domenica 3 giugno 2018

Miss Marple alla riscossa (A. Christie)

Ho dovuto attendere parecchio per avere tra le mani il libro Miss Marple alla riscossa: l'ho ordinato in libreria (non era disponibile) e mi hanno fatto aspettare quasi tre settimane visto che - così mi hanno detto - era in ristampa. Così mi sono trovata in mano un libro in versione quasi tascabile, comodo da portare in borsa e che ho letto in fretta, complici i primi giorni di relax al mare. 

Miss Marple è la protagonista di sette racconti brevi che mettono in risalto un apparente controsenso: la figura di una donnina modesta, che fa la calza ed ascolta quasi con indifferenza i discorsi altrui da una parte e, dall'altra, una donna molto abile a risolvere casi misteriosi aiutando in un modo o nell'altro Scotland Yard che viene battuta sistematicamente sul tempo.

Dai sette racconti emerge un personaggio discreto, che sembra stare sempre in un angolino a farsi i fatti suoi ma a ben guardare non è proprio così: è abile nel dare la caccia ai colpevoli senza troppo clamore e che ha una sottile capacità di farla sotto al naso a tutti. Emerge una figura modesta, quasi di secondo piano che però, ogni volta, dimostra di sapere il fatto suo.

Le scene del crimine non vengono descritte in modo cruento e questo rende la lettura adatta anche a lettori più giovani che volessero avvicinarsi al genere giallo. Ne è la prova il fatto che l'edizione che ho io è pubblicata nella collana Oscar Mondadori Junior.

Lei si pone come una donnina a modo e non va mai sopra le righe: aspetto, questo, che la rende simpatica al lettore e che dà l'impressione quasi di prendere in giro tutti senza che nessuno se ne accorga, riuscendo a fare deduzioni che, gli altri appunto, sono lontanissimi dal fare. E' come se a lei venisse tutto naturale mentre gli altri stanno percorrendo una strada decisamente sbagliata. 

Nel primo racconto nasce il Club del Martedì sera: un gruppo di amici decidono di ritrovarsi ogni martedì sera per mettersi alla prova con racconti di misteri non risolti per vedere quale sia la mente più brillante, la più adatta ad arrivare alla soluzione. Nessuno dei membri del club avrebbe potuto immaginare che un gioco del genere potesse interessare alla cara nonnina seduta in disparte a fare la calza. Ciò che mi è piaciuto maggiormente di questo primo racconto è il modo con cui Miss Marple si fa avanti: con discrezione, elogiando l'intelligenza altrui ed ammettendo di non essere sicuramente all'altezza ma sostenendo di poter provare a partecipare essendo una profonda conoscitrice dell'animo umano. Mi è piaciuta la delicatezza con cui si è infilata in un discorso dal quale era stata esclusa perchè non considerata forse all'altezza: ebbene, già in questo primo racconto mostra gli artigli anche se nessuno se ne accorge. 
Inizia il racconto: una morte per avvelenamento. Chi racconta conosce tutti i dettagli e li propone con particolare enfasi... Guarda un po' chi risolve il mistero? Miss Marple lo fa con una logicità disarmante, mettendo sul piatto un ragionamento che non fa una grinza e che spiazza gli altri!

Quando poi è Miss Marple che propone un racconto - la signora Rhodes trovata morta accoltellata nel suo letto - sono gli altri ad essere messi alla prova ma alla fine dovrà essere lei a svelare l'arcano.

Nel terzo racconto non ci sono morti ma misteriose sparizioni di gioielli. Tra governanti e ricchi padroni di casa, Miss Marple - sempre con garbo - fornisce qualche imbeccata all'ispettore Slack che, senza quasi rendersene conto, fa tesoro delle parole di quella simpatica vecchietta e si prende tutti i meriti della soluzione del caso. A Miss Marple non interessa: in questo racconto, più che in altri, emerge come non vada in cerca della gloria ma della verità. Altro punto al suo pallottoliere.

Nel quarto racconto Miss Marple entra in gioco in quanto vicina di casa di una sfortunata signora, trovata morta in casa ma ben presto più che come testimone viene sentita come esperta. Volenti o nolenti gli investigatori hanno bisogno di lei ed ancora una volta la nonnina fornisce la sua umile consulenza. Questa volta sembra che tutti la trattino con sufficienza, quasi non volessero dare soddisfazioni di nessun tipo a Miss Marple ma sotto sotto gli investigatori sanno che lei ha ragione, pur non volendolo dare a vedere.

Un apparente annegamento si rivelerà qualche cosa di ben diverso dopo che Miss Marple nota alcuni dettagli piuttosto dubbiosi sulla vicenda e lascia tutti a bocca aperta con le sue semplici ma logiche deduzioni. Niente è come sembra e sono tanti i dettagli di cui bisogna tenere conto ogni volta.

Ne La maledizione della straga Miss Marple si sente un po' depressa, quasi inutile. Ma quando il dottore le porta la medicina adatta la musica cambia. Non è uno sciroppo ne' una compressa ma una storia dattiloscritta. Un mistero. Medicina molto efficace!

L'ultimo racconto è quello che mi è piaciuto più di tutti: mi è sembrato il più articolato, quello in cui il lettore viene maggiormente coinvolto. Anche qui abbiamo a che fare con un annegamento ma verrà a galla una storia d'amore, di gelosia piuttosto singolare. Ed anche stavolta l'ispettore viene debitamente imbeccato da Miss Marple che gli mette in mano un foglietto con il nome del colpevole e lo sfida a motivare questa sua presa di posizione mettendo insieme tutti gli elementi noti.

E' un modo di fare molto particolare quello di Miss Marple, un personaggio che cattura con garbo. La narrazione è scorrevole, senza troppe ricercatezze al punto che un lettore più esigente potrebbe trovarla un tantino piatta. In questo momento non mi sentivo di leggere niente di più impegnato per cui queste storie mi sono andate bene così!

Con questa lettura partecipo alla Challenge Tutti a Hogwarts con le 3 ciambelle nell'ambito della macro-categoria Piton in quanto libro scritto da autrice morta.

 
Partecipo inoltre alla VisualChallenge in quanto in copertina compare una penna, oggetto utile per questo mese di gara.

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