Una storia di una tristezza unica.
Triste l'ambiente, triste il concetto di amicizia, triste il concetto di divertimento.
Ho letto il primo libro della serie After di Anna Todd per capire se fosse adatto o meno ad una quindicenne, avendone una in casa e sapendo che diverse sue amiche hanno già letto la storia di Thessa e Hardin.
Ebbene, non solo non è per niente adatto per via dei contenuti minuziosamente descrittivi di momenti intimi tra i protagonisti ma non lo è - secondo il mio punto di vista - per la storia nel suo complesso.
Thessa è una ragazza al suo primo giorno alla Wasington Central University. Il raggiungimento di un traguardo importante, per lei che arriva da una famiglia che non è riuscita a rimettere insieme i cocci di un abbandono da parte del padre ma che può contare sull'amore e sulla vicinanza di un fidanzato eterno, di quelli con i quali ti ritrovi a giocare da bambina per fare, poi, progetti di matrimonio da grande.
Una diciottenne molto ingenua, acqua e sapone, che non ha gli strumenti per affrontare ciò che l'aspetta in un mondo fatto di falsità, di doppio gioco, di apparenza e di sregolatezza. Così come non ha gli strumenti per affrontare la vicinanza di un giovane piuttosto attraente, Hardin, ma anche piuttosto misterioso e strano nel suo modo di essere e di fare.
La storia è piuttosto banale e sfruttata, letta e riletta anche se farcita in modo differente e, magari, con descrizioni meno minuziose: lei che si innamora di lui, lui il bello e dannato da "salvare" e da aiutare a cambiare per amore, lei che si sente indispensabile in questo meccanismo, lui che ha dei segreti che arrivano dal suo passato e che ne hanno segnato la crescita, lei che vive in un mondo di nuvolette morbide e delicate dalle quali, però, cade continuamente per piombare rovinosamente a terra. Ma se ne frega: perché l'amore è cieco e non vede ciò che, un tassello dopo l'altro, lancia segnali molto chiari per poter essere identificato con una certa chiarezza.
Eh sì, perché lui è strano. Molto. Affascinante, ok. Ma maleducato, scostante, pronto a momenti di tenerezza quando stanno soli ma altrettanto pronto a trattarla male in pubblico. Ed è strana la situazione che viene a crearsi soprattutto nel gruppo di amici (amici... un parolone) di cui Hardin fa parte e in cui lei si è inserita in modo più o meno gradito.
Lei insicura, timorosa, gelosa, ingenua ci casca come una pera cotta. Nell'arco di due mesi riesce a bruciare un amore lungo anni, il rapporto con sua madre e lascia da parte anche la sua dignità, a mio modo di vedere, sacrificata sull'altare di che cosa? Un amore travolgente? Sesso strabiliante?
L'epilogo, poi, non è per niente originale. Ma proprio per niente. Letto e riletto.
Devo dare atto, però, all'autrice di aver creato ottime basi per quello che poi è stato il suo successo (perché so che si è trattato di un caso letterario molto particolare tanto da arrivare anche nei teleschermi): lascia il lettore in sospeso nel momento in cui vorrebbe capire bene cosa è successo anche se, a ben guardare, non è che ci sia da lavorare molto con la fantasia.
Nel primo volume si chiude il cerchio ma resta aperte una porta, bella spalancata, per il seguito.
Nessun commento:
Posta un commento