Sono riuscita a reperire in biblioteca una copia piuttosto sgualcita de libro di Jojo Moyes Io prima di te. Segno che è stato letto più e più volte a differenza di tanti altri che, seppur datati, sono arrivati tra le mie mani semi-nuovi.
Ed è proprio di questo libro che vorrei parlare oggi, per questo Venerdì del libro. Non è una novità per questa rubrica, ricordo bene il post di Paola, ma vorrei lasciare comunque il mio contributo d'idee.
La bibliotecaria, nel porgermelo, mi ha detto che sono stata fortunata a trovarlo disponibile perchè da quando è uscito il film è spesso in prestito. Io il film non l'ho visto e ne sono contenta.
La lettura mi ha toccata profondamente. Mi sono commossa, inutile dirlo, ma ho anche sorriso, mi sono innervosita, avrei voluto infilarmi tra le pagine per poter avere voce in capitolo. E' la storia di Louisa e di Will.
Lei ha 27 anni ed ha perso da poco il lavoro. Non si è mai mossa troppo da casa, non ha viaggiato, non ha fatto altre esperienze di lavoro se non quella di barista in un locale che, ora, ha chiuso i battenti. Si mette alla ricerca visto che la sua famiglia non può certo dirsi che navighi nell'oro e che possa permettersi di mantenerla.
Lui è un giovane di successo, di buona famiglia, con un buon lavoro, tanta vitalità ed una prospettiva rosea all'orizzonte sia dal punto di vista lavorativo che di realizzazione personale in generale.
Lui ha un incidente e resta su una sedia a rotelle.
Lei verrà ingaggiata come badante, verrebbe da dire, ma non è proprio così: viene assunta dalla famiglia di lui per fargli compagnia, senza lasciarlo mai solo. All'aspetto medico pensa un'altra persona, non Louise.
E' una storia di cambiamento reciproco: la reciproca compagnia porterà Luoisa e Will a cambiare non tanto l'uno in funzione dell'altra, ma l'uno grazie all'altra. Si assiste ad una maturazione in particolare del personaggio femminile con una Louise che prende consapevolezza della suo io più profondo, delle sue aspettative, dei suoi desideri che, fino a quel momento, sembravano inesistenti. Anche il personaggio maschile cambia ma si tratta di un cambiamento diverso e rispetto al quale non dico altro per non togliere il gusto della lettura.
Mi limito a dire che non si tratta di una mera storia d'amore, di un romanzetto rosa leggero.
E' una storia parecchio romanzata - alcune situazioni sono poco realistiche secondo il mio parere - ma è una storia importante: il lettore si trova davanti ad una scelta definitiva, quella della morte assistita, presa da un giovane che non accetta di essere ridotto ad un vegetale senza prospettiva alcuna di miglioramento. Non è quella la vita che vuole e rivendica il suo diritto a dire basta.
Si tratta di una scelta consapevole, maturata in modo non affrettato e rispetto alla quale le posizioni delle persone gravitano attorno a Will sono differenti.
Lo stile di scrittura è scorrevole, la storia è narrata a più voci e, se all'inizio ho avuto l'impressione che fossero solo quelle dei due protagonisti principali, pian piano si sono introdotti i punti di vista anche di personaggi secondari e questa cosa mi è piaciuta. E' stato come vedere questi personaggi fare capolino per far conoscere in modo discreto, ma comunque efficace, il loro punto di vista.
Lo consiglio.
Lui ha un incidente e resta su una sedia a rotelle.
Lei verrà ingaggiata come badante, verrebbe da dire, ma non è proprio così: viene assunta dalla famiglia di lui per fargli compagnia, senza lasciarlo mai solo. All'aspetto medico pensa un'altra persona, non Louise.
E' una storia di cambiamento reciproco: la reciproca compagnia porterà Luoisa e Will a cambiare non tanto l'uno in funzione dell'altra, ma l'uno grazie all'altra. Si assiste ad una maturazione in particolare del personaggio femminile con una Louise che prende consapevolezza della suo io più profondo, delle sue aspettative, dei suoi desideri che, fino a quel momento, sembravano inesistenti. Anche il personaggio maschile cambia ma si tratta di un cambiamento diverso e rispetto al quale non dico altro per non togliere il gusto della lettura.
Mi limito a dire che non si tratta di una mera storia d'amore, di un romanzetto rosa leggero.
E' una storia parecchio romanzata - alcune situazioni sono poco realistiche secondo il mio parere - ma è una storia importante: il lettore si trova davanti ad una scelta definitiva, quella della morte assistita, presa da un giovane che non accetta di essere ridotto ad un vegetale senza prospettiva alcuna di miglioramento. Non è quella la vita che vuole e rivendica il suo diritto a dire basta.
Si tratta di una scelta consapevole, maturata in modo non affrettato e rispetto alla quale le posizioni delle persone gravitano attorno a Will sono differenti.
Lo stile di scrittura è scorrevole, la storia è narrata a più voci e, se all'inizio ho avuto l'impressione che fossero solo quelle dei due protagonisti principali, pian piano si sono introdotti i punti di vista anche di personaggi secondari e questa cosa mi è piaciuta. E' stato come vedere questi personaggi fare capolino per far conoscere in modo discreto, ma comunque efficace, il loro punto di vista.
Lo consiglio.
Con questa lettura partecipo alla
Challenge Di
che colore sei? in quanto titolo suggerito per lo spicchio verde, libro da cui è stato tratto un film.
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