martedì 31 maggio 2011

Io, Nojoud, dieci anni, divorziata (Nojoud Ali)

Un'altra storia di bambini. Questa volta al femminile visto che si tratta di bambine. Una bambina, in particolare - Nojoud - che incarna però il prototipo di "sposa bambina" che è, purtroppo, molto comune in determinate zone del mondo.
E' la storia (rigorosamente vera) narrata nel libro che mi è stato inviato nell'ambito dell'iniziativa Libri Vagabondi di Ely.

Ha dieci anni ma non è una bambina come tutte le altre. Nojoud è una bambina obbligata a diventare una donna contro la sua volontà. Data in sposa ad un uomo di venti anni più vecchio di lei si trova a dover affrontare tutto ciò che il matrimonio comporta, comprese le violenze - perché è di ciò che si tratta - perpetrate da quello che lei chiama "il mostro", suo marito, ogni volta che vuole.Lei, piccina, delicata, strappata alla scuola ed ai giochi spensierati che si fanno a dieci anni, trova però la forza di ribellarsi e di rivolgersi a qualcuno che possa aiutarla. Trova il coraggio di cercare un tribunale per chiedere di essere aiutata ad ottenere il divorzio. Purtroppo non si tratta di un romanzo ma di una storia tristemente vera e tristemente comune. Nojoud è una bambina dello Yemen dove la pratica delle "spose bambine" non è affatto una novità. Anzi, piuttosto è la regola. O quasi.

Una realtà inconcepibile, dal mio punto di vista. Una realtà che non solo permette agli uomini di decidere per le loro figlie come meglio credono, di disporre delle spose bambine come se fossero delle adulte, ma che - e questo è il mio personalissimo punto di vista - non ha il minimo rispetto per la donna che non viene affatto considerata un essere umano con la propria capacità di scelta, con dei propri diritti.

Nojoud è un esempio di coraggio ma anche di profonda sofferenza: non è facile per lei raccontarla sua storia, anche nei dettagli più intimi, e la sua voce amplificata dall'interessamento di avvocati e giornalisti, ancor più amplificata da articoli di stampa che hanno fatto il giro del mondo, ha permesso di far emergere con forza ciò che le bambini in determinate culture sono costrette a subire senza potersi minimamente opporre. Alle bambole vengono sostituiti i mestieri di casa, alla spensieratezza viene sostituita la sopportazione di continue violenze consumate tra le mura familiari, alla libertà di scelta viene sostituito l'obbligo di fare ciò che una "donna sposata" deve fare. Punto e basta. Anche se la donna sposata in oggetto ha dieci anni. A volte anche meno: Nojoud di anni ne ha dieci ma la realtà dice che spesso vengono date in sposa ad uomini maturi anche bambine di nove anni. E la promessa, che viene fatta dal "marito", di non toccare la bambina fino a che non sarà arrivata nell'età della pubertà, è una mera congettura visto che nella pratica non viene assolutamente rispettata. E se anche fosse - aggiungo io - come si può pensare che una ragazzina, giovanissima (anche se avesse 14 o 15 anni resta sempre molto giovane), senza aver minimamente possibilità di scelta, senza che i sentimenti contino nulla e senza la possibilità di ribellarsi venga ceduta ad un uomo proprio come merce di scambio? Un'assurdità secondo me. Un'abitudine consolidata nello Yemen come in altre parti del mondo.

Leggere questo libro - che è piuttosto breve ma intenso - ha provocato in me indignazione per una situazione che trovo inconcepibile. Ma anche la consapevolezza di essere fortunata ad essere nata in un parte del mondo in cui la cultura è ben altra.

