Adoro Vani
Sarca. Non posso farci niente.
Adoro il suo modo di fare ed il suo modo di essere anche
quando dalla sua bocca escono osservazioni che somigliano più a quelle di uno
scaricatore di porto che non ad una giovane donna.
Adoro il suo modo di fregarsene del mondo ed anche la sua
innata voglia di starsene per conto suo. Adoro i suoi eccessi ma, soprattutto,
adoro la sua intelligenza, il suo modo di mettere in moto i neuroni nel suo
lavoro in case editrice ma anche come collaboratrice del Commissario Berganza.
E di quando li metteva in moto a scuola, che vogliamo dire? Ci vogliamo
dimenticare quanto fosse brillante quella ragazzina sempre vestita di nero,
tetra come un pipistrello?
Con Non ditelo allo scrittore Vani
Sarca torna con una nuova avventura che si snoda su diversi fronti.
Gosthwriter di mestiere, Vani si trova alle prese con un singolare incarico che
ha sempre a che fare con qualcuno che scrive libri per altri. Questa volta,
però, non si tratta di lei. Improvvisamente viene alla luce uno strano
professore che ha scritto un libro - firmato e portato alla gloria da un'altra
persona, oramai defunta - che, però, non è brillante con le parole scritte così
come lo è in quelle parlate. Il compito di Vani, e non solo il suo, sarà quello
di fare in modo che non si bruci con le sue stesse mani davanti al pubblico che
non potrà mai osannare un autore (che perlatro ha un nuovo libro nel cassetto)
antipatico, indisponente ed allergico al contatto con altre persone. Perchè
così è questo tipo.
Vani non sarà impegnata solo su questo fronte perchè, nonostante
il Commissario Berganza tenda a tenerla il più possibile lontana dal pericolo
(che non manca mai in un commissariato) è perfettamente consapevole di avere
bisogno di quella mente brillante ed intuitiva per cui la coinvolge nel caso
attorno a cui sta lavorando. Un anziano mafioso agli arresti domiciliari sembra
capace - non si sa come - di continuare a controllare un grosso traffico di
stupefacenti ma non si riesce a capire come faccia essendo malato, perennemente
solo, con una sola badante attorno e costantemente piantonato.
L'arguzia di Vani Sarca potrà essere d'aiuto nella soluzione
del caso?
Terzo fronte su cui il nostro pipistrello è impegnato
è quello personale: riemerge un vecchio amore che noi lettori abbiamo
incontrato nel primo libro della serie e che spunta nuovamente in Non ditelo
allo scrittore; non si è mai chiarita la situazione tra lei e quel bel
Commissario cinquantenne che sa cucinare, ama anche lui la solitudine e
condivide con lei il brivido legato al suo mestiere. Vani si troverà a pensare
a se stessa, una volta tanto, non come ad una tartaruga solitaria chiusa nel
suo guscio ma a prendere una decisione importante, che influenzerà se non il
suo futuro, se non altro il suo presente. Sempre che si voglia evitare di farsi
film a lungo raggio, in perfetto stile Sarca.
Avevo questo libro in attesa di essere letto da un po'. Come
spesso mi capita, attendevo il momento giusto. Ed era proprio arrivato. Mi sono
divertita, ho sorriso, ho seguito Vani nelle sue avventure e devo dire che
questo personaggio mi piace sempre di più.
Si è consolidata la figura di Morgana, della Vani junior
oserei dire, tanti sono i punti di contatto tra le due vicine di casa. Se nelle
precedenti avventure le due pipistrelle si erano incontrate e trovate, questa
volta il loro rapporto si consolida ancora di più anche grazie a dei piccoli
scontri che, a ben guardare, le avvicinano ancora di più. Perché Morgana non
solo comprende appieno Vani ma le sa leggere dentro, come nessun altro
mai.
Vani in questa storia capisce che è il momento di
prendere una decisione importante che non sia legata al suo lavoro: è una
donna, non una ragazzina, ed è ora di decidere di guardare oltre il proprio pc
o i blocchi degli appunti.
Mi è piaciuta la narrazione in due tempi, che alterna le
vicende della Vani di oggi con quelle della Vani adolescente che aveva già una
personalità molto forte e che si trova a fare delle esperienze che poi si porta
dietro.
Un cenno anche ad alcuni personaggi secondari (Irma) o nuovi (Marotta): sono davvero particolari ma non voglio dire di più, vanno scoperti!
Un cenno anche ad alcuni personaggi secondari (Irma) o nuovi (Marotta): sono davvero particolari ma non voglio dire di più, vanno scoperti!
Ho già suggerito il primo libro della serie di Alice Basso
in un altro Venerdì
del libro e non posso fare a meno di farlo anche oggi, suggerendo a chi non
l'avesse fatto di leggere tutte le avventure di questo personaggio così
particolare.
Con questo libro partecipo alla Challenge
Di che
colore sei? in quanto titolo utile pre lo spicchio giallo, con componente rosa.
A parte il primo volume e questo qui, hai letto anche il secondo della serie? Anche "Scrivere è in mestiere pericoloso " è troppo carino! Io come te amo molto Vani :)
RispondiEliminaSono in attesa di leggere il quarto volume che se non erro uscirà a breve, a fine aprile.
Sì sì... ho letto anche il secondo. E a dire il vero ho anche avuto occasione di partecipare ad un incontro con l'autrice ma era con me mia figlia che non si è sentita bene ed ho dovuto lasciare la sala a metà incontro. Alice è un portento!!!
Eliminaho adorato questo libro, il migliore dei tre per me
RispondiEliminaE qualche giorno fa è arrivato anche il nuovo... Non vedo l'ora di continuare a leggere le avventure di Vani!
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