene dipinta con toni vividi e molto realistici da chi certi meccanismi, per sua stessa ammissione, li conosce da vicino.
Un modo alternativo (e decisamente ironico) per denunciare un sistema che allarga la sua rete in silenzio, ma non troppo. Perchè saranno pure personaggi impacciati e divertenti ma pur sempre nel sistema sono.
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Benvenuti in casa Esposito. Le avventure tragicomiche di una famiglia camorrista
Pino Imperatore
Giunti Editore
256 pagine
8.90 copertina flessibile, Kindle Unlimited
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