lunedì 25 gennaio 2021

The danish girl (D. Ebershoff)

Quella di Lili è una storia d'amore: l'amore di Greta, quando ancora Lili si chiamava Einar ed era suo marito. E' l'amore di una donna che avverte l'insoddisfazione e la sofferenza di un uomo nato tale per uno scherzo del destino, ma donna nella mente e nell'anima. 

E' l'amore di una moglie che non impedisce a suo marito di esprimere il suo io in modo autentico, che non si scandalizza davanti ad occhi lucidi, a mani che tremano, ad un desiderio di femminilità fino a quel momento inespresso. 

E' l'amore di una moglie che non lascia solo suo marito durante un delicato percorso che lo porterà a diventare in tutto e per tutto la donna che sente di essere.

Ma è anche l'amore di Lili per se stessa. Perché amarsi vuol dire fare anche scelte importanti, definitive a volte. E Lili lo fa.

Greta aiuta Einar a diventare Lili. Lo spinge a cercare la sua identità, a fare di tutto per conquistarla. E lo fa non certo per liberarsi di lui ma perché lo ama profondamente e non può più ignorare quella sofferenza che vestiti da uomo e atteggiamenti da uomo provocano in lui.

Quella di Einar e Greta è una storia complessa. Sono due personalità complesse che si incontrano e condividono una vita di coppia inizialmente uguale a tutte le altre. Per tanto tempo uguale a tutte le altre. Ma come tutte le altre non lo è proprio. 
 
E' una storia dolorosa, io così l'ho avvertita sulla pelle.
Perché realizzare di avere desideri femminili pur essendo un uomo è prima di tutto doloroso poi, quando si raggiunge un certo equilibrio, appagante.
Perché capire di avere avuto accanto una donna imprigionata nel corpo di un uomo è prima di tutto doloroso poi, in un secondo momento arriva la consapevolezza di voler fare di tutto pur di vedere la persona che si ama felice. Anche se questo vuol dire perdere per sempre quella persona.

Ma è anche una storia di coraggio.
Il coraggio di una moglie che fa scelte importanti per aiutare la persona che ama a raggiungere il suo vero equilibrio.
Il coraggio di una donna nata nel corpo sbagliato che lotta per essere chi sente davvero di essere.

Ed è una storia di solitudine.
Quella di Greta, che condivide con pochissime persone i suoi pensieri, le sue preoccupazioni, le sue scelte.
Quella di Einar che realizza di essere infelice pur avendo accanto una moglie che lo ama e con cui si sente in perfetta sintonia.
Quella di Lili che vive momenti di smarrimento prima di realizzare davvero quale sia la strada per la sua felicità.
 
Siamo a Copenaghen con una storia che inizia nel 1925 quando Greta, che fa la pittrice, chiede a suo marito Einar - un uomo minuto, quasi trentacinquenne - di posare per lei vestito da donna per permetterle di terminare un quadro in assenza della modella. Dopo una iniziale ritrosia, Einar scopre di provare piacere nel toccare quelle sete, di sentirsi bene con addosso quei pizzi, di sentirsi diverso con i piedi in quelle scarpette. Ecco che improvvisamente compare Lili: la donna che Einar capisce di essere sempre stato e che ora, per gioco, prende corpo ed ha una identità tutta sua.
Un gioco. Uno scherzo. Una posa temporanea per un quadro. Nulla resta tale, però, quando Greta comprende il turbamento di suo marito e, pian piano, avverte il suo desiderio di esprimere la sua vera personalità. 

Lili è un personaggio realmente esistito, la sua è una storia vera seppur romanzata ed ha dato speranza, con le sue scelte ed il suo coraggio, a tante persone che, dopo di lei, hanno lottato per essere ciò che desideravano, ciò che sentivano essere realmente.

E' stata una storia molto coinvolgente. Ben scritta, per un argomento trattato con delicatezza ma in maniera molto calzante: le descrizioni molto efficaci sia per quanto riguarda la personalità dei protagonisti che gli ambienti, gli atteggiamenti, le situazioni. 
Mi è sembrato di poter toccare con mano la vulnerabilità di Lili ma anche la sua forza ed il suo coraggio. In modo molto discreto, mai sopra le righe, ha lottato per l'affermazione della sua personalità, della sua identità. 
Mi è anche sembrato di sentire i battiti del cuore di Greta che non si è trovata a fare delle scelte facili. Anzi, in alcuni punti avrei voluto urlarle dietro di non accelerare le cose, di pensarci bene prima di fare qualunque mossa o di dirle "...perchè lo fai???" ma alla fine l'ho compresa, mi sono sentita molto vicina a lei. Non so se avrei avuto il suo stesso coraggio se mi fossi trovata in una situazione simile.

Mi aspettavo un finale diverso, questo non posso negarlo. Un finale che si potesse considderare tale, anche se si intende come andranno a finire le cose... io ammetto di essere andata a cercare la vera storia di Lili Elbe per scrivere la parola fine dopo quelle ultime righe non scritte nel libro.

Non ho visto il film. Non conoscevo la storia di Lili per cui è stato il libro a trasmettermi tutto ciò che ho potuto apprendere sulla sua vita e sulla sua storia. Ora sono curiosa di vedere il film ed è una delle poche volte che mi capita visto che non amo stare davanti alla tv e solitamente, quando arrivano in tv storie tratte da libri che ho letto, preferisco evitare delusioni.
***
The danish girl
David Ebershoff
Giunti Editore
368 pagine
18.00 euro copertina rigida, 10.00 euro copertina flessibile - 6.99 Kindle

2 commenti:

  1. Sicuramente una storia particolare, che non conoscevo e di cui non avevo mai sentito parlare. Penso proprio che terro' presente questo suggerimento di lettura. Grazie.

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