Probabilmente avevo bisogno di una storia così. Una storia leggera ma non banale, che pone l’attenzione su diverse questioni piuttosto serie ma senza essere pesante, che invita a riflettere ma senza angosciare il lettore.
La storia proposta dall’autrice nel libro Quello che ancora non sai di me - che ho letto in virtù della collaborazione con Thrillernord - è quella di persone come ce ne potrebbero essere tante, con storie non molto lontane dalla realtà ma, allo stesso tempo, capaci di far pensare.
Caterina è sulla soglia del matrimonio con il fidanzato storico ma sente il bisogno di un cambiamento. La sua non è una situazione poi così strana: ha tutto a portata di mano per essere felice eppure sente che qualche cosa le manca.
Luca è un avvocato che ha scelto di fare una vita diversa da quella che suo padre avrebbe voluto per lui. Ha deciso di non praticare la professione – se non in modo sporadico – per occuparsi di ragazzi che hanno bisogno di un tetto sulla testa e di un ambiente sicuro. E’ il responsabile di una casa-famiglia i cui ospiti sono adolescenti con un passato (ed anche un presente, in alcuni casi) difficile alle spalle.
Carla è il trait d’union tra i due. E’ una parrucchiera che mi ha fatto pensare a quelle professioniste del mestiere che hanno sempre a che fare con le vite degli altri e che riescono, come nel suo caso, ad allontanare i propri, di pensieri, per accogliere quelli degli altri e a diventare anche amiche delle loro clienti tanto da confermarsi, per loro, come punto di riferimento.
La storia prende avvio dalla scelta di Caterina di trasferirsi al nord e viene narrata dall’autrice proponendo i punti di vista dei tre protagonisti. La stessa vicenda viene raccontata da tutti e tre ed ognuno coglie aspetti diversi, sfuggiti all’altro, dando così una sorta di immagine tridimensionale delle vicende. All’inizio ho avuto l’impressione che la ripetizione di alcune circostanze fosse un po’ noiosa (tanto so come va a finire, mi dicevo) ma poi, andando avanti, mi sono resa conto che sono necessari tutti e tre i punti di vista per avere una visione d’insieme. E se alcuni dettagli vengono ripetuti sono sempre proposti con sfumature diverse.
La prima osservazione che ho fatto una volta chiuso il libro è relativa a Caterina: ha dimostrato di essere una donna coraggiosa soprattutto affrontando il suo disagio, il suo stato d’animo senza cercare delle certezze che la potessero sostenere. Riesce a fare un’analisi oggettiva della situazione che sta vivendo e riesce ad affrontarla apertamente. Mi è sembrato tutto molto facile, lo ammetto… non so se nella realtà sia davvero così che funzioni però è pur sempre un romanzo e un minimo di semplificazione dell’evoluzione di determinate situazioni ci può stare.
Ho molto apprezzato lo spirito con cui Luca affronta la quotidianità e l’ho ammirato per questo realizzando che è proprio vero… quando ci si occupa degli altri spesso si mette da parte la propria vita ma non è giusto che sia così!
Lo stile dell’autrice è molto semplice e scorrevole, in alcune espressioni ammetto anche di aver storto il naso perché la perfettina che è in me si sarebbe espressa in altro modo ma io non scrivo libri per cui…
E’ una storia che riserva qualche sorpresa e che è un buon intrattenimento per chi cerca una lettura senza troppi pensieri. E credo che ognuno degli ospiti della casa famiglia avrebbe una storia da raccontare… chissà che in futuro l’autrice non voglia farci un pensierino!
***Quello che ancora non sai di me
Virginia Bramati
Giunti Editore
300 pagine
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