martedì 3 gennaio 2023

Un po' di follia in primavera (A. Gazzola)

Mi ero quasi dimenticata di Alice Allevi. Ho letto i primi libri della serie parecchio tempo fa poi, lo ammetto, lo stile della Gazzola, quella sua protagonista sbadatella, pronta a fare magre figure ma anche con un acume degno dei più grandi investigatori privati mi aveva stancata. Credo che questa sia la controindicazione che si presenta quando si leggono più libri della stessa serie tutti uno dietro l'altro, senza concedersi le pause che, invece, ci sarebbero tra un'uscita e l'altra. Così, in questo periodo di festa per via delle vacanze di Natale ho pensato bene di riprendere da dove avevo interrotto.

Ho ritrovato l'Alice Allevi di sempre: meno dubbiosa, stavolta, dal punto di vista dei propri sentimenti ma con le solite caratteristiche soprattutto in qualità di specializzanda al cospetto di quell'uomo che da sempre le fa girare la testa e che anche ora, dopo aver aggiunto una la stabilità di cui sopra dal punto di vista sentimentale, qualche pensiero glielo dà.

L'indagine che si avvia a seguito del ritrovamento del cadavere di un noto psichiatra della zona apre il sipario su un mondo, quello dei misteri della mente, che appare affascinante e terribile al tempo stesso. La vittima Ruggero D'Armento, era abituato a lavorare con la mente altrui: dalla personalità magnetica, uomo di gran fascino, lo psichiatra viene trovato morto nel suo studio, in un ambiente che  dovrebbe essere protetto, in quanto ambito medico di un certo livello, ma che a quanto pare tanto protetto non era.

L'indagine non è semplice e, come al solito, la curiosità di Alice la porterà a ficcare il naso in faccende più grande di lei ma anche stavolta sarà proprio grazie alla sua curiosità e al suo carattere che si metteranno insieme dei pezzi di un puzzle che, altrimenti, sarebbero rimasti a lungo sparsi sul tavolo.

Mi aspettavo un cambiamento, un'evoluzione del personaggio: un cambiamento c'è stato ma fin da subito me ne è sembrata poco convinta pure lei.

E poi stavolta debbo dare conto di un sospeso piuttosto fastidioso, un aspetto lasciato volare via con il vento dall'autrice. Senza voler fare spoiler, Alice si prepara ad un viaggio, interessante professionalmente ed anche costoso: riesce a racimolare i soldi necessari (e non è un aspetto secondario della storia visto che parecchie pagine vengono dedicate al fatto che Alice non sappia risparmiare e che spenda tutto ciò che guadagna in scarpe e abbigliamento) ma poi di quel viaggio non si sa più niente. Crea anche una certa aspettativa, vista la compagnia con la quale avrebbe dovuto viaggiare ma non si fa più cenno per niente a questa cosa. Se l'obiettivo era quello di indirizzare il lettore verso una certa direzione, il fatto di aver lasciato un così eclatante sospeso ha vanificato ogni tentativo, secondo me. 

In ogni modo, Alice non si smentisce. La vita continua ad andare avanti senza farle sconti e il cambio repentino cui si assisterà sul finire della storia è prova di quanto fossero fragili rapporti spacciati per qualche cosa di forte ed oramai definitivo. Lei sembra sempre in attesa di qualche cosa. Ecco... questa la sensazione che mi ha trasmesso questo libro: quella di una perenne attesa che qualcuno la valorizzi come merita, che qualcuno la ami come merita, che qualcuno le riconosca le qualità che dimostra di avere. Un'attesa che spero possa finire prima o poi perché il tentativo di rendere simpatica la protagonista rendendola spesso ridicola ed impacciata alla fine stufa.

Credo che sia il momento di crescere per Alice e mi auguro che nella prossima avventura ci sia qualche cosa che vada in questa direzione altrimenti temo che la serie inizi a diventare davvero lenta e noiosa.
***
Un po' di follia in primavera
Alessia Gazzola
Tea editore
298 pagine
5.00 euro copertina flessibile, 10.00 copertina rigida, 8.99 Kindle

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