Da tempo aspettavo il momento propizio per conoscere
Lucrezia Scali leggendo uno dei suoi libri. Quel momento è arrivato anche
se sono partita dalla fine, dall'ultimo dei suoi libri: L'amore mi chiede di
te.
Selva è una ragazza che è arrivata da poco a Roccamonte,
paese di cui Enea è il sindaco. Ha deciso di aprirvi una tisaneria spinta da
motivi molto personali: è il legame che ha avuto con sua nonna a spingerla in
questa direzione. Un legame molto forte che è ancora vivo, nonostante la morte
della nonna.
Enea è un sindaco giovane che mi ha subito ispirato
simpatia. Sarà per deformazione professionale - io lavoro con il sindaco della
mia città ed è giovane anche lui - ma mi ha davvero divertita saperlo alle
prese con i problemi quotidiani di una cittadina dove tutti si conoscono e
fanno parte di un'unica grande famiglia. Selva alimenta molta curiosità a
Roccamonte e all'inizio sono tutti molto scettici nei suoi confronti tanto più
se si pensa che la ragazza ha un dono, ereditato dalla nonna, una sensibilità
particolare nei confronti delle altre persone, tanto da comprendere le loro
difficoltà ed aiutarle con un rimedio naturale.
Entrambi i protagonisti si sono lasciati un passato alle
spalle, amori finiti male e rapporti di famiglia, in particolare per quanto
riguarda Selva, piuttosto complicati soprattutto con la madre. E' quello con la
nonna il legame più forte e sarà proprio lei a starle anche dopo la sua morte.
Le strade di Selva ed Enea si incrociano e, nonostante
l'iniziale volontà di entrambi di non lasciarsi coinvolgere, ben presto le cose
tra loro cambieranno. E' tutto così bello - nonostante le loro diverse
personalità - che quasi non sembra vero.
E' tutto così bello che nel momento in cui il passato di
Enea torna a bussare alla porta, Selva si trova di nuovo un amore che si
sbriciola in fretta tra le sue mani.
Ciò che più mi è piaciuto di questa storia è stato il legame
tra Selva e sua nonna. Ammetto di essere molto vulnerabile quando si parla di
legami tra nonne e nipoti. Selva si sentiva a casa con sua nonna Olimpia,
sapeva di essere amata senza se e senza ma, amata ed apprezzata per quello che
era, compreso il suo dono. Non avrebbe potuto essere altrimenti visto che sua
nonna era come lei. La mamma no. La mamma l'ha sempre allontanata e tenuta in
disparte considerandola come diversa.
Ma con la nonna era tutta un'altra cosa.
La narrazione propone il doppio punto di vista di Enea e di
Selva ma si snoda anche su un doppio piano temporale visto che all'oggi vengono
anche alternati spezzoni di un passato che ha lasciato segni importanti in
ognuno di loro.
E' una storia d'amore che si segue con piacere. All'inizio
ho avuto l'impressione che si fossero abbattuti parecchio i tempi (tutto molto
veloce, quasi come se si stessero tirando le somme troppo in fretta) ma poi,
con l'evolversi dei rapporti tra i due, questa velocità iniziale passa in
secondo piano.
Non è tutta in discesa la loro storia e sopraggiungono degli
ostacoli inaspettati.
Sulle prime il modo scelto da Enea per affrontare l'ostacolo
che si frappone tra lui e Selva mi ha fatto innervosire... però l'ho compreso e
non mi sono certo sentita di giudicarlo.
Il finale mi è piaciuto e me lo aspettavo (o me lo auguravo, forse è più corretto).
E' una lettura piacevole, bellissima la figura della nonna
che mi è rimasta impressa così come la storia a lei collegata che arricchisce
ancora di più ciò che accade tra Selva ed Enea.
Storia tracciata con i toni dell'ironia ma non per questo superficiale. Lettura consigliata a chi ama le belle storie d'amore ed un pizzico di mistero.
Con questa lettura partecipo alla
Challenge Di
che colore sei? in quanto titolo adatto per lo spicchio rosa, obiettivo 1 (autrice italiana).
Partecipo inoltre alla Visual
Challenge in quanto titolo bonus per questo mese.
Che bella recensione! Felicissima che ti sia piaciuto :*
RispondiEliminaTornerò a leggere Lucrezia prima possibile ;-)
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