Devo ammettere, però, che ci sono racconti e racconti. Con Sbirre ho incontrato tre diverse penne - quella di Massimo Carlotto, Giancarlo De Cataldo e Maurizio De Giovanni - che non mi hanno affatto rimpiangere di aver scelto di leggere dei racconti.
Ho incontrato tre donne. Tre poliziotte. Tre vite diverse ma accomunate dal fatto di aver preso dei sentieri diversi dalla strada maestra, quella che il loro essere poliziotte aveva posto loro davanti.
Sono donne determinate, che sanno il fatto loro, abili nel loro mestiere, stimate e ben considerate.
Alba, Anna e Sara sono, però, delle creature "di confine", che si trovano ai margini di un'esistenza retta, quella che si sono disegnate addosso scegliendo le rispettive carriere. Sono donne diverse tra loro ma molto più simili di quanto ognuna di loro potrebbe pensare, se solo avessero l'occasione di conoscersi. Se solo le loro vite si potessero anche solo sfiorare.
Anna Santarossa - frutto della penna di Massimo Carlotto nel racconto Senza sapere quando - ha una doppia vita: poliziotto, è vero, ma anche informatore per la mafia russa. E' una moglie ma anche un'amante. Due aspetti, quello professionale e quello personale, che si intrecciano e che si scontrano con la necessità di fare giustizia in un mondo - quello della mafia russa - che non risparmia violenze di nessun genere. Cammina su una delicatissima linea di confine, incontra persone che le cambiano letteralmente la vita e fa la sua scelta: una scelta che non la riporta sulla strada maestra ma la porta altrove.
Alba Doria - frutto della penna di Giancarlo De Cataldo nel racconto La triade oscura - si trova davanti ad un caso che viene chiuso in fretta: doppio omicidio e suicidio. Fine. Ma lei è una persona attenta, che studia i dettagli e che vuole arrivare fino in fondo: vede ciò che gli altri non vedono, scava anche dove la terra sembra compatta e scopre ciò che gli altri preferiscono ignorare. Si trova, così, alle prese con una community on line in cui l'odio è il filo conduttore e trova, in questo contesto, non solo il modo per arrivare ai colpevoli ma anche di porre in essere la sua personalissima vendetta.
Sara Morozzi - frutto della penna di Maurizio De Giovanni nel racconto Sara che aspetta - è una mia conoscenza visto che dei tre autori De Giovanni è quello che conosco meglio e del quale ho letto quasi tutto. Conosco Sara. Conosco i suoi trascorsi, le sue paure, le sue convinzioni. Sara si trova alle prese con un caso che la tocca molto da vicino. O meglio, per lei, che è in pensione, non sarebbe un caso dal punto di vista professionale ma lo è dal punto di vista personale visto che riguarda la morte di suo figlio. Quel figlio con cui ha perso i contatti venti anni prima quando scelse di lasciare la sua famiglia (il ragazzino aveva sette anni) per amore.
Sono tre personaggi che si muovono in diverse zone d'Italia, accomunati dalla necessità di vendicarsi. Ognuna a modo proprio. Ognuna con le proprie motivazioni. Ognuna consapevole di ciò che sta facendo. C'è chi deve scappare. Chi rincorre. Chi osserva.
Se dovessi stilare una classifica di gradimento metterei al primo posto la storia di Sara (anche se, come accennavo, non mi è nuova) perché amo lo stile di De Giovanni, delicato e potente allo stesso tempo. Non volgare, mai, anche quando la situazione lo potrebbe richiedere. Mai sopra le righe.
Poi metterei la storia di Anna: devo ammettere che lo stile di Carlotto (di cui non ho letto niente) mi incuriosisce e andrò a cercare altro di suo.
In coda - ma senza che ciò abbia valore dispregiativo - metto la storia di Alba: diverso lo stile ma comunque efficace.
Questo libro mi ha dimostrato che sono le penne a fare la differenza. C'è chi riesce a trasmettere molto con poche pagine (e non è facile!) e chi invece no. Un discorso che, alla fine, si applica ai libri in generale, non solo ai racconti... non sto dicendo niente di nuovo!
Letto con piacere, personaggi che mi hanno colpita soprattutto per il contesto e per le modalità in cui si sono trovati a districarsi, vorrei conoscere meglio tutte loro. Sara a parte. La conosco molto bene.
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Sbirre
Massimo Carlotto, Giancarlo De Cataldo, Maurizio De Giovanni
Rizzoli editore
220 pagine
18.50 euro copertina flessibile - 7.99 Kindle
questo libro lo voglio recuperare anche io
RispondiEliminaSiamo nel mondo dell'illegalità, anche se protagoniste sono poliziotte. Devo dire che è stata una piacevole lettura
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