Con Credimi sto mentendo ho pensato, nel leggere il
titolo, che la didascalia Il miglior thriller di esordio dell'anno fosse
uno scherzo.
Come avrebbe potuto essere tale un libro con un titolo di
questo genere, suvvia!!!
Mi ha fatto pensare a un romanzetto rosa di quelli che poi
vengono prodotti in serie con titoli simili l'uno all'altro tanto per dare
continuità alle storie.
Invece, suspense e tensione ci sono. Su questo non ci sono
dubbi. Nulla di paragonabile ai grandi thriller, però!
Quello che manca è un minimo di credibilità per una storia
che fa acqua in parecchi punti. La struttura di fondo può essere anche interessante
ma nei dettagli, che poi sono elementi fondamentali della storia, ho fatto
fatica a considerare tutto ciò credibile.
Su tutto e su tutti, la protagonista: è una truffatrice,
figlia d'arte, che ha sedici anni. Sedici anni eppure nelle more del racconto
questa ragazzina - che si vanta di aver messo in piedi la sua prima truffa a 10
anni - fa cose che faccio fatica ad attribuire ad una persona della sua
età. E’ un personaggio originale, senza ombra di dubbio. E’ abituata a
cavarsela da sola, a non fidarsi di nessuno tranne che del suo amico Sam senza
il quale si sentirebbe persa. Peccato che anche Sam sia poco più che
adolescente ed anche se insieme fanno cose da 007 navigati, poi il pensiero
torna a loro due sui banchi di scuola e tutto il castello di carte crolla miseramente.
Almeno per me è stato così.
Julep Dupree ha ereditato il mestiere del padre:
praticare l'arte del raggiro. Riesce a farla sotto al naso a tutti con la
complicità di Sam, il suo migliore amico.
Ne combina di tutti i colori riuscendo anche a frequentare
una scuola con un nome falso (il suo vero nome, da quel che dice, lo sanno solo
lei, suo padre e sua madre che, tra l'altro, li ha abbandonati da tempo) e a
procurarsi lavoretti extra che le permettono di racimolare un bel gruzzoletto,
mettendo a frutto la sua abilità.
Nel giorno in cui rientra a casa e non trova più suo padre,
la sua vita prende una piega tutta nuova. Non può rivolgersi alla polizia perché
sarebbe la fine per lei ed anche per suo padre, visto il loro mestiere. E non
può contare altro che su se stessa, su Sam e sull'improvviso interesse ed
appoggio di Tyler, il ragazzo più ambito della scuola.
Inizia qui una caccia al tesoro che la porterà a contatto
con criminali con la C maiuscola, con armi da fuoco, con bombe, attentati,
sequestri di persona e chi più ne ha più ne metta.
Se la protagonista non fosse un'adolescente sarebbe tutto
molto più credibile. Purtroppo, però, davanti a situazioni così grandi e ad
un'abilità che mi sembra troppo sproporzionata se messa nelle mani di una
ragazzina non ce l'ho fatta ad evitare di sorridere. Non perché le varie
situazioni fossero divertenti ma perché, una riga dopo l'altra, mi aspettavo
che si sparasse sempre qualche cosa di più grosso!
La lettura scorre, non dico il contrario (anche se mi sono
imbattuta in alcuni errori, nel compresso però trascurabili) ma mi è sembrato
davvero esagerato vendere questo libro con toni tanto entusiastici... è del
tutto imparagonabile a grandi thriller che sono davvero tali.
Nella parte finale il ritmo aumenta, si sono dei colpi di scena
che, però, non bastano a far dimenticare tutto il resto.
Mi ha incuriosita molto la figura della madre di Julep: una figura assente ma rispetto alla quale emergono elementi che permettono di alimentare un minimo di curiosità sulla sua vera indole. Un personaggio che, seppur assente, torna spesso in ballo, più di quanto si possa pensare e che secondo il mio modesto parere è il gancio che potrebbe permettere di proseguire la storia in un altro libro. La storia è autoconclusiva ma resta la porta aperta per un seguito.
Seguito che, al momento, proprio non mi sentirei di leggere, sono sincera.
Sul comodino mi aspetta un thriller vero e da domattina intendo dedicargli tutto il mio tempo libero.
Con questa lettura partecipo alla Challenge From Reader to Reader 2.0.
Inoltre partecipo alla Challenge
Di che
colore sei? in quanto titolo adatto per lo spicchio giallo, obiettivo n. 2 (autrice straniera).
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