mercoledì 21 dicembre 2022

L'anno che a Roma fu due volte Natale (R. Venturini)

 

 

Una commedia tragicomica che non mi ha trasmesso niente. 

Mi spiace ma non sono riuscita a trovare sintonia con i personaggi, con la storia, con lo stile. 

Il libro L'anno che a Roma fu due volte Natale (che peraltro di atmosfera natalizia non ha niente se non il titolo e la copertina con la pallina dell'albero) non mi ha catturata, non mi ha emozionata, non mi ha nemmeno divertita se non per qualche fugace momento, subito rientrato però perchè se è vero che alcune situazioni strappano un sorriso è anche vero che arriva, uguale e contraria, tanta tristezza.

Ma andiamo con ordine. La fatica letteraria dell'autore è coraggiosa, questo sì. Ma per quel che mi riguarda non ha raggiunto l'obiettivo sperato: indurmi ad apprezzare la storia narrata.

Siamo a Torvaianica, frazione di Pomezia e località balneare del litorale romano nella quale, negli anni Sessanta, attori e registi andavano a passare le vacanze. Da allora le cose sono cambiate e l'autore ben descrive quanto accaduto: la storia non è ambientata negli anni Sessanta, no, ma in tempi più moderni quando ormai il quartiere è diventata "una torretta della mafia su Roma" (metto tra virgolette perchè non sono io a dirlo). 

In questo ambiente vive Alfreda, una signora anziana che rappresenta il declino di quel posto: dopo una vita coniugale felice, rimasta vedova, oggi è un'accumulatrice seriale, diabetica, fortemente sovrappeso. Marco è suo figlio: un ragazzo piuttosto particolare al quale la donna - che dice di vedere Sandra Mondaini nella sua casa e di ascoltare le sue lamentele e richieste - chiede di fare in modo di dare corso ad una richiesta di Sandra, quella di ricongiungerla con Raimondo, ora che sono entrambi passati a miglior vita e che riposta lontano da lei. Una richiesta piuttosto perentoria, la sua, dietro minaccia di uccidersi se suo figlio non farà in modo di accontentarla e dare a Sandra la serenità che le manca.

Con Marco scende in campo una singolare compagnia: Er Donna, un travestito che non ha mai nascosto di aver fatto vita di strada; Carlo, da sempre presente nella vita di Marco ed Alfreda cui è legato da un'antica amicizia.

Questa la storia di fondo, arricchita da ricordi che tornano alla mente a destra e a sinistra, tentativi di offrire scene divertenti ma che a me, onestamente, anche se sulle prime hanno strappato un sorrisino poi hanno subito profondamente rattristata.

Magari saranno piccole o grandi follie quotidiane quelle raccontate e che potrebbero far sorridere ma io non ne ho compreso il senso... faccio proprio fatica a raccontare in modo coerente tutto ciò che accade e riesco solo a limitarmi alla richiesta di Alfreda, ai tre che cercano di accontentarla e poco più.

Un grande "bho!" è poi legato al riferimento al Natale che ho cercato tra le righe, tra i capitoli ma tranne un accenno a qualche cosa di natalizio che ho pure rimosso, non c'è altro.

Probabilmente anche stavolta è un mio limite, sono una lettrice più tradizione... Surreale... particolarissimo e non nelle mie corde.

Per fortuna ho preso questo libro in prestito sul sistema bibliotecario Mlol della mia regione altrimenti averi di sicuro detto che sarebbero stati soldi buttati. Mi spiace ma è così!
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L'anno che a Roma fu due volte Natale
Roberto Venturini
SEM editore
192 pagine
17.00 euro copertina flessibile, 8.99 Kindle

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