martedì 26 gennaio 2021

Non si uccide per amore (R. Teruzzi)

Vittoria è la poliziotta, un tipo tosto e un tantino schivo.

Libera, 46 anni, è sua madre. Fa la fioraia di mestiere, confeziona bouquet da sposa. Donna curiosa ed alquanto intraprendente. Vedova di un poliziotto morto per mano misteriosa anni prima.

Iole, 70 anni, è la nonna di Vittoria: paladina dell'amore libero, ha una schiera di amici che non nasconde di frequentare. Eccentrica insegnante di yoga, femminista ed alquanto originale.

 
E' la premessa che ho fatto anche per gli altri due volumi della serie di Rosa Teruzzi e stavolta le protagoniste principali sono due: Libera e Iole. Vittoria resta in secondo piano e secondo il mio parere, per come vanno le cose, non esce molto bene da questa storia.

Nella precedente avventura abbiamo lasciato Libera con un grandissimo peso sul cuore: il mistero della morte di suo marito, più di dieci anni prima, che torna ad essere fortemente attuale a seguito del ritrovamento di un misterioso biglietto.

E' proprio attorno a questo mistero che si snoda l'intera vicenda e questa volta il caso la riguarda da vicino, non le viene posto da altri come avvenuto in precedenza quando la sua fama di fioraia-detective l'ha sempre preceduta. Questa volta i bouquet da sposa hanno un ruolo marginale. La storia è altrove, è fuori dal laboratorio di Libera e la tocca molto da vicino. Non un caso di altri, ma della sua famiglia.

Vittoria è sfuggente. Sempre più sfuggente e scontrosa. Contraria alla curiosità di Libera e Iole nei confronti di casi da cui dovrebbero tenersi alla larga, diventa una figura marginale proprio nel momento in cui, invece, la sua presenza avrebbe dovuto essere in prima, primissima linea (opinione personale, ovviamente). Se è vero come è vero - Libera lo ripete più volte - che la ragazza ha iniziato la carriera di poliziotto per poter dare un volto all'assassino di suo padre, da questa avventura Vittoria esce con le ossa rotte. Non in senso fisico (nessuno la picchia, non cade, non ha incidenti) ma proprio nel suo ruolo di poliziotta e di persona vogliosa di risolvere il mistero che gravita attorno a quella morte così dolorosa.

Anche l'intero apparato investigativo, a dire il vero, non è che faccia una gran bella figura!

Non dico altro sulla trama per non togliere il gusto della lettura.

Iole è sempre più simpatica e catalizzatrice. Vulcanica, anticonformista, arguta e pronta a tutto per arrivare all'obiettivo che si pone. Questa volta riesce anche a controllarsi, un pochettino, ma le sue battute, la sua verve strappano più di un sorriso.

Libera, però, nel momento focale della storia non ha accanto sua madre ma una terza persona già incontrata nell'avventura precedente e che diventa pian piano sempre più importante: una giornalista che assieme al suo capo avrà un ruolo importante e una giovane donna che assume un ruolo sempre più determinante non solo nelle indagini di Libera ma anche nella sua vita. Questa è l'impressione che ho avuto.

Avrei voluto leggere l'avventura successiva, convinta che fosse il volume che mi hanno dato in prestito in biblioteca invece mi sono resa conto che non si tratta del quarto volume ma del quinto. Cercherò di procurarmelo: è una lettura leggera, che non richiede troppo impegno, non troppo lunga e scorrevole.

Mentre nel volume precedente avevo trovato un po' ampollosa (mi si conceda il termine) Libera nei suoi dubbi relativi alla vita privata, in questo volume tutto ciò resta ai margini e quando sembra aver raggiunto un certo equilibrio, ecco che le carte vengono rimescolate di nuovo.

Chissà se riuscirà davvero a voltare pagina e pensare al suo futuro dal punto di vista affettivo! Iole non si pone problemi da questo punto di vista, Vittoria pare aver fatto la sua scelta, Libera che aspetta?
***
Non si uccide per amore
Rosa Teruzzi
Sonzogno editore
159 pagine
14.00 euro copertina flessibile - 6.99 Kindle

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