domenica 3 gennaio 2021

La lunga discesa (J. Reynolds)

Aspettava da tempo di essere letto e ieri è arrivato il suo momento. La lunga discesa è un libro che si legge in fretta ma non perché sia una storia semplice o superficiale. E' lo stile di scrittura che ne rende agevole la letture: l'autore è decisamente originale nel proporre pensieri efficaci ma scarni, diretti, essenziali, senza perdersi in descrizioni superflue e senza usare quel belletto stilistico che qui, in questa storia, proprio non serve.

Shawn, il fratello maggiore di Will, è morto. Gli hanno sparato. Will prova una tristezza così grande da non poterla spiegare ma sa bene che nel suo quartiere esistono delle regole ben precise: 1-  non piangere 2 - non fare la spia 3 - se qualcuno che ami viene ammazzatto trova la persona che lo ha ammazzato e ammazzala.
Shawn bazzicava in un ambiente particolare, in un quartiere in cui la droga si spaccia in ogni angolo e dove le vendette sono il pane quotidiano. Ma era un bravo fratello e Will gli era molto attaccato. Cresciuti insieme, i due ragazzini si sono scontrati in fretta con una vita che non ha fatto loro nessuno sconto. Orfani di padre, la loro vita è stata segnata da una serie di perdite violente delle quali, a ben pensare, Will ha quasi perso memoria, tanto era piccolo all'epoca. Questa volta no. La morte di Shawn brucia talmente tanto da imporgli un scelta: seguire le regole una ad una. 
 
Non piange. No, non lo fa. Quella lacrima che tenta di scendere viene ricacciata puntualmente indietro con una forza ed un coraggio che Will non credeva nemmeno di avere.
 
Non fa la spia: è convinto di sapere chi sia il colpevole ma quando viene interrogato non apre bocca.
 
E' pronto a vendicarsi. A lui tocca vendicare la morte di suo fratello, a nessun altro.
 
Dal momento in cui sale in ascensore per scendere verso il piano terra e fare la sua strada, con la pistola di suo fratello infilata nei pantaloni, accade ciò che non avrebbe mai potuto immaginare.
All'interno dell'ascensore salgono diverse persone che hanno fatto parte della sua vita e che, parlando con lui in modo piuttosto diretto, non sono gli fanno tornare alla mente ricordi oramai sepolti ma lo fanno riflette su ciò che si appresta a fare.
 
Chi si appresta a leggere questo libro non sa a cosa va incontro. Questo, almeno, è capitato a me. Uno stile molto particolare, strano all'inizio ma perfettamente efficace: questo caratterizza una narrazione serrata, concentrata in un arco temporale molto breve e capace di trasmettere l'inquietudine, le paure, le convinzioni, le aspettative di un ragazzino (Will ha 15 anni) che si trova ad affrontare una vicenda più grande di lui e rispetto alla quale non avrebbe mai immaginato di porsi in quel modo.
 
Will scopre che la vendetta non porta lontano. Anzi, spesso porta alla fossa.
Scopre che non tutto ciò che negli anni gli è stato raccontato era vero, soprattutto in merito alla morte di suo padre.
Scopre che non si possono avere certezze e che questo può portare a compiere dei grandissimi ed irrimediabili errori. 
Il tutto in un breve arco di tempo che sembra dilatarsi all'infinito. 

Per il momento è uno dei libri più originali che abbia mai letto. 
Il finale è molto particolare e lascia spazio all'interpretazione. Io, almeno, l'ho visto così.
***
La lunga discesa
Jason Reynolds
Rizzoli editore
315 pagine
17.00 euro copertina rigida - 9.99 Kindle

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