lunedì 31 maggio 2021

Una mamma lo sa (E. Santarelli)

Cosa può esserci di più brutto, per una madre (e per un padre) di venire sentirsi diagnosticare una grave malattia che colpisce il proprio figlio? Credo che sia una sofferenza alla quale non si riesca a dare un nome ed alla quale sia difficile dare una dimensione.

Quel bambino, quel ragazzino che è stato voluto con tanto amore, cresciuto con tanto amore, difeso da ogni insidia, protetto da ogni minima minaccia all'improvviso non solo è sofferente e vulnerabile per via di una malattia importante ma si trova a lottare, da solo, contro qualche cosa di più grande di lui. Dico da solo, perché se è vero come è vero che un padre ed una madre possono fare di tutto per stargli vicino e per alleviare le sue sofferenze è anche vero che a fare i conti con la paura, con il dolore fisico, con i mostri che una malattia si porta dietro è lui. 

Se poi è un ragazzino di otto/nove anni, per cui non un bambino piccolo che non riesce a rendersi conto di ciò che gli capita, la situazione è ancora più dolorosa.

 E la capisco la mamma, Elena Santarelli in questo caso, che ha voluto lasciare la sua testimonianza di questo grandissimo dolore. 

La capisco perché quando anche a me è capitato di fare i conti con una brutto virus che rischiava di strapparmi via mio figlio di soli sette mesi anche io ho sentito l'impulso di lasciare la mia testimonianza quando, per fortuna, tutto si è risolto e lui è tornato ad essere un bambino sereno. Avrei voluto trasmettere forza e speranza a tutte quelle mamme che si fossero sentite sole davanti ad un così grande dolore. Credo che sia ciò che ha mosso mamma Elena nel voler raccontare la sua esperienza in una biografia che dà poco spazio alla sua persona quanto personaggio pubblico per dare spazio a quella di mamma e, in particolare, di una mamma che fa i conti con una terribile malattia che colpisce suo figlio. 

Elena racconta il percorso che l'ha portata ad essere la persona che è, con il marito che ha: una coppia famosa, felice, realizzata. Poi, all'improvviso, entrambi sono sprofondati in una voragine che appariva senza fine davanti alla diagnosi di un tumore cerebrale che aveva colpito il loro figlio più grande. 

Da qui il racconto di un percorso che non ha fatto sconti a nessuno, tantomeno a due personaggi dello spettacolo, perché quando si soffre e si affrontano prove di questo tipo non ci sono telecamere che possano fare la differenza o cognomi che possano cambiare le cose. Anzi, il fatto di essere personaggi famosi ha posto inevitabilmente la sofferenza sotto ai riflettori e nelle chiacchiere della gente, da quella più vicina a quella più lontana.

Il libro è scritto in modo scorrevole (testo raccolto da Gabriele Parpiglia), semplice, trasformando il dolore di quei momenti in forza per lasciare una testimonianza importante. Giacomo ce l'ha fatta a sconfiggere il mostro ma altri bambini, purtroppo, non possono gioire come lui.

Dopo questa terribile esperienza, dopo aver conosciuto bambini e bambine che se ne sono andati lasciando un grandissimo vuoto ed un immenso dolore, dopo aver archiviato le tante sofferenze che Giacomo ha dovuto sopportare per vincere la sua guerra, Elena ha voluto assumere un impegno ben preciso sostenendo il Progetto Heal che sostiene il lavoro di medici, infermieri e biologi che quotidianamente operano nella cura e nella ricerca nell'ambito della neurochirurgia pediatrica.

Non amo leggere biografie di personaggi famosi a meno che non abbiano realmente qualcosa da dire. Visto che una biografia era un obiettivo di una delle varie challenge di lettura che seguo e visto che avevo questo libro in casa (comprato per mia madre e da lei consigliato) ho voluto dargli la giusta attenzione e prenderlo per quello che è: non un'opera letteraria di chissà quale valore stilistico ma una testimonianza importante per chi, quella luce in fondo al tunnel, ancora non la vede.
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Una mamma lo sa
Elena Santarelli
Piemme editore
176 pagine
16.90 copertina rigida, 9.90 copertina flessibile, 6.99 Kindle

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