Doloso. L'ultimo libro della serie che ha per protagonista Rocco Schiavone è doloroso.
Non che gli altri non lo siano stati - anzi, ce ne sono alcuni che mi sono rimasti nel cuore - ma in questo caso si ha a che fare con il cadavere di un bambino (ossa... per la precisione) e la storia che emerge dalle indagini è molto dolorosa.
Vengono ritrovate nel bosco le ossa di Mirko Sensini: un bambino che venne visto seduto su un muretto davanti alla sua scuola di Ivrea dopo le lezioni per poi sparire nel nulla. Il suo nome è tra i tanti bambini dispersi negli anni nella zona e non solo ma emergono elementi precisi che non lasciano dubbi sulla sua identità.
Caso delicato, molto delicato. Delitto che inquieta ma provoca anche molta rabbia in tutti coloro che si trovano ad indagare oltre che nella famiglia toccata da un lutto così profondo.
Aleggia nell'aria, in modo nemmeno tanto celato, l'interrogativo "...ma chi può fare questo ad un bambino?" e si cerca la risposta nei vari ambienti frequentati dalla giovane vittima.
Anche stavolta accanto alle indagini in quanto tali Manzini offre un convincente spaccato sulla personalità dei personaggi a cui il lettore si è oramai affezionato. A lui su tutti: quel Rocco Schiavone che appare sempre così rude agli occhi degli altri ma che continua a portare con dignità i segni che situazioni dolorose gli hanno lasciato addosso.
A dire il vero non si hanno grossi sviluppi dal punto di vista personale ne' del protagonista ne' degli altri personaggi ma restano ancora dei sospesi che secondo il mio parere vanno chiusi definitivamente (forse in un prossimo libro?).
Le indagini sembrano ruotare su loro stesse anche piuttosto a lungo per arrivare poi ad un finale che stupisce ma solo in parte. Stupisce e fa arrabbiare. Non potrebbe essere altrimenti visto che si ha a che fare con un omicida ma ... come sempre avviene quando a compiere gesti di questo tipo sono coloro che dovrebbero avere un ruolo uguale e contrario a quello che realmente hanno, la rabbia è all'ennesima potenza.
Quanto ai personaggi secondari, assume un ruolo di sempre maggior rilievo Michela Gambino della scientifica e al di là delle vicende personali di Italo Pierron, sempre più preso dal gioco d'azzardo, altro degno di nota non avviene se non la nascita dei cuccioli di Lupa.
In ogni caso, la lettura è piacevole, lo stile di Manzini non delude anche se ci si chiede, arrivati all'episodio n. 18 delle vicende di Rocco Schiavone, quanto ancora abbia da dire, da raccontare, da vivere assieme ai lettori.
Io, personalmente, vorrei che la sua storia continuasse con qualche evoluzione, però. Altrimenti sarà necessario puntare più sui casi che non sulle vicende personali del vicequestore e della sua squadra.
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Le ossa parlano
Antonio Manzini
Sellerio Editore
416 pagine
15.00 euro copertina flessibile, 9.99 Kindle
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