lunedì 10 aprile 2017

Miss Peregrine. La casa dei ragazzi Speciali (R. Riggs)

Ho finito di leggere il libro Miss Peregrine. La casa dei ragazzi speciali questo fine settimana. Ero ospite a casa di un'amica per il week end e non potevo certo andare senza un libro da leggere.
Così, nemmeno in trasferta ho rinunciato alla mia lettura serale, prima di andare a dormire. A dire il vero c'è stato anche un momento di lettura notturna visto che mi sono svegliata nel cuore della notte a seguito delle gomitate e dei calci che mio figlio (con cui dividevo il letto) mi ha dispensato con una certa difficoltà a riprendere sonno.
In una camera diversa dalla mia, con bambole (era la cameretta della figlia della mia amica) che sembravano puntarmi addosso i loro occhi senza vita ammetto di avere avuto un attimino paura. Eh sì, perchè la lettura si presta anche per sensazioni di questo tipo!

Jacob Portman non riesce a comprendere ciò che suo nonno cerca di dirgli. Gli parla di mostri che popolano i suoi incubi e lui non sa se credergli oppure no. Non riesce a capire se si tratta del retaggio di una vita difficile (il nonno è l'unico superstite della famiglia, scampato allo sterminio degli ebrei polacchi) o se ci sia qualche fondamento su ciò che il nonno gli racconta. Quando, però, trova suo nonno misteriosamente morto in un bosco, quando il suo inconscio gli dice di aver visto qualche cosa di strano in quel bosco, quando non riesce a credere che sia stato ucciso da un branco di animali affamati... bhè, allora decide di partire alla ricerca di qualche indizio che gli possa permette di fare chiarezza su ciò che può essere accaduto al nonno, sia in punto di morte che nel suo passato.

Jacob va alla ricerca di una casa, di un orfanotrofio in cui suo nonno trovò riparto all'epoca della Guerra assieme ad altri bambini. Non bambini come tanti altri. E' proprio qui il punto: sono bambini Speciali. Ad avallare tutto ciò Jacob trova delle fotografie alquanto particolari. Foto di bambini con delle proprietà strane. Sembrano dei fotomontaggi. Ma sarà davvero così? Oppure c'è qualche cosa di vero in tutto questo? 
Inizia l'avventura in un'epoca in cui il tempo si è fermato ed in un posto in cui non mancano pericoli. E non è solo la guerra il pericolo che Jacob troverà a fronteggiare. 
No. 
C'è qualche cosa di diverso attorno a lui.
C'è qualcuno di diverso.
E la sua presenza - lo scoprirà pian piano - non è affatto casuale in quel posto e tra quelle persone. Ha una missione particolare (anche se fa fatica a crederci) e si troverà a vivere un'avventura fantastica e terrificante al tempo stesso.

Ed eccoci al punto. Ci sono delle situazioni che fanno veramente paura anche ad un lettore adulto. Le descrizioni dell'autore sono talmente minuziose e realistiche che il lettore - a me, almeno, è capitato - si sente partecipe in prima persona quasi come se sentisse quell'odore attorno a se, se vedesse quella nebbia di cui si parla, se sentisse quei suoni terrificanti che accompagnano alcuni personaggi.

A creare un'aurea di mistero e, perchè no, di paura, sono non solo le descrizioni ma anche le foto con cui l'autore arricchisce il racconto. Immagini molto efficaci, va detto, che come lui stesso ammette sono foto vere che arrivano da collezioni private e che, nel contesto del libro, sono elementi fondamentali per ancorare ancora di più il lettore alla storia. 
Ammetto di aver letto con curiosità alcune descrizioni con la fretta di andare a cercare la foto corrispondente...

Il personaggio che meno mi è piaciuto è stato il padre di Jacob. Mi è sembrato un po' troppo passivo, remissivo, quasi disinteressato a ciò che gli capitava attorno.

Jacob, invece, è il degno erede di suo nonno. Avventuroso anche lui, coraggioso (perchè no), pronto ad andare fino in fondo anche quando la situazione, intorno a lui, è tutt'altro che rosea. Ho apprezzato la sua forza di volontà, la sua apertura mentale dimostrata nel relazionarsi con i bambini ed i ragazzi che si è trovato davanti ed anche la capacità di accettare una realtà che, anche in merito a se stesso, gli era sconosciuta.

Miss Peregrine cosa c'entra in tutto questo? E' la direttrice della struttura ed ha il compito di proteggere i ragazzi speciali. In che modo? Bhè, bisogna scoprirlo!

E la paura, le bambole? Che c'entrano?
Bhè... i cattivi hanno gli occhi bianchi senza pupille. Basta immaginare una bambola, di notte, che ha gli occhi aperti e ti guarda. Non è una bella cosa. No no!

A parte gli scherzi, il libro è ben scritto, avventuroso, capace di catturare il lettore, originale ma con un finale che mi ha lasciato un po' appesa! Dovrò necessariamente leggere il seguito. Eh si!

Intanto, con questa lettura partecipo alla Challenge  La ruota delle letture per un libro con uno o più nomi di persona nel titolo (in questo caso Miss Peregrine).
 
Inoltre, partecipo alla nuova tappa della challenge Leggendo SeriaLmente: si tratta del primo libro di una delle tre serie proposte dalle organizzatrici.

3 commenti:

  1. Eh sì, devi per forza leggere il seguito, la scelta dell'autore credo proprio sia stata chiara... Impossibile fermarsi al primo a meno che non si decida che non sia il libro per noi. Contenta che tu lo abbia trovato un bel libro. Le sensazioni che si provano sono reali e molto veritiere, mi inquieta ma mai così tanto da farmi paura. ;)

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    1. Io però devo dire che quelle bambole con gli occhi vitrei che mi guardavano dagli scaffali della stanza della mia amica un po' mi hanno messo paura ;-)
      E non mi fermerò di certo al primo! Ho gli altri due che mi fanno la corte dalla mensola qui davanti a me.

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    2. Ahahahahahah le bambole al buio più le foto del libro: binomio di terrore pazzesco!!!

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