Sono impopolare... ma Wolfsong non mi è proprio piaciuto. Non tanto perché si tratta di un genere che mi piace poco - i licantropi non fanno per me, non mi incuriosiscono le storie che li riguardano, non mi coinvolgono - quanto perché ho trovato la narrazione ripetitiva, ridondante e con una storia che si sarebbe potuta risolvere con molte pagine in meno rispetto a quelle effettive.
Ox ha dodici anni e si sente dire, prima che la porta alle spalle di suo padre si chiuda per sempre, che non vale nulla e che sarà sempre preso a calci nel sedere. Un bel modo di salutare un figlio che resta solo con una madre che si farà carico esclusivo di lui, d'ora in avanti.
Da quel momento passano gli anni e quando Ox ne ha sedici una casa vicino alla sua si popola di gente - una famiglia mai incontrata prima - piuttosto bizzarra. Uno di loro, un ragazzino di qualche anno più giovane di lui che risponde al nome di Joe, ha una particolarissima reazione quando lo incontra e ricomincia a parlare dopo essersi rifiutato di farlo per anni, a seguito di un rapimento con annesse violenze subite.
Ox non comprende del tutto ciò che sta accadendo: è sempre stato un ragazzino definito lento nell'apprendimento e nelle sue razioni ma si rende conto che con quella famiglia inizia a crearsi uno strano legame, fino a quel momento per lui sconosciuto.
A diciassette anni scopre la vera natura di quella famiglia: sono licantropi, legati da un forte legame che, in un modo o nell'altro, riguarda anche lui che licantropo non è. Allora, se stanno così le cose, cosa gli sta succedendo? Come mai gli viene riconosciuto un ruolo, all'interno del branco, pur essendo un umano?
E cosa lo lega sempre più a Joe?
Quando gli equilibri raggiunti iniziano ad essere minacciati da vicino da una spirale di violenza e quando Ox si trova solo, abbandonato da Joe ed una parte del suo branco perché alla ricerca di vendetta, le cose cambiano. Ox cambia. Cresce, matura e al ritorno Joe trova qualche cosa di diverso. Di molto diverso. Gli equilibri di un tempo sono oramai solo un lontano ricordo tanto che sarà necessario cercarne di nuovi...
Questa, in soldoni, la trama.
E' un genere che non amo particolarmente ma che ho voluto sperimentare per non avere dei pregiudizi di nessun tipo in fatto di letture. Un urban fantasy (si dice così? Bho... non sono esperta) mixato con un LGBT... niente che sia nelle mie corde. Ma, lo ripeto, non è stato questo a disturbarmi... ho letto altro di questo genere e ricordo che non mi era dispiaciuto poi così tanto sperimentare.
In questo caso ho trovato la narrazione ripetitiva soprattutto per le tante, tantissime volte in cui si ripete lo stesso concetto di legame, di appartenenza... continuamente, fino a noia. Alla fine è stato come se mi sentissi, da lettrice, considerata una cretina. Ho capito il concetto di appartenenza, il legame, non soffro di perdita di memoria a breve termine! Non serve ripeterlo ogni tre per due!
E poi io sono tuo, tu sei mio, mio figlio, mio fratello, mio padre, branco, branco, branco, branco, tuo, mio, mio, tuo... troppo, ragazzi! Ho capito, basta! Questo è ciò che ho pensato.
Mi è piaciuto assistere alla crescita dei personaggi, questo sì. Alla loro maturazione fino al raggiungimento della consapevolezza di ognuno circa il proprio ruolo e le proprie responsabilità ma questo non basta per darmi la spinta a leggere il seguito. Proprio no. Sarò anche impopolare ma è andata così.
E poi nella parte finale secondo me poca coerenza. I lupi sentono gli odori, avvertono le sensazioni gli uni degli altri, le paure, i battiti cardiaci che accelerano e decelerano, le situazioni di pericolo, le emozioni. a volte gli stessi pensieri... lo si ribadisce continuamente. E quando avrebbero dovuto accorgersi realmente di qualche cosa di strano in Ox, che si sta avvicinando un pericolo bhè... nessuno dei lupi se ne accorge!
Sempre parlando di coerenza... Ox che se la prende per una scelta di Joe... e lui che fa esattamente la stessa identica cosa, mosso dalle stesse identiche motivazioni.
Finale facilmente prevedibile e un po' frettoloso rispetto alle tante descrizioni e alle tante ripetizioni avute in precedenza. Avrei preferito minori ripetizioni in precedenza e, magari, maggiore cura nel finale.
Mi piace, non è stata una lettura nelle mie corde. Un mio limite, sicuramente.
E non è che non lo consigli perchè non è piaciuto a me. Non sono quel tipo di lettore. Anzi, lo consiglio a chi crede che possa essere una lettura nelle proprie corde e poi mi farebbe anche piacere confrontarmi con opinioni differenti.
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Wolfsong
T. J. Klune
Triskell Edizioni
521 pagine
15.00 euro copertina flessibile - 5.99 Kindle
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