venerdì 27 maggio 2011

Ali bruciate. I bambini di Scampia (A. Pronzato-D. Cerullo) - Venerdì del libro

Avverto subito. In queste pagine si può notare una certa confusione, e anche un'innegabile ripetitività. Le ho lasciate appositamente così. Sarebbe assurdo pretendere ordine, armonia letteraria e razionalità in un mondo caotico come quello di Scampia e delle Vele in particolare (Alessandro Pronzato).

In questo Venerdì del Libro di HomeMadeMamma non propongo una lettura per i più piccoli ma una lettura che parla dei più piccoli. Ali bruciate è un libro in cui si parla dei bambini di Scampia (Napoli) delle Vele in particolare. Le ali bruciate sono le loro, di quei piccoli angeli che hanno la sola colpa di nascere in un luogo in cui la loro vita è segnata già in partenza. A loro è negato il diritto di divertirsi come ogni bambino dovrebbe fare. Crescono in un ambiente in cui la sporcizia - quella materiale ma anche quella interiore, delle persone - la fanno da padrona. E la loro voglia di serenità, i loro occhi assetati di fantasia e di bellezza spesso vengono spenti dal dolore della perdita di un genitore, dalla povertà che porta a compiere anche i gesti più impensabili per un bambino e dai cattivi esempi che, da quelle parti, ce ne sono a volontà.
Il libro è caotico. E' vero. Lo si dice chiaramente. Caotico nelle modalità usate per raccontare la realtà di Scampia - a volte discorsi diretti, a volte racconti, interviste, lettere - e spesso è ripetitivo. Ma dipinge una situazione che è celata agli occhi di chi è lontano da quelle zone e non si rende conto di quanto difficile sia essere un bambino a Scampia.
Davide era uno di quei bambini ed ora, a distanza di tempo, cerca di raccontare la loro situazione portando anche speranza. Racconta dei tanti esempi positivi, di coloro che - per lo più sacerdoti o suore - vogliono dare un segno di speranza. Racconta di quei piccoli fiori che spuntano tra le siringhe abbandonate a terra o tra la sporcizia ed il fetore.

Davide è l'esempio tangibile di come si possa dire basta ad una situazione che sembra segnata per sempre. E' l'esempio di come si possa dire no al dio denaro facile per aprirsi ad una vita nuova e diversa.
Davide Cerullo racconta anche se stesso, le sue tristi vicende passate che l'hanno portato in basso, molto in basso, per poi dare un esempio di speranza quando - racconta - ha trovato la retta via.
Alessandro Pronzato lo aiuta in questo dando quella consulenza "artistica" che serve per scrivere un libro.
Questa lettura, oltre a lasciarmi un po' interdetta in più punti per via di quel caos narrativo che Pronzato ammette tra le pagine, mi ha lasciato addosso un bel po' di tristezza nel pensare a quei bambini, a quell'ambiente.
Più e più volte gli autori puntano il dito contro chi, in modo estremamente superficiale, a Scampia abbina tutto (e solo) ciò che di negativo viene in mente, senza dare importanza a ciò che di positivo invece vi si può trovare. Un libro che fa una fotografia molto realistica della situazione ma che vuole, soprattutto, dare spazio alla speranza, alla possibilità di cambiare le cose.

Quando ho chiuso il libro (molto bella la foto di copertina e anche le altre che sono proposte all'inteno) dopo aver letto l'ultima pagina, la prima cosa che mi è venuta in mente è stata che i nostri figli sono bambini fortunati. E non è certo un pensiero dettato dalla vanità di una mamma ma da un dato di fatto: quale colpa possono avere i bambini se si trovano a vivere e crescere in ambienti che tutto sono meno che a misura di bambino? Nessuna colpa.

Ho trovato molto toccante l'ultima lettera che viene pubblicata. La lettare di un bambino che scrive a suo padre che è in carcere. Ne riporto solo un passaggio.

Un giorno tu e la mamma avete deciso di mettermi al mondo. Non ve l'ho chiesto io, non potevo chiedervelo. Se davvero lo avete voluto voi, allora dovete pure volere la mia felicità. Non posso immaginare che mi abbiate dato la vita per farmi soffrire.

Ps. Ringrazio l'autore per la foto - gentilmente concessa - che lo ritrae mentre legge un passo del suo libro.

***

Ali bruciate. I bambini di Scampia

Alessandro Pronzato - Davide Cerullo

Paoline Editoriale Libri

16.00 euro

6 commenti:

  1. Molto interessante...Ci faccio un pensierino

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  2. mi sembra veramente interessante....

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  3. cara stefania, trovo bellissimo il suggerimento, ma credo che lo terrò per periodi migliori e meno stressanti, ho proprio bisogno di letture amene e leggere:) a presto

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  4. E' interessante e parla di una realtà pesante e difficile.. ma come dice mimangiolallegria aspetto un periodo un po' più distensivo per leggerlo.. cmq grazie per il suggerimento!!

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  5. Sembra davvero sconvolgente. Anch'io ne prendo nota però fino ad agosto quando andrò a Roma non potrò acquistarlo. Grazie del consiglio.

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  6. Da Davide ho ricevuto un'email con un messaggio che sono stata autorizzata a pubblicare qui. Con immenso piacere ospito Davide nel mio blog sperando che la sua testimonianza possa arrivare a toccare la sensibilità di più persone possibile.
    "Perdonate l'intrusione di uno che e rimasto indietro per troppo tempo perché troppo spesso gli altri erano in ritardo,sempre a rimandare quello che avrebbero dovuto fare in quel momento. Credo che sia necesario chiedersi come vivono i bambini di Scampia... Scampia e L'italia. Eh già, perchè essere adolescente o bambino a Scampia non è affatto semplice, anzi, si diventa adulti molto presto. Padri in carcere, madri che spesso sono più preoccupate di guardare telenovele piuttosto che tenere d'occhio i figli e i figli che vivono in strada tra spacciatori e delinquenti. Cosa chiedono questi bambini? Amore, carezze, affetto! Invece... Certo ci sono anche però ragazzi che ce la fanno, come chi scrive il libro che, una volta uscito dal carcere, cambia radicalmente la sua vita, rompendo per sempre con il passato; ma ci sono tanti altri ragazzi che questa forza e questo coraggio non lo hanno e si perdono. Fondamentali gli istituti religiosi che, nel silenzio più totale si adoperano per aiutare questi ragazzi a rimanere fuori dalla strada. Si legge, si riflette e ci si vergogna pure che nel 2011 ci siano ancora certe situazioni.
    Ognuno é libero di leggere quello che vuole, ma difronte a tutti questi rimandi, ci penserò,non é il momento, mi sono sentito di rispondere".
    Grazie a te, Davide, per la tua testimonianza e per quello che fai per i bambini di Scampia.

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