Non ho letto questo libro ma l'ho ascoltato. E' il secondo di De Giovanni che ascolto in audiolibro e stavolta non è stato un caso. Avendo davanti a me dieci ore di viaggio in macchina (non da guidatore) - cinque all'andata e cinque al ritorno - ho pensato bene di rendere fruttuoso il tempo che avrei passato altrimenti in modo passivo, magari chiacchierando un po' e sonnecchiando per la maggior parte del tempo.
Gelo per i Bastardi di Pizzofalcone è stata la prosecuzione naturale di Buio, letto qualche giorno fa, e che ha consolidato l'affezione a De Giovanni, a Lojacono e a tutta la squadra dei Bastardi.
Anche questa volta De Giovanni mi ha catturata e la voce di Peppe Servillo lo ha aiutato in questo visto che è perfetta per la tipologia di racconto e per rendere al meglio i personaggi, alcuni più di altri ma comunque tutti ben riusciti.
Anche questa volta le indagini che arrivano al cospetto del Commissariato di Pizzofalcone sono due: un duplice omicidio e un sospetto di violenza sessuale su una dodicenne da parte del padre.
Le due piste stavolta non hanno contatti come avvenuto in Buio e proseguono parallelamente l'una all'altra. La ragazzina lancia dei segnali molto chiari contro suo padre ma l'infamante accusa che traspare da ciò che scrive sui suoi tempi di italiano richiede parecchio tatto ed indagini approfondite.
Il duplice omicidio è un caso piuttosto intricato: fratello e sorella trovati morti in casa, un quell'appartamento che lui, Biagio, occupava da tempo e che di recente aveva ospitato anche la sua bellissima sorella di poco più piccola di lei.
Cadaveri trovati da un amico e collega di Biagio, che poi si scoprirà essere anche il proprietario dell'appartamento che il ragazzo occupava gratuitamente da tempo.
Padre in carcere, uscito da poco.
Fidanzato di lei piuttosto geloso.
Un agente piuttosto ambiguo che ha introdotto la bella ragazza nel mondo dei set fotografici. Attorno a questi soggetti gravitano le indagini. Da loro si cerca di sapere qualche cosa di più ed emergono rapporti piuttosto controversi, con un padre che - di recente uscito da galera dove ha scontato 16 anni per omicidio - sembra essere colui nei confronti del quale i sospetti prendono sempre più corpo. Però... come al solito c'è qualche cosa che non quadra e Lojacono manifesta i suoi dubbi anche quando il Commissario Palma - forse per la fretta di dare qualche elemento alla stampa, tentando di evitare la chiusura del Commissariato che è la perenne spada di Damocle che pende sulla sua testa e su quella dei suoi ragazzi - ha un'idea diversa. Lui non è convinto, Lojacono.
La svolta arriva nell'arco di poche pagine: sarà la conferma della colpevolezza del padre dei due ragazzi oppure no?
Anche stavolta il libro mi è piaciuto anche se in alcuni punti l'ho trovato un po' ripetitivo. In particolare per quanto riguarda vicende pregresse che chi ha letto i libri precedenti conosce bene (anche perchè ogni volta l'autore ne fa cenno per permettere anche a chi scegliesse di leggere un solo libro della serie di capirci qualche cosa) e che, proprio perchè ho letto gli altri della serie ed anche in un ristretto arco di tempo mi sono apparsi ridondanti.
Passaggi obbligati per un autore che, pur proponendo una serie, non vuole penalizzare in nessun modo il lettori, ma troppo ripetitivi per chi la serie la legge diligentemente in ordine d'uscita.
Pur restando un romanzo in cui ad emergere è la squadra tutta, la mia attenzione è stata attirata maggiormente dalla Dottoressa Laura Piras, il magistrato di cui Lojacono è innamorato. Si tratta di un personaggio che sta accanto a Lojacono fin dal caso del Coccodrillo e che torna con forza in questo capitolo della saga manifestando più il suo lato umano che non quello professionale, pure ineccepibile.
Laura è una donna innamorata che non vuole e non può permettersi di perdere tempo in corteggiamenti più adatti a degli adolescenti che non ad un uomo e una donna che già con uno sguardo si sono detti molto fino a quel punto. Molto ma non tutto. Laura vuole Lojacono e decide che è il momento di manifestarsi in modo chiaro. Stanno bene insieme, molto bene. Sarà giunto il momento di essere una vera coppia?
E per Alex e Rosaria - altri due personaggi chiave della serie - è arrivato il momento di far emergere il loro rapporto omosessuale, così intenso e coinvolgente? Anche la figura di Alex mi ha colpita: una donna forte ma incapace di farsi valere in una famiglia che le toglie il respiro, come se fosse una ragazzina appena maggiorenne. Una famiglia che non accetterebbe mai la sua omosessualità ed al cospetto della quale non ha nemmeno la forza di dire che esce con qualcuno, ogni volta che inventa cene di lavoro. Una donna forte ma allo stesso tempo fragile: forte e decisa sul lavoro, fragile dal lato personale.
Donne diverse, Laura ed Alex, ma entrambe innamorate e giunte sul punto di non riuscire più a mettere a tacere i loro sentimenti.
E poi c'è la storia dei suicidi che, onestamente, vorrei che arrivasse ad una soluzione viste le premesse gettate nel libro precedente. Anche la figura di Giorgio Pisanelli mostra la sua fragilità in questo racconto, più di quanto non abbia fatto in precedenza.
Credo che sia proprio questa la carta vincente di De Giovanni in questa serie: sviluppa i personaggi pian piano, legandoli sempre più al lettore. Un lettore che è pronto a perdonargli un po' di lentezza in alcuni punti, alcune ripetizioni di fatti già noti pur di conoscere non solo il colpevole, ma anche la sorte dei singoli Bastardi.
Ho il libro successivo sul comodino e intanto con questa lettura partecipo alla challenge Leggendo SeriaLmente: si tratta del terzo libro che ho scelto come lettura di una serie Thriller/Giallo.
Inoltre, partecipo anche alla Challenge La ruota delle letture.
Mi è utile per l'obiettivo 2 del decimo giro di ruota che prevede la lettura di un giallo/trhiller.
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