Quattro amiche si ritrovano per
festeggiare il 40° compleanno di una di loro, Viola. La raggiungono nella
grande casa nel sud della Francia dove vive, da sola, con la sua cagnetta. Un
luogo in cui si è rifugiata qualche giorno dopo un triste episodio che le ha
cambiato la vita: la morte di suo marito a seguito di un incidente stradale.
Questo è il canovaccio attorno al
quale si snoda la storia che Federica Brunini ha imbastito e proposto nel libro
Quattro tazze di tempesta.
A ben guardare si tratta di una storia
che si svolge in pochi giorni, carica però di contenuti emotivi ed è questo che
più mi è piaciuto.
E' la storia di una vacanza
voluta per festeggiare ma che ha pronti, dietro l'angolo, parecchi scheletri
nell'armadio per ognuna. Perché Chantal, Mavi, Alberta e la stessa Viola, la
festeggiata, di scheletri nell'armadio ne hanno, come tutti d'altronde, e se ne
stanno lì in bilico pronti ad uscire fuori e ad allungare le loro ombre sulle
loro esistenze senza troppo preavviso.
Ognuna ha portato con sé la
proprie fragilità, le proprie insicurezze, le proprie difficoltà. Quelle che
non si riescono a nascondere dietro un sorriso o che non riescono ad affogare
nella piscina di una Spa. Purtroppo non si nascondono malgrado il
tentativo di ognuna di farlo al meglio visto che l’intento è solo quello di
festeggiare, stare bene e far star bene Viola. Sono contente di ritrovarsi, di
ritrovare la neo quarantenne per il suo compleanno. Hanno organizzato una festa
indimenticabile con tante soprese. Sarà davvero una festa indimenticabile ma
non per quello che ognuna di loro aveva immaginato (o, meglio, non solo per
quello) piuttosto per via di sorprese inaspettate e, sicuramente, non
programmate.
Devo ammettere che fino a metà
libro mi sono un tantino trascinata tra le pagine con personaggi che stentavano
a decollare nonostante le descrizioni, anche minuziose, messe su carta dall’autrice.
Poi, pian piano, le cose sono cambiate per poi accelerare fino ad un finale che
lascia anche spazio per un seguito. Chissà che l'autrice non ci abbia pensato?
Chantal manifesta il suo
tormento per un'età che passa inclemente lasciandole addosso i segni di una
vita vissuta a metà.
Mavi si sente sempre più
stretta nel suo ruolo di madre e moglie, perdendo sempre di più tempo e spazio
per sé.
Alberta mostra un lato
sconosciuto alle sue amiche e da poco noto anche a sé stessa.
E Viola? Lei ha un grande
peso sulle spalle, un segreto di cui non si è mai liberata, un senso di colpa
che la divora di giorno in giorno.
Protagonista assoluta del libro è
l'amicizia. Quella che consola, che rallegra, che riempie il cuore ma che può
anche far soffrire.
Ma protagonista è anche il
coraggio. E’ il coraggio di guardarsi dentro e fare delle scelte, quelle che si
tende a relegare in un angolino per paura del nuovo, del diverso, dell’ignoto o
per la comodità di situazioni oramai consolidate che, anche se non soddisfano
appieno, se non altro non riservano sorprese.
La paura è una scelta. E io scelgo ogni giorno di non averne.
Il personaggio che mi è piaciuto
di più è Mavi (Maria Vittoria). Nel vederla affogare i propri pensieri nel
cibo, nel sentire le sue riflessioni di mamma che adora suo figlio e di moglie
legata profondamente al suo uomo ho anche avvertito il suo disagio per aver
perso sé stessa in questo ruolo che, pur piacendole, le va un po' stretto.
Ebbene, mi ha fatto tanta tenerezza e mi ha fatto pensare ad una condizione
comune a molte mamme.
Chantal è quella che mi ha
maggiormente innervosita con le sue continue paranoie sull’età, sul fatto di
essere oramai nell’autunno della vita e non aver ancora trovato un posto, un
senso alla sua esistenza. Sarà che ho superato anche io i quaranta? Non so, in
alcuni momenti avrei voluto prenderla a schiaffi e dirle di iniziare a godersi
la vita senza farsi troppe domande!
Ho apprezzato la scrittura della
Brunini: fluida, leggera ma non per questo banale.
Ho anche apprezzato il formato
del libro che mi ha permesso di infilarlo in borsa senza problemi e sfruttare
ogni momento libero (anche l’attesa al palasport, mentre figlia grande era in
riscaldamento prima di entrare in campo!) per arrivare a scoprire apparentemente
come andasse a finire la festa di Viola ma, nella realtà, per capire quale direzione avrebbero preso le strade percorse
dalle quattro amiche.
In coda al libro segnalo la
presenza di consigli per la preparazione di un tè adatto per ogni occasione. Non
l’ho detto prima ma Viola ha un negozio di tè che arrivano da tutto il mondo ed
i suoi clienti l’adorano per il suo buon gusto e per la sua capacità di dare ad
ognuno la miscela giusta per le emozioni del momento.
Con questa lettura partecipo alla Challenge From Reader to Reader 2.0.
Partecipo anche alla Challenge Tutti a Hogwarts con le 3 ciambelle nell'ambito della macro-categoria I doni della morte per l'obiettivo Libro con un numero nel titolo.
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