"Cara scrittrice..."
"Cara Chiara..." leggevo io. Lei ascoltava con attenzione, con i piccoli occhi socchiusi ma attenti, il volto disteso come se la mia voce l'aiutasse a dimenticare tutto il resto.
"Cara scrittrice..."
"Cara
Chiara..." proseguivo io. Lei assentiva con la testa e con le mani, delicatamente appoggiate sul bordo del lenzuolo bianco, sembrava volesse
farsi carico di ciò che stava sentendo, quasi come se quel modo di
tenerle l'una sull'altra fosse un modo per mettere tutto il corpo in
ascolto.
"Cara scrittrice..."
"Cara
Chiara..." concludevo io. Lei mi guardava e mi interrompeva con voce
lieve facendo riferimento a degli ipotetici colloqui tra Chiara e
San Francesco.
Chiara era Santa Chiara d'Assisi.
La scrittrice Dacia Maraini.
Lei, mia nonna.
Avevo
scelto questo libro - Chiara di Assisi. Elogio della disobbedienza -
per farle compagnia in ospedale ed avevo continuato a leggere per lei,
con lei, una pagina dopo l'altra, la sera in cui era stata dimessa. Sono
arrivata appena ad una cinquantina di pagine... e lei mi ha lasciata.
Ho continuano da sola a leggere quel libro ed ora che sono arrivata alla
fine resta in me un gran vuoto dovuto non certo a quanto letto, ma a
ciò che questo libro significa per me.
L'ultimo
libro che mia nonna ha ascoltato. L'ultima storia che le ho proposto
tra le tante che, fino a qualche settimana prima, aveva letto da sola.
L'ultima, prima di raggiungere Santa Chiara... non oso pensare tra i
Santi, questo no... ma tra le anime delle persone che hanno lasciato un
segno, questo si! Non appena ho chiuso il libro, arrivata all'ultima pagina, è stato inevitabile pensare a lei, a quanto avrei voluto arrivare fino alla fine con i suoi occhi azzurri puntati addosso. Quella sera è stata lei a dirmi di smettere perchè era stanca. "Grazie... ora però basta", mi aveva detto. E le avevo promesso di tornare da lei la sera successiva per andare avanti... non ne ho avuto occasione!
Non avrei mai voluto finire di leggere quelle pagine perchè restare con quella storia nella mente era come avere ancora un contatto con lei... ma il libro è finito... e lei non c'è...
E' il primo libro
di Dacia Maraini che ho letto: trovo che sia il frutto di un'attenta
ricerca, ricco di spunti di riflessione e carico di interrogativi che
hanno lasciato in me qualche quesito irrisolto come, credo, in molti
altri lettori.
Non
sono una grande conoscitrice della vita dei Santi. Questo libro mi
aveva attirata per la copertina così particolare ed anche per il formato:
un libro piuttosto grande ma non un "mattone", di tantissime pagine,
che si apre con uno scambio epistolare tra una giovane Chiara, Chiara
Mandalà, siciliana di origine, e la scrittrice, Dacia Maraini.
Questa giovane sconosciuta esorta l'autrice a scrivere un libro su Santa Chiara. La Maraini è molto reticente ma alla fine... è proprio quello che fa. E lo fa con intensità, si lascia coinvolgere in prima, primissima persona. Si pone e pone al lettore tanti interrogativi che riguardano la vita dell'epoca, la vita monacale, la scelta di Chiara di estrema povertà e il suo ruolo di badessa a servizio delle altre suore a differenza del ruolo di molte altre sue pari-grado che, invece, esercitavano in altro modo il proprio potere e la propria posizione predominante.
Non si tratta di una biografia ma di un nitido ritratta di una Santa che è, prima di tutto, donna. Una donna che sceglie non solo la povertà estrema - che predica fino alla fine dei suoi giorni - ma che vive con estrema serenità il tormento del suo corpo infliggendosi delle "pene" (si racconta che non dormisse di certo su un letto con cuscino di piume, tanto per citare un esempio) fino a vivere la sua malattia come dono del Signore.