La storia viene narrata con delicatezza, pur in tutta la sua tragicità, in modo semplice e scorrevole. Onestamente avrei preferito un maggiore approfondimento del dibattito in tribunale. Avrei voluto sentire le argomentazioni dell'una e dell'altra parte, il dibattito che se ne sarebbe alimentato ma probabilmente già il solo fatto che una vicenda del genere sia arrivata in un tribunale è già molto.L'epilogo, per lei, è positivo. Lo si capisce già dal titolo. E altre bambine hanno avuto la forza di ribellarsi dopo che la storia di Nojoud ha fatto il giro del mondo. Ma, mi chiedo, quante sono ancora le bambine costrette a subire un trattamento di questo tipo nel mondo? Credo che sia indispensabile una seria riflessione in merito. So che ci sono delle associazioni umanitarie che si battono per tentare di cambiare le cose ma gli ostacoli sono davvero molti. E' una lettura che sconvolge ma che consiglio di affrontare per prendere consapevolezza di un problema rispetto al quale, credo, troppo poco si è detto.

Con l'auspicio che le cose possano cambiare e che negli occhi di tutte le bambine e di tutti i bambini del mondo si possa leggere solo serenità, gioia di vivere e spensieratezza.

8 commenti:

  1. a volte nascere in un luogo piuttosto che in un altro fa la differenza tra vivere o morire... non bisogna mai smettere di indignarsi

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  2. Avevo letto un'articolo su tutto questo scempio, e proprio questa mattina ho finito di leggere " La ventesima moglie" un libro molto bello ma al tempo stesso mi ha fatto capire che questa pratica delle spose bambine già in uso nel 1500 non è mai cessata anzi hanno addirittura abbassato gli anni delle bambine, inculcando in loro un senso del dovere che è davvero sconvolgente. ORRORE!

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  3. Non so se qui non è arrivato oppure io non ne ho sentito parlare. Davvero sconvolgente. Ma dimmi, è lei stessa che scrive la storia? Questo è successo ai dieci anni, ma è la sua età attuale o questo è successo alcuni anni fa? Mi sto imbrogliando, non so se capiarai la mia domanda. :( Oggi sono stanchissima...

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  4. @ nino p. è proprio vero. nessun bambino sceglie quando e dove nascere... e non tutti hanno la stessa fortuna, purtroppo.
    @ marianna: purtroppo è una pratica molto comune e se non ho capito male l'età, spesso, è ancora più bassa dei dieci anni!
    @ L'apprendista: eh si, è lei che parla ed è davvero sconvolgente una realtà di questo tipo. La piccola Nojoud è nata in un villaggio dello Yemen nel 1998... Ora di anni ne ha 13...

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  5. non potevi recensirlo meglio... è davvero un libro toccante e ho avuto tutti i tuoi stessi pensieri leggendolo.... spero davvero che con l'aiuto di tante persone come avvocati, giudici e altro la situazione possa cambiare per altre bambine, la cosa che mi ha colpito positivamente è che abbia trovato davvero persone buone e intelligenti che l'abbiano aiutata, ciao e grazie Ely

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  6. Ciao Stefania ,è molto interessante il tuo blog ,sei davvero molto brava nel presentare i libri..si vede che la tua è un'immensa passione ! Io purtroppo non leggo molto...perchè il poco tempo che ho lo dedico alla passione per i lavoretti creativi,però leggendo le tue recensioni si percepisce il senso profondo del racconto !
    Ti ringrazio per la tua partecipazione al mio Candy !Bacio,Liza

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  7. Conosco questo libro e anche senza averlo mai letto mi ero immaginata la trama dal titolo. Sono felice che vengano pubblicate queste denunce fortissime. Il cambiamento nasce anche da questi atti di coraggio.

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  8. @ Ely: con l'auspicio che siano sempre di più le bambine che possano trovare un'auiuto concreto per venir fuori da situazioni di questo genere.
    @ Liza: io sono stata tanto tempo lontana dai libri. Anche io mi dedicavo a lavori manuali - adoro il ricamo a punto croce - ma poi c'è stata un'inversione di tendenza ed ora ho un bel po' di terreno da recuperare.
    @ Carolina Venturini: mi auguro davvero che testimonianze così forti non restino una voce inascoltata!

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