Di persone che hanno scelto di andare ne conosco diverse. Molte di più sono quelle che hanno deciso di restare. Tante volte mi sono chiesta quale fosse la scelta più coraggiosa, se lasciare tutto - affetti compresi - per ricominciare altrove o se restare ad affrontare i problemi quotidiani e dare un contributo affinchè qualche cosa potesse cambiare in meglio.
Bhè, mi sono detta che ci vuole coraggio in tutti e due i casi: il coraggio del distacco, del ricominciare senza avere nessuno accanto, dell'affrontare un ambiente nuovo ma anche il coraggio di farsi carico delle situazioni vicine, delle persone che si hanno accanto, dei problemi di ogni giorno.
Coraggio.
E' quello che ho trovato nel libro di Lorenzo Marone, Magari domani resto.
Un libro di cui ho sentito tanto parlare e che ho in una
copia autografata dall'autore, incontrato ad una presentazione organizzata
nella mia zona. Ebbene, io ho trovato tanti esempi di coraggio in questa
storia.
Luce è il personaggio principale ma io credo di poter
dire che sono tutti importanti coloro che gli gravitano attorno. Tutti
personaggi che hanno messo in campo una buona dose di coraggio.
Lo è sua madre: una donna abbandonata dal marito con
due figli piccoli che, nonostante il suo modo di essere, i suoi silenzi e il
suo modo di fare, ha avuto il coraggio di crescere due bambini da sola e di
accettare una situazione più grande di lei.
Lo è sua nonna: una donna che le è stata
accanto con affetto e che le ha trasmesso molto, una donna che ha avuto il
coraggio di fare una scelta e di chiedere scusa a sua figlia, alla quale ha
fatto un torto.
Lo è Carmen: una donna che ha il coraggio di
ribellarsi ad un uomo potente e di affermare il suo amore per un figlio che non
merita di diventare come lui, come quell'uomo che credeva di amare, che le
aveva promesso agi e bella vita ma che si è rivelato per quello che è.
Lo è anche il marito di Carmen che, alla fine,
ha il coraggio di abbandonare il suo ruolo di uomo potente che tutto può, e
riconosce che è ora di smetterla di fare la guerra soprattutto quando di mezzo
c'è un bambino.
E lo è anche lui, Kevin: un bambino che non sembra
figlio dei suoi genitori, tanto è a modo, rispettoso, intelligente. Lui ha il
coraggio di lasciarsi andare ai sentimenti, di riconoscere ciò che di bello ha
attorno, di dare alle persone il giusto peso, di non rinunciare a seguire il
suo piccolo ma grande cuore.
Lo è anche don Vittorio: un vicino di Luce che
diventa per lei molto di più di un semplice conoscente. Un uomo che ha avuto il
coraggio di troncare una storia che, secondo il suo punto di vista, non avrebbe
avuto futuro ma che ha poi avuto la stessa dose di coraggio nell'ammettere che
non si possono mettere bavagli all'amore.
Ed Antonio? Il fratello che ha scelto di andare? Bhè,
anche lui ha fatto una scelta coraggiosa assecondando un amore per una donna
più grande, con un altro matrimonio alle spalle ed una figlia grane. Decide di
tornare per affrontare la sua famiglia e per tentare di sentirsene nuovamente
parte, seppur con la sua nuova situazione che non può essere che un arricchimento
per tutti.
Luce. Non è più una ragazzina e la vita l'ha provata su più
fronti. Una famiglia che non riesce quasi a considerare tale, viste le assenze
che ha registrato da parte di un padre che ha abbandonato tutti, una madre
assente pur nella sua presenza, una nonna vicina fisicamente ma lontana per un
misterioso motivo, un fratello che se ne va. Lei resta. Decide di restare e di
affrontare un presente fatto di sfide quotidiane, di solitudine, di senso di
abbandono. Eppure, Luce scopre pian piano che tutti coloro che le stanno
attorno hanno qualche cosa da darle. Ed anche quella causa che le viene
affidata dal suo datore di lavoro - Luce è un avvocato - porterà qualche cosa
di positivo nella sua vita.
E' una donna coraggiosa, testarda, con un carattere forte
che la porta a tirare anche pugni se necessario. Ma mostra anche la sua
debolezza, quella di una donna sola che è alla ricerca di un equilibrio in una
vita in cui sente che manca qualcosa.
Luce mi ha trascinata nei vicoli di Napoli con delicatezza.
Una Napoli - come aveva anticipato l'autore nel corso della presentazione del
libro - che apre le sue porte senza necessariamente sottolineare la sua faccia
più oscura che, comunque, in parte emerge dal racconto ma quasi di passaggio.
E' una Napoli che cattura, che appassiona, che completa la figura di Luce e la
sua storia.
Luce ha dei forti dubbi: vado? O resto?
A ben guardare, chi di noi non ha mai avuto dubbi di questo
tipo rispetto alla propria vita o, semplicemente, ad una situazione che
richiedeva una scelta del genere? Non è una scelta facile. E ci vuole coraggio.
Quello che a Luce non manca.
Con questa lettura, che consiglio senza riserve, partecipato alla Challenge La ruota delle letture: un libro con la copertina blu (e sfumature).
E partecipo anche alla Challenge From Reader to Reader 2.0.
Un libro che ho adorato!
RispondiEliminaIo ho aspettato il momento giusto per leggerlo e sono contenta di averlo fatto. La lettura è proceduta un po' a rilendo per via del pochissimo tempo libero e della grande stanchezza accumulata in questo periodo per una serie di motivi ma è stata una lettura piacevole.
EliminaHo letto solo pareri positivi su questo romanzo e per questo lo avevo già prenotato: la tua opinione, di cui mi fido molto, conferma! Grazie!
RispondiEliminaLuce è un personaggio che ti resta dentro, con le sue contraddizioni, le sue debolezze ma soprattutto con la sua grande forza.
EliminaArrivo tardissimo a leggere questa tua recensione, ma sono davvero contenta che anche a te sia piaciuto tanto questo romanzo!
RispondiEliminaE hai ragione: tutti i personaggi sono belli e hanno un notevole spessore, non solo Luce che è la protagonista. Questo già la dice lunga sul buon valore del libro!