Assisi, 1193/1194 - Assisi, 11 agosto 1253Ha appena dodici anni Chiara, nata nel 1194 dalla nobile e ricca famiglia degli Offreducci, quando Francesco d'Assisi compie il gesto di spogliarsi di tutti i vestiti per restituirli al padre Bernardone. Conquistata dall'esempio di Francesco, la giovane Chiara sette anni dopo fugge da casa per raggiungerlo alla Porziuncola. Il santo le taglia i capelli e le fa indossare il saio francescano, per poi condurla al monastero benedettino di S.Paolo, a Bastia Umbra, dove il padre tenta invano di persuaderla a ritornare a casa. Si rifugia allora nella Chiesa di San Damiano, in cui fonda l'Ordine femminile delle «povere recluse» (chiamate in seguito Clarisse) di cui è nominata badessa e dove Francesco detta una prima Regola. Chiara scrive successivamente la Regola definitiva chiedendo ed ottenendo da Gregorio IX il «privilegio della povertà». Per aver contemplato, in una Notte di Natale, sulle pareti della sua cella il presepe e i riti delle funzioni solenni che si svolgevano a Santa Maria degli Angeli, è scelta da Pio XII quale protettrice della televisione. Erede dello spirito francescano, si preoccupa di diffonderlo, distinguendosi per il culto verso il SS. Sacramento che salva il convento dai Saraceni nel 1243. (Avvenire)
Questa è Santa Chiara. La Chiara di cui parla la Maraini è una donna che segue la sua, di regola, nonostante quelle - molto restrittive soprattutto quando si parla di donne - che impone la Chiesa dell'epoca.
La Maraini ha fatto delle approfondite ricerche sull'epoca in cui Chiara è vissuta, sulla sua persona, sulle testimonianza che l'hanno portata ad essere Santa e si capisce. La storia non è romanzata e, a ben guardare, non è una storia. Non si dice "... Chiara nasce, vive, decide di fare... muore..." ma si tracciano i contorni di tanti tasselli che, tutti messi insieme, danno l'immagine di una donna che ha fatto una scelta radicale da giovanissima e che, fino alla fine, è stata testimone della bellezza della vita in povertà. Certo, anche San Francesco viene nominato spesso ma è sempre lei che resta in primissimo piano anche quando l'autrice si lascia andare a riflessioni su situazioni collaterali ma a lei collegate.
Chiara Mandalà ad un certo punto scompare. Lo scambio epistolare termina e l'autrice resta sola con se stessa, sola con la Santa. Nello scrivere della Santa l'autrice parla anche di se e si mette a nudo in più passaggi.
Cosa farei senza i libri? Ne ho la casa piena, eppure non mi bastano mai. Vorrei avere una giornata di trentasei ore per potere leggere a mio piacere. Tengo libri di tutte le dimensioni: da tasca, da borsa, da valigia, da taschino, da scaffale, da tavolo. E ne porto sempre uno con me. Non si sa mai: se trovo un momento di temo, se mi fanno aspettare in un ufficio, che sia alla posta o dal medico, tiro fuori il mio libro e leggo. Quando ho il naso su una pagina non sento la fatica dell'attesa. E, come dice Ortega y Gasset, in un libro mi "impaeso" a tal punto che mi è difficile spaesarmi. Esco dai libri con le pupille dilatate. Lo considero il piacere più grande, più sicuro, più profondo della mia vita.
Chiara Mandalà torna a contattare l'autrice quando, oramai, il libro volge verso la fine. Ha fatto una scelta, una scelta importante. Ed ora è una persona diversa. E' lei che fa delle riflessioni, poi condivise con l'autrice, sulle scelte fatte da Santa Chiara.
Mi scuso se per questo Venerdì del libro mi sono lasciata andare e sono stata un po' troppo sdolcinata (e mi sono anche dilungata un bel po') ma sento che questo libro mi resterà nel cuore e non potevo non spiegare il perchè.Mi sembra pericoloso giudicare Chiara con gli occhi di oggi. Dobbiamo prenderla con il suo mistero, con le sue contraddizioni. Che non erano contraddizioni quando lei è vissuta, ma aderenza alla realtà. Se vogliamo avvicinarla, dobbiamo capire gli enormi ostacoli che si è trovata davanti, e che ha superato grazie alla fedeltà granitica dei suoi principi, che però non è mai scivolata in protervia, rancore, odio, violenza, fanatismo. Cosa rarissima fra gli esseri umani che vivono non conformandosi ma imponendo una loro visione del mondo. Cosa che ha pagato sulla sua pelle. Una fedeltà che ci ha emozionati e ci emoziona ancora. In un'epoca di infedeltà teorizzate e praticate con disinvoltura, la costanza durissima di monna chiara credo ci possa ancora insegnare qualcosa. Un esempio straordinario. Io lo sento e vorrei che lo sentisse anche lei.
Se lo consiglio? Si... mi sento di consigliarlo non solo per conoscere meglio la figura di Santa Chiara ma anche per apprezzare una Dacia Maraini che non risparmia critiche alla Chiesa e che solleva parecchi interrogativi attorno alla scelta della Santa ma che a me è piaciuta. Non ho letto altro di suo per cui non posso fare confronti con altri libri. Questo elogio della disobbedienza mia ha catturata fino all'ultima riga.
***
Chiara di Assisi. Elogio alla disobbedienza
Dacia Maraini
Rizzoli Editorie
17.50 euro
Un libro che promette approfondimenti interessanti.
RispondiEliminaUn sorriso per il fine settimana.
^__^
Grazie. Buon week end anche a te.
