L’avevamo lasciata nel mezzo di
una guerra dagli esiti incerti. La ritroviamo sconfitta, senza i suoi amici,
senza più una base in cui rifugiarsi – andata completamente distrutta durante
lo scontro, per via di un bombardamento – ma con un nuovo compagno di avventure.
Juliette, la diciassettenne che
nel tempo ha scoperto di avere dei poteri, un’energia del tutto particolare nel
suo corpo, si trova a fare i conti con Warner. Quel diciannovenne che nel primo
libro della serie Shatter Me era stato descritto come il più cattivo in
assoluto, ora le è accanto, la consola, la cura, la accudisce.
I conti non tornano a Juliette.
Anche se la figura di Warner ha
avuto un ruolo del tutto diverso nel secondo libro della serie da quello avuto
nel primo, questa volta è irriconoscibile. Non è più lui e all’inizio Juliette
fa fatica a crederlo.
E’ proprio la figura di Warner a
catalizzare l’attenzione nel terzo ed ultimo libro della serie di Tahereh Mafi.
Ma andiamo con ordine, giusto per
fare il punto per chi non avesse letto gli altri due (che però sono obbligatori
e vanno letti in ordine trattandosi di una trilogia).
Juliette è una ragazzina che ha
vissuto quasi un anno in isolamento convinta di essere un pericolo per l’umanità:
il suo tocco è letale e la morte accidentale di un bambino al quale tentava di
salvare la vita ne è la prova. Quella Juliette è stata la protagonista del
primo libro della serie Shatter me. Aiutata da Adam, un ragazzo da sempre
innamorato di lei, ha avuto Warner come nemico. Il giovane, figlio del
Comandante della Restaurazione, voleva usarla come alma letale per mettere in
ginocchio gli avversari.
Juliette scopre di non essere la
sola ad avere un dono: ci sono altre persone che hanno poteri come lei, diversi
dai suoi ma altrettanto particolari. Viene accolta nel Punto Omega dove tutti
le sono simili, in un modo o nell’altro e l’obiettivo è quello di ribellarsi
alla Restaurazione. Juliette accoglie il progetto e diventa una di loro. Adam è
sempre accanto a lei ma irrompe la figura di Warner che, si scopre, ha anch’egli
un dono. Questo nel secondo libro della serie che si conclude con lo scoppio di
un tremenda guerra: il Punto Omega si ribella alla Restaurazione.
Juliette scopre di essere rimasta
sola. O, almeno, è quello che crede sulle prime. Warner l’ha portata in salvo e
la sta nascondendo. E qui la situazione cambia. L’autrice propone un
capovolgimento di fronte che sembra un tantino artefatto, sulle prime: Warner l’assassino si rivela essere un ragazzo oppresso fin dalla tenera età da un padre che lui
stesso vuole fare fuori da tempo, oggi più che mai. Warner l’assassino diventa
un ragazzo innamorato.
Warner l’assassino diventa un
ragazzo pronto a fare la sua parte per fermare la Restaurazione, annullare il
potere di suo padre e dare al mondo un nuovo futuro. Ma non lo fa in prima
persona. Non è lui l’uomo adatto. Sarà lei, Juliette, a prendere in mano le
sorti del mondo. E Warner farà tutto ciò che sarà nel suo potere per aiutarla.Non sarà facile creare equilibrio
in una situazione di questo tipo.
Tantomeno se entrano in gioco i
sentimenti.
Questo ultimo libro della serie
mi è piaciuto più degli altri in quanto a struttura narrativa e a contenuti. I
personaggi crescono, Juliette acquisisce maggiore sicurezza ed è una ragazza
del tutto diversa da quella impaurita e sottomessa dell’inizio dell’avventura.
Ora è consapevole delle sue capacità, riesce a controllare il suo dono ed anche
ad amplificarlo tanto da diventare indistruttibile.
Un aspetto che mi ha colpita fin
dalle prime pagine di questo libro è l’impressione che nessuno sia più tanto
preoccupato della pericolosità del suo tocco. Si passa dal terrore puro delle
primissime pagine del primo libro alla convivenza serena con la consapevolezza
di avere un tocco letale. L’ho notato subito. Ma non l’ho considerata un’incongruenza
visto che Juliette ha imparato a controllare il suo dono ed è questa una delle
caratteristiche più importanti della situazione attuale.
La personalità di Juliette evolve
anche dal punto di vista sentimentale, prende consapevolezza di se e fa una
scelta importante.
Inutile dire che il personaggio
che stupisce maggiormente sia quello di Warner. Crolla un castello di carte sul
suo conto, tanto da far temere fino all’ultimo che ci possa essere qualche
inganno sotto. Tutto troppo bello, tutto troppo semplice.
Secondo me ciò che penalizza
questo terzo romanzo della serie è il finale. Un finale affrettato, che arriva
con estrema semplicità. Arrivata al 92% della
lettura mi sono detta come avrebbe potuto donarci, l’autrice, un finale degno della
serie con solo un 8% di pagine ancora da leggere e, onestamente, trovo che sia
il punto debole dell’intera narrazione.
Ciò non toglie, comunque, che il mio
giudizio sia comunque positivo: è un libro diverso dai precedenti, meno
impostato sullo scontro e sulla violenza, più sulla crescita dei personaggi.
Devo ammettere di aver avuto un
profondo moto d’affetto per Adam e devo ammettere che, nonostante l’exploit di Warner, Adam
resta il mio preferito. Il buono per eccellenza nonostante i suoi limiti e le
sue debolezze.
Finale un po' debole ma gran bel libro, colpi di scena, capovolgimenti di fronte e una protagonista che riscatta i giorni in cui c'è stato chi l'ha fatta sentire una nullità e chi l'ha portata sull'orlo della pazzia.
Con questa lettura partecipo alla
Challenge Di
che colore sei? in quanto titolo adatto per lo spicchio nero, obiettivo 1 (libro
di una serie, ma non il primo).
Partecipo inoltre alla Visual
Challenge in quanto in copertina compaiono fiori, utili per questo mese di
gara.
Nessun commento:
Posta un commento