Chi non ha mai sognato di vivere
in prima persona un’avventura letta in un libro? Chi non ha mai desiderato di
essere l’eroina di turno, accanto all’affascinante protagonista maschile del
libro che si preferisce? In tanti, credo.
Lo sa bene Violet che è pronta ad
incontrare i protagonisti del film tratto dal suo libro preferito, un romanzo
che conosce benissimo, un romanzo che ama, che potrebbe recitare a memoria e
che non farebbe alcuna fatica a vestire i panni dell’eroina: Rose, la
coraggiosa Rose.
Il libro che Violet conosce a
menadito, battuta dopo battuta, che ha letto e riletto – arricchito poi dai
dettagli amplificati nel film che ne è stato tratto – è “La danza delle
forche”. Rose è il suo personaggio preferito ed è proprio come sua cosplayer
che sta andando, assieme a suo fratello minore Nate e alle sue amiche Alice e
Katie, ad un evento in costume alla presenza degli attori che hanno
interpretato sotto ai riflettori la bella Rose ed il protagonista maschile,
l’affascinante Willow.
Giunta al cospetto dell’attore
accade qualche cosa di strano: urla, crolli, un corri corri generale al termine
del quale Violet, Nate, Alice e Katie si trovano nel mezzo di uno scenario
completamente diverso. Sono dentro la storia. Davvero. Non per finta. Ci sono urla diverse da quelle
che i quattro hanno lasciato all’evento in costume, persone diverse da quelle
che avevano accanto. C’è Rose ma non è l’attrice. E’ la vera Rose che, però,
viene colpita a morte e… nel libro non è proprio così che accade.
Violet non ci mette molto a
comprendere di essere protagonista, assieme a suo fratello ed ai suoi amici, di
una pericolosa avventura, quella nata dalla fantasia dell’autrice del libro e
che ora, a quanto pare, reclama la sua presenza.
Fandom è un libro distopico, con
un mondo violento dove ci sono dominatori e dominati, chi soffre e chi fa
soffrire. Un genere che non mi è molto familiare e che faccio anche un po’
fatica a recensire, per la verità. Un libro che nei primi capitoli mi è
sinceramente sembrato un tantino noioso e poco coinvolgente. Per fortuna il
ritmo aumenta da un certo punto in poi e Violet cambia: il suo personaggio si
evolve – sono le circostanze che impongono un cambiamento – e da ragazza
insicura e sempre pronta a fantasticare sulle ali della sua storia preferita,
si scopre coraggiosa e pronta a tutto per amore. Ma non sarà l’amore per un
ragazzo a motivare il suo sacrificio bensì l’amore per quello che considera il
suo popolo.
Il libro si apre con Violet che,
preso il posto di Rose, è consapevole di avere un cappio al collo che
l’aspetta: sarà impiccata per amore. Del suo popolo, appunto. Un sacrificio che
è pronta fare con le intenzioni di riportare in linea tutti gli elementi
necessari per poter tornare alla sua vita di sempre assieme a suo fratello e
alle sue amiche lasciando che il libro torni ad essere solo un libro, una
storia inventata.
Ma non sarà tutto così semplice e
non è poi così scontato che tutto vada come previsto, come raccontato dall’autrice.
L’arrivo di Violet e degli altri – non previsti dal romanzo - porta scompiglio
nel canone della storia. Come si potrebbe pensare che tutto possa andare per il
verso giusto, come se niente fosse?
Ci ho messo un po’ ad entrare nel
racconto, probabilmente per via del fatto di non essere molto abituata a
leggere il genere distopico. Devo dire, però, che una volta abbattuti gli
steccati che probabilmente avevo eretto fin dalle prime pagine, sostenendo che
non fosse il genere per me, la lettura è andata avanti spedita. E mi sono anche
fatta catturare ed affascinare dai cambi di scenario, dai colpi di scena, dalle
inaspettate situazioni che hanno avuto Violet come protagonista. Mi è piaciuto
come Violet ha affrontato quella che è diventata la sua realtà, seppur in un
mondo che conosceva solo come invenzione romanzata, con coraggio e a testa alta
nonostante le delusioni, i tradimenti (o presunti tali), le perdite. Ammetto di
non essermi trovata in sintonia con lei in alcuni momenti – quando, ad esempio,
sceglie le sue amiche piuttosto che suo fratello – ma l’ho anche ammirata per
alcune decisioni prese, soprattutto verso la fine. Decisioni che la Violet
delle prime pagine del libro non sarebbe mai stata capace di prendere. Mi
piacciono i personaggi che maturano strada facendo e che si dimostrano capaci
di assumersi delle responsabilità.
Lei lo fa senza pensarci troppo.
Il personaggio che mi è piaciuto
più di tutti, però, non è quello della protagonista ma un personaggio
secondario ne “La danza delle forche”: Ash. Si tratta di un bel giovane che,
come la stessa Violet più volte sottolinea, nella storia originale è secondario
ed è una specie di ombra di Rose. Ora che Violet è impegnata a salvare il suo
popolo, però, Ash non è affatto secondario. E’ un ragazzo forte e coraggioso ma
anche molto tenero ed onesto. Mi è rimasto positivamente in mente.
Un aspetto, in
particolare, mi ha colpita: come la bellezza, una volta tanto, possa essere un
ostacolo. L’amica di Violet, Alice, è troppo bella per poter affrontare senza
problemi l’avventura che si pone loro davanti. Di solito la bellezza è un’arma
in più per affrontare di petto la vita ma all’inizio del racconto per Alice non
è così. E’ piuttosto un ostacolo avere delle gambe lunghe, dei morbidi capelli
che accarezzano le spalle… Anche in questo caso si ha un capovolgimento di
fronte che mi è piaciuto. Il ruolo che ha avuto Alice nella storia mi è
piaciuto, seppur con le sue contraddizioni, le sue debolezze e le sue
tentazioni. L’altra amica – Katie – resta in secondo piano rispetto ad Alice.
L’autrice ha imbastito una trama
ricca, con tanti elementi e tante sfaccettature, nonostante un avvio a mio
parere un po’ a rilento.
Il finale? Un po’ prevedibile ma
giusto. E lascia anche aperta, secondo me, la possibilità di un sequel.
E’ un libro che consiglio agli
amanti del genere e segnalo per questo Venerdì del libro. Lo consiglio anche a chi volesse avvicinarsi per la prima volta a
storie di questo tipo.
Con questa lettura partecipo alla
Challenge
Tutti a Hogwarts con le 3 ciambelle nell'ambito della macro-categoria Il
ghirigoro.
Partecipo inoltre alla Challenge Di
che colore sei? in quanto titolo adatto per lo spicchio nero, obiettivo 2
(distopico).
Molto, molto interessante. A me invece i romanzi distopici piacciono...
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