Un invito alla speranza ed alla vita.
Un esempio di speranza e di amore per la vita.
Qualunque cosa essa riservi.
Qualunque sofferenza essa comporti pur di essere vissuta.
Tutto ciò mi ha trasmesso la lettura del romanzo Sirena senza coda, scritto a quattro mani da Giancarlo Trapanese e Cristina Tonelli.
Gemma è cerebrolesa dalla nascita e i medici – molti medici - la davano come spacciata già appena nata. Gemma ora è una giovane donna che solo la tenacia, la forza, la convinzione dei genitori è riuscita a strappare ad una sorte che troppi davano per irrimediabilmente segnata. Per anni, da piccina, non ha potuto trasmettere in nessun modo i suoi pensieri. Il suo “corpo matto” come lei stessa lo definisce, le concedeva pochi movimenti e per lo più sconnessi. Nessuna possibilità di articolare parole, tantomeno frasi di senso compiuto ma solo suoni. Per anni non ha potuto fare altro che immagazzinare informazioni, trattenere emozioni, acuire il suo spirito di osservazione dietro gli stimoli di un padre ed una madre che hanno sempre creduto in lei e che non si sono mai arresi davanti alle inclementi sentenze di chi riteneva che la sorte della piccola fosse più che evidente. Grazie a tanti sforzi e tanta fatica Gemma è riuscita a fare progressi inimmaginabili fino ad arrivare ad esprimere – finalmente – il suo pensiero, con l’ausilio di moderni pc. Gemma ora comunica, si relaziona con il mondo. Con quel mondo che fino a qualche anno prima a lei era precluso. Quel mondo per il quale ha lottato con le unghie e con i denti fino a diventarne parte integrante, non un semplice “accessorio” senza volontà.
Giorgio è un giornalista piuttosto famoso, lavora in Rai ed è giudice in un concorso in memoria di un sacerdote scomparso di recente. Nel leggere a valutare degli scritti in gara si accorge di Gemma. O meglio, si accorge del lavoro di “Sirena Senza Coda”: un’autrice che si firma così e che lo colpisce per la particolarità della scrittura, per la ricchezza dei contenuti ma, allo stesso tempo, per l’originalità con cui vengono costruite frasi dal senso profondo e ricercato. Quasi al di sopra delle possibilità dei giovani studenti ammessi a quel concorso. Da qui inizia la storia. Quella storia che porterà Giorgio e la sua famiglia, suo figlio Riccardo in particolare, a conoscere un mondo nuovo, visto con gli occhi di una speciale Sirena capace di amare la vita fino al midollo, seppur nella sua condizione di diversamente abile.
Riccardo avrà un ruolo molto importante nello svolgimento della storia...
Sirena senza coda è un romanzo che, però, ha il suo fondamento su una storia vera. Sulla vera storia e la vera forza di Cristina Tonelli che ha voluto raccontare, assieme a Giancarlo Trapanese, una storia fatta di speranza e forza di volontà. Un’iniezione di fiducia per quanti si trovano in condizioni di sofferenza ed un esempio per quanti si trovano a vivere momenti “no” di qualsiasi genere.
Un libro scritto con la semplicità lessicale che solo una storia tanto importante è capace di arricchire. Sono i contenuti che mi hanno colpita. Espressi in una forma piuttosto scorrevole ma tutto sommato semplice, è il messaggio che passa ciò che più mi ha segnata.
Mi sono commossa durante la lettura e non faccio fatica ad ammetterlo.
Mi sono resa conto di quanto siano ingiusti certi atteggiamenti, anche miei perché no, di insoddisfazione davanti ai piccoli problemi di ogni giorno. Piccoli problemi se paragonati a quelli che Gemma-Cristina ha dovuto affrontare e sta ancora affrontando.
Tutto si ridimensiona. Tutto diventa più piccolo davanti al grande amore per la vita che questa creatura è capace di trasmettere. E lo trasmette a modo suo, con quel linguaggio particolare, con quelle frasi profonde e lessicalmente uniche nel loro genere. Quel modo di comunicare che ha permesso alla protagonista di far sentire con forza la sua presenza nel mondo circostante.
