Un fantasy con alcuni aspetti originali ed altri meno. Un'avventura che in alcuni punti è un po' rallentata con quelle che mi sono sembrate delle inutili ripetizioni ma un'ambientazione comunque suggestiva per chi ama la contrapposizione tra il bene e il male.
L'autrice del libro Il labirinto infernale Stefania Giammetti propone una dimensione fantasy ispirata alla mitologia dell'antica Roma e alla letteratura latina rispetto alla quale non mancano chiari richiami.
Io ammetto di non essere una grande amante dei fantasy e tranne alcuni libri particolarmente ben scritti e ben costruiti posso dire che non sia una dimensione adatta a me. Ogni tanto mