Piaciuto più del primo. Una fiamma nella notte è il seguito
del libro Il
dominio del fuoco e mi ha tenuta incollata alle pagine più dell'altro.
Considerando che l'altro mi era già piaciuto parecchio credo di rendere l'idea.
Sangue a fiumi, diciamolo subito. Carneficine continue,
uccisioni compiute senza pensarci troppo ed efferatezze perpetrate in
continuazione (non a caso uno degli ambienti in cui si svolge la storia è un
carcere... inutile dire ciò che vi capita all'interno). Avendo letto i
primo libro ero preparata per cui tutto ciò non mi ha sconvolta più di tanto.
Un aspetto, questo, che di certo mi ha impressionata maggiormente nel libro
precedente quando ancora non sapevo quale piega avrebbe preso il racconto.
Elias e Laia tornano ad essere le voci narranti: li abbiamo
lasciati in fuga.
Elias scappa da un regime di violenza del quale non
vuole più sapere, a una quotidianità fatta di sangue, di uccisioni, di
repressioni. Scappa verso la libertà ma si trova sul patibolo per via delle sue
scelte.
Laia è alla ricerca di suo fratello: rapito e
confinato in un carcere noto per il trattamento riservato ai suoi ospiti,
aiuterà Elias a salvarsi la pelle a condizione di essere a sua volta aiutata a
trovare suo fratello.
Due giovani provenienti da mondi diversi si trovano a
condividere una fuga che li vedrà fianco a fianco nonostante le molteplici
avversità che si susseguono nel loro cammino.
Questa volta c'è una terza voce narrante, quelle di Helene.
E' al servizio dell'imperatore, è la sua mano armata ed ha il compito di
trovare - per poi giustiziare pubblicamente - il disertore. Un compito che fa
fatica ad eseguire visto che da una parte c'è la sua promessa di servire
l'Impero qualunque cosa accada e, dall'altra, c'è il legame che ha con Elias
visto che il disertore nonché fuggitivo è lui. E' il ragazzo con cui è
cresciuta, con cui ha condiviso momenti importanti della sua vita, colui che
c'è sempre stato e del quale si è innamorata.
La quarta figura che mi sento di segnalare in questo
capitolo della serie è quella di Darin: finalmente diventa un personaggio
concreto anche se ad un certo punto ho pensato che non lo sarebbe mai stato.
Quel fratello di cui Laia parla continuamente nel primo volume ma che non
compare mai, ora diventa un personaggio più importante e con un ruolo chiave,
visto soprattutto che oramai è chiaro che non si tratta di un ragazzo come tanti,
ma di qualcuno che potrebbe cambiare le sorti dei contrasti in atto nel
regno.
Si tratta di un fantasy in cui non sono netti i confini tra
la vita e la morte, in cui i personaggi si dimostrano capaci di sopportare torture
indicibili, dove compaiono dei poteri che fanno pensare a vera e propria magia.
Non mancano i cattivi e alla cattivissima del primo volume, la madre di Elias,
se ne affiancano di altri che sembrano relegarla ad un ruolo secondario anche
se tutto gravita sempre e comunque attorno a lei.
E' un libro dal ritmo serrato, con continui capovolgimenti
di fronte, con sorprese inaspettate e con un consolidamento della figura di
Laia che, se nel primo libro ha dimostrato di avere carattere, questa volta si
afferma come personaggio chiave che nulla ha più a che fare con quella figura
di ragazzina insignificante che compare nelle prime pagine del primo volume.
Non posso non sottolineare che i personaggi femminili, in
generale, assumono un peso determinante, anche se sono secondari. E' un mondo di
violenza, di tradimenti, di ricatti e torture ma non per questo le figure
femminili sono relegate in un angolo, a subire gli eventi. Tutt'altro. Ne sono
prova Laia ma anche Helene, così come la madre di Elias e molti altri
personaggi minori, tutti pezzi importanti di un puzzle che si compone alla
perfezione.
Ben scritto, descrizioni di ambienti e situazioni molto
calzanti, personaggi che escono letteralmente dalle pagine e che trasmettono al
lettore le loro sensazioni, i loro dubbi, le loro sofferenze.
Mi è piaciuto e (cosa che non è affatto scontata) è una
delle rare volte in cui non vedo l'ora di leggere il seguito che, per il
momento, è ancora in gestazione a quanto pare.
Con questo libro partecipo alla Challenge Di
che colore sei? in quanto rientrante nello spicchio nero, obiettivo n. 1
(libro recensito da una delle due organizzatrici). E con questo ultimo slalom
finale ho concluso tutti gli obiettivi che le organizzatrici della Challenge ci
hanno proposto per il trimestre che si chiude oggi.
mi hai resa felice, sappilo!
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