Nei meandri del racconto, oltre alle difficoltà che la famiglia di Gemma ha dovuto affrontare per dare alla propria figlia i giusti stimoli, emerge con chiarezza la voglia di vivere di quella creatura così a lungo chiusa in quel corpo matto. Ed emerge, con particolare veemenza, quando Gemma si trova a dare un consiglio ad una sua amica, davanti ad una scelta importante.
Il mio inadeguato fisico – dice, o meglio, scrive al pc che è la sua voce – mi ha dato problemi e sofferenze che non immaginate ma se ora mi fosse concesso di tornare alle origini e poter scegliere io se nascere o no, sarei di nuovo qui tra voi. Così come sono.
Una prova di estrema dignità ed estremo amore per la vita, seppur con le sue sofferenze ed i suoi limiti. Discorsi molto toccanti, capaci di far riflettere davvero.
Ed ancora.
Se venti anni fa i mie non avessero ascoltato la mia vocina e mi avessero lasciato andare (si riferisce alla scelta dei suoi genitori di lottare per la loro bambina), non avrei mai gioito della vita. Non è stato facile per loro ma mi hanno desiderata e amata e sanno quanto avrebbero sofferto se non fossi mai nata. Vale sempre la pena vivere, se anch’io, con tutte le mie difficoltà, sono sostenitrice di questo credo sia perché ho conosciuto il dolore e il buio…..
Se venti anni fa i mie non avessero ascoltato la mia vocina e mi avessero lasciato andare (si riferisce alla scelta dei suoi genitori di lottare per la loro bambina), non avrei mai gioito della vita. Non è stato facile per loro ma mi hanno desiderata e amata e sanno quanto avrebbero sofferto se non fossi mai nata. Vale sempre la pena vivere, se anch’io, con tutte le mie difficoltà, sono sostenitrice di questo credo sia perché ho conosciuto il dolore e il buio…..
Non si può restare indifferenti davanti a tale testimonianza. E non si può far proprio il messaggio che arriva.
Credo che sia un libro che debba essere letto. Da chiunque e in ogni età. Per non abbandonare mai la speranza e per lottare, sempre, in favore della vita.
Credo che sia un libro che debba essere letto. Da chiunque e in ogni età. Per non abbandonare mai la speranza e per lottare, sempre, in favore della vita.
Giancarlo Trapanese è un giornalista marchigiano, scrittore, vice caporedattore Rai per le Marche, docente di Teoria e tecnica del linguaggio radiotelevisivo presso la facoltà di scienze della comunicazione dell’Università di Macerata. Nel romanzo è lui Giorgio. E’ lui che incontra Gemma quasi per caso e non vorrà più lasciare che se ne vada dalla vita sua e della sua famiglia.
Cristina Tonelli ha venti anni, cerebrolesa dalla nascita, sogna di fare la giornalista e frequenta il terzo anno del liceo sociopedagocico. Comunica per mezzo di un pc e nel 2008 ha vinto, con una recensione teatrale, il premio giornalistico Volpini di Pesaro. E’ lei quella Sirena Senza Coda che mi ha fatto commuovere e che mi ha trasmesso una gran forza di volontà. E’ lei Gemma. Una ragazza dall’intelligenza straordinaria, fiorita alla vita come un delicato bocciolo. A lei va il mio ringraziamento – per quel che può valere – per aver trasmesso tutto ciò che mi ha trasmesso nello scrivere questo libro che consiglio senza riserve.
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Sirena senza coda
Giancarlo Trapanese/Cristina Tonelli
Vallecchi edizioni
14.50 euro
281 pagine
Sirena senza coda
Giancarlo Trapanese/Cristina Tonelli
Vallecchi edizioni
14.50 euro
281 pagine
Molto bella la tua recensione, deve essere proprio un bel libro. Me lo segno, grazie.
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