Non vado forte con le Graphic Novel.
O
meglio… li ho sempre chiamati fumetti e mi sono sempre limitata al mio
caro, vecchio Topolino. In tempi più moderni i “fumetti” sono diventate
storie autoconclusive con la stessa struttura dei romanzi ma con una rappresentazione grafica ben precisa. Non ne ho letti molti, devo dire la verità.
Anzi, credo che Anya e il suo fantasma sia il primo (o il secondo, forse) che leggo quest’anno.
Anzi, credo che Anya e il suo fantasma sia il primo (o il secondo, forse) che leggo quest’anno.
Si
tratta di una storia dai toni cupi che ha per protagonista una
ragazzina, un’adolescente che presenta tutte le caratteristiche degli
adolescenti “veri”. Ha un rapporto conflittuale con il suo corpo, ha
origini diverse da quelle degli altri studenti della scuola che
frequenta e fa fatica ad integrarsi, non ha molti amici, ha dovuto
correggere il suo modo di parlare per nascondere le sue origini, ha
avuto delle negative esperienze (ormai lasciate alle spalle) con i bulli
della scuola.
Nel momento in cui inciampa, nel bosco, e finisce all’interno di un buco nel terreno fa un incontro che mai avrebbe immaginato di fare con il fantasma di una sua coetanea morta parecchi anni prima. I toni cupi del racconto, la presenza di un fantasma, una morte (solo una?) misteriosa fanno di questo racconto un noir che può anche spaventare se messo nelle mani di lettori troppo giovani.
Trovo che sia una lettura adatta ad adolescenti che siano disposti a riflettere sulle tematiche trattate e non solo a lasciarsi intrattenere per qualche ora: l’accettazione di sé, l’integrazione, l’autostima, la solitudine, l’amicizia, la capacità di guardare con oggettività a ciò che ci accade accanto… tanti gli spunti di riflessione.
Nel momento in cui inciampa, nel bosco, e finisce all’interno di un buco nel terreno fa un incontro che mai avrebbe immaginato di fare con il fantasma di una sua coetanea morta parecchi anni prima. I toni cupi del racconto, la presenza di un fantasma, una morte (solo una?) misteriosa fanno di questo racconto un noir che può anche spaventare se messo nelle mani di lettori troppo giovani.
Trovo che sia una lettura adatta ad adolescenti che siano disposti a riflettere sulle tematiche trattate e non solo a lasciarsi intrattenere per qualche ora: l’accettazione di sé, l’integrazione, l’autostima, la solitudine, l’amicizia, la capacità di guardare con oggettività a ciò che ci accade accanto… tanti gli spunti di riflessione.
Emily,
questo il nome del fantasma, sulle prime si mostra simpatica e ben
predisposta a stare accanto ad Anya nella sua vita di tutti i
giorni ma la ragazzina scoprirà, ben presto, che dietro alle apparenze
ci può essere una storia che non piace. Qualche cosa di terribile
emergerà nel momento in cui la ragazzina inizierà a fare delle indagini sulla morte di Emily, parecchi anni prima.
Il volume è molto gradevole al tatto, piacevole da tenere tra le mani anche se un po' pesantuccio da tenere in borsa (per chi fosse abituato ad avere un libro in borsa come me). Le immagini sono chiare e le illustrazioni rendono appieno, complice anche il nero crescente una pagina dopo l’altra, l’atmosfera del momento.
Il volume è molto gradevole al tatto, piacevole da tenere tra le mani anche se un po' pesantuccio da tenere in borsa (per chi fosse abituato ad avere un libro in borsa come me). Le immagini sono chiare e le illustrazioni rendono appieno, complice anche il nero crescente una pagina dopo l’altra, l’atmosfera del momento.
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Anya e il suo fantasma
Vera Brosgol
Bao Publishing
224 pagine
16.00 euro copertina rigida
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