domenica 12 aprile 2020

Non chiedermi come sei nata (A. Briganti)

Probabilmente sarà una voce dal coro. A me il libro Non chiedermi come sei nata non è piaciuto.
E non perchè quella dell'infertilità e dell'inseminazione artificiale non sia una tematica importante quanto per il modo in cui l'autrice racconta la storia. La storia vera di una donna e della sofferenza che si è portata cucita addosso dal momento in cui ha scoperto - a seguito di un aborto subito quando nemmeno sapeva di essere incinta - di non riuscire più a procreare. Non in modo naturale, almeno.

La protagonista è una giornalista glamour e atletica, Gioia, legata da tempo ad un fidanzato storico, Uto. Uno uomo psicologicamente fragile fin dal giorno in cui si incontrano ed al quale intende dare un figlio anche se il loro rapporto scricchiola. Soprattutto dopo il primo aborto, la curva del loro rapporto scende a picco. Fanno finta di non accorgersene, di non dare peso ai tanti segnali di freddezza reciproca ma entrambi sanno bene che è così.

I due, per sua stessa ammissione, si sono sempre amati da persone libere e adulte (e quando di dice libere si intende che lui possa fare il cascamorto con chiunque ed anche lei possa andare con l'amico di lui... può capitare) uniti dalla sostanza dei sentimenti (che onestamente ho fatto fatica ad individuare) non da contratti matrimoniali. 

Non intendo giudicare lo stile di vita di Gioia, il suo modo di concepire un rapporto con un fidanzato storico - lei stessa dice, ad un certo punto, che abbiamo tutti due amori, uno che presentiamo al mondo e un altro più forte, che nutriamo in segreto - ma non sono riuscita a provare nessuna empatia con lei nemmeno nei momenti più difficili.

Non intendo nemmeno esprimere un giudizio in merito alla problematica. Solo chi vive situazioni di questo tipo può comprendere appieno, secondo me, quanta sofferenza possa esserci dietro ad esami clinici, ecografie, bombe ormonali e tutto il resto. E' una vicenda che ho vissuto di riflesso, per via di persone a me vicine, ma che so di non comprendere appieno per cui lungi da me il pensiero di qualsivoglia giudizio.

Quello che mi è rimasto addosso dalla lettura, però, è una sensazione di freddezza. 
Ecco, questo è stato il problema. 
Non sono riuscita a provare emozioni e in una storia del genere mi sarei aspettata tutt'altro. 
Forse lo stile diretto... Non so. Mi sarei aspettata un po' di calore, che non ho trovato.
Probabimente è la stessa cosa che è capitata alla protagonista che non riesce a trovare calore nella famiglia (che resta del tutto esclusa dalla vicenda se non per la sorella Scilla che viene di tanto in tanto nominata), nel suo fidanzato storico (sfuggente, non presente quando dovrebbe, quasi un fantasma), nelle amiche (con la sua migliore amica non dice una parola di quel che le sta accadendo ma con suo marito sì, e qui non apro nessuna parentesi perchè mi dilungherei troppo), così come non lo trova in chi dice che sarà sempre presente ma sta per sposare un'altra...
L'autrice ha reso il caos che Gioia ha provato in quella particolare fase della sua vita, il dolore dovuto al fatto di sentirsi difettosa, ma io non sono riuscita ad entrare in sintonia con lei.

Probabilmente non era il momento giusto per leggere questo libro. 
Magari lo rileggerò in un altro momento e mi spiace anche che sia andata così ma tra noi non è scoccata la scintilla che avevo immaginato leggendo la trama. Peccato!

Leggetelo. Così magari potremo confrontarci e potreste aiutarmi a comprendere ciò che non ho compreso di questa storia.
***
Non chiedermi come sei nata
Annarita Briganti
Cairo Editore
200 pagine 
13.00 euro copertina flessibile - 6.99 Kindle

3 commenti:

  1. Mi dispiace moltissimo che non ti sia piaciuto, però amare la lettura significa questo: confronto. Io ho tifato per Gioia e mi è arrivata, a te no. Forse perchè non lo hai letto al momento giusto o forse perchè lo stile dell'autrice non ti piace. Lo hai spiegato benissimo. Ti abbraccio e spero la prossima volta di consigliarti un libro più nelle tue corde.

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    1. L'ho letto comunque con piacere. Probabilmente non era il momento ma non ho abbandonato la lettura... è vero, il bello del confronto è anche questo. E poi non esiste il libro che piace a livello universale, è giusto che sia così...

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