EliminaMolto dolce il tuo ricordo, mi ha commossa. Il libro mi interessa anche se non è proprio sul mio genere, ma diciamo che in questo periodo ho bisogno di un balsamo per l'anima. _Ciao!
RispondiEliminaFa riflettere... sono parecchi gli interrogativi che restano senza risposta ma che alimentano una certa riflessione...
EliminaChe condivisione importante, grazie Stefania per questo dono.
RispondiEliminaAnche io mi sono commossa e mi è venuta in mente la mia di nonna (quella che non c'è più e avrebbe apprezzato questa lettura, amava molto leggere).
Conosco la Maraini, i miei suoceri anni fa mi hanno regalato un suo libro e ne conservo un buon ricordo (ma non ricordo il titolo, accidenti, una storia al femminile, ambientato in Oriente, dopo lo cerco). Segnerò anche questo, non è il mio genere, ma sono curiosa.
Io invece non ho letto nulla prima d'ora di questa autrice ed è un libro molto particolare che non credo sia paragonabile agli altri...
EliminaBellissimo! Ho fatto l'universita' ad Assisi e per anni sono stata immersa nel mondo di San Francesco e Santa Chiara, quest'ultima un po' piu' nell'ombra. Mi hai incuriosita ed aggiungo subito il titolo nella mia piccola lista (piccola perche' il tempo per leggere i miei libri adesso e' davvero poco!). Grazie ancora.
RispondiElimina...allora conosci molto bene l'ambiente... sicuramente lo leggeristi con maggior spirito critico del mio...
EliminaGrazie del suggerimento e noto con piacere che sei irrefrenabile!
RispondiEliminaUn bacio
Silvia
In fatto di libri... oramai non posso più stare un minuto senza... Appena ne termino uno ce ne dev'essere un altro pronto sul mio comodino.
EliminaCiao Stefania, questo è un libro che io solitamente non sceglierei ma dopo questo post così dolce e personale non me la sento di escluderlo a priori quindi me lo segno che non si sa mai.
RispondiEliminaun abbraccio
...magari mi sono fatta anche influenzare dalla situazione... non so... Buon fine settimana mia cara.
EliminaQuesta recensione e' molto intima e affettuosa. Tanto che fa venire voglia persino a me di leggere un libro che, altrimenti, non avrei mai pensato di prendere in considerazione.
RispondiEliminaDacia Maraini non mi piace molto, ma forse potrei ricredermi.
...se poi non ti piace però, non voglio responsabilità ;-)
EliminaSdolcinata? Io direi come Mamma Avvocato molto intima e affettuosa, forse io non lo leggerei, ma saprei a chi regalarlo. Un abbraccio
RispondiEliminap.s. io e un'amica stavamo pensando di andare a leggere a voce alta in una RSA... perché ai bambini pensano tutti, agli anziani più nessuno, e questo chissà...
...io ho avuto un'esperienza come lettrice nell'ambito del progetto "una biblioteca per ogni età" - credo anche di averne parlato tempo fa qui sul blog - con letture proposte nei centri anziani e nella nostra casa di riposo... è stata una bella esperienza...
Eliminabene, allora mi permetterò di disturbarti... ma non ora, più avanti perché è un periodo oberato di impegni famigliari e scolastici... un abbraccio e a presto!
EliminaSono arrivata qui seguendo altri blog e sono felice di condividere il piacere della lettura e in questo caso anche di un libro che è piaciuto anche me.La tua recensione ha qualcosa di teneramente personale che lo rende ancora più prezioso.L'ho acquistato per curiosità.Conoscendo l'autrice attraverso molti altri suoi libri,l'argomento mi suonava strano.ed invece è stata una vera rivelazione.Una ricerca accurata e puntigliosa ci ha consegnato un ritratto di donna complesso,e riflessioni profonde sul contesto storico e sociale dove Chiara ha vissuto la sua religiosità,le sue ribellioni,la sua obbedienza.
RispondiEliminaun cordiale saluto e spero di non essere stata inopportuna.
Ciao.... inopportuna? Ma scherzi! E' un piacere poter scambiare opionioni e confrontarsi con le esperienza altrui. Contenta di sapere che sia piaciuto anche a te! Buona domenica.
EliminaAnche io ti ringrazio per aver condiviso questi ricordi importanti...a me la Maraini sta un po' antipatica ma non mi dispiace come scrive, anzi. Sopratutto, però, nonostante si possa dire che io non sia propriamente una cattolica praticante (...anzi!) Chiara è una delle figure che mi affascinano di più, insieme a San Francesco. Perché al di là della fede credo siamo stati personaggi assolutamente interessanti, coraggiosi, un esempio prima di tutto come persone. Quindi ok, "l'accendiamo" e me lo segno tra le letture future! Bel post <3
RispondiEliminaL'accendiamo... mi piace... grazie per il passaggio dalle mie parti ;-)
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