giovedì 8 marzo 2018

Dead Man. Il fuorilegge della magia nera (D. Finn)


E' la prima volta in assoluto che leggo un libro fantasy in cui la magia la faccia da padrona. Non mi ha mai attirata questo genere così come non mi attirano storie di zombie, di vampiri annessi e connessi. Ebbene, leggendo le avventure di Cisco Suarez ho trovato tutto questo. 

Dead Man è un libro che non posso dire mi sia piaciuto del tutto proprio perché si tratta di un genere che non mi attira. Senza ombra di dubbio, però, racconta una storia piena di azione, un'avventura originale e dal ritmo altissimo con un personaggio - Cisco - che ha tutte le caratteristiche per essere il figo di turno anche se non è questo l'aspetto che emerge tra le pagine.

Non c'è traccia di romanticismo tranne che per qualche accenno alla sua storia con la sua precedente fidanzata. 
C'è la perdita della propria famiglia con annesso senso di colpa per non essere stato in grado di difenderla.
C'è un amico che, a distanza di 10 anni, Cisco fa fatica a riconoscere come tale per via delle scelte che ha fatto strada facendo.
C'è la morte di mezzo.

Dunque... non mi sarà facile raccontare questa storia e chiedo perdono se non sarò molto efficace. 

Dicevo, Cisco Suarez è il protagonista: è un animista, un essere umano in grado di entrare in contatto con gli spiriti per ottenere energia magica. Negromante, incantatore di ombre, fuorilegge della magia nera. Così lui stesso si definisce.
E' un uomo morto. Cioè, è morto dieci anni prima ed ora si ritrova vivo e vegeto ma con un buco profondo nella mente: non ricorda come è morto, non ricorda cosa ha fatto in questo arco di tempo. Niente di niente. Quasi non si rende conto, sulle prime, di essere tornato nei posti in cui ha vissuto ma dieci anni dopo. E' evidente che molto è cambiato, dalle persone agli ambienti, alla tecnologia. E' stato riportato alla vita da una magia molto potente e fin dal primo momento in cui si rende conto di essere vivo, ritrovatosi dentro un cassonetto, Cisco deve guardarsi le spalle da qualcuno, o qualcosa, che è evidentemente potente lo è ancora di più. 
Trae la sua forza dalla magia, dall'oscurità e si difende anche a grazie a tatuaggi magici che non ricorda di aver mai fatto ed ha un fisico da culturista che non gli appartiene. Segno, questo, che nei dieci anni di buio completo della sua mente deve essersi allenato parecchio. Ma non lo ricorda.

Ha una gruppo di personcine non troppo a modo alle calcagna e le intenzioni non sono delle migliori. Evidentemente, ma lui non lo ricorda, deve aver fatto qualche cosa (o aver posseduto qualche cosa?) che questi signori intendono rivendicare con coltelli, pistole e tutto ciò che possa essere usato come arma.

Pian piano si rende conto di essersi immischiato in qualche cosa di sporco, talmente sporco da avere a che fare con morti, zombie, vampiri ed è mosso non solo dalla voglia di difendersi ma anche di avere delle risposte e, soprattutto, di vendicarsi.

Nel momento in cui va alla ricerca della sua famiglia e apprende che sono stati tutti brutalmente uccisi - padre, madre e sorella - la situazione si complica ancora di più. Ora non ha solo la sua, di morte, da vendicare ma anche quella dei suoi cari. 

Cisco è un personaggio misterioso che, però (e l'ho molto apprezzato) pian piano si svela e fornisce chiare spiegazioni ai profani e lo fa in modo diretto, rivolgendosi direttamente ai lettori. Spiega questioni legate alla magia nera, alle ombre, agli zombie, ai suoi poteri. Aiuta lettori come me - poco inclini a storie di questo tipo - a capire qualcosina in più.

Lui è decisamente magnetico. La descrizione fisica permette di avere davanti agli occhi un bel fusto capace di prendersi un proiettile nel petto e sentirlo appena. Quella canotta che gli avvolge i pettorali lascia ben immaginare il contenuto e il suo modo di fare - senza paura e consapevole delle proprie capacità - lo identifica come un duro a tutti gli effetti anche se emergono alcuni aspetti meno invincibili e più umani.
Mi sembra davvero strano fare questi discorsi, parlare di soprannaturale, di morti viventi e tutto il resto ma per questa storia è così. 

La storia di fondo funziona. Non mancano rivelazioni sconvolgenti, personaggi secondari che non sono come appaiono, un amore d'altri  tempi oramai perduto. La storia è autoconclusiva ma non del tutto visto che restano in sospeso alcune questioni lasciate da parte per alimentare una serie.
Per chi ama il genere è più che consigliato. Io per ora non ho molta curiosità di capire cosa combinerà Cisco ma chissà... magari più avanti mi tornasse la voglia di cani zombie e uomini morti-non morti!!

Con questo libro partecipo alla Challenge Di che colore sei? in quanto libro adatto per lo spicchio nero, obiettivo 1 (recensito dalle organizzatrici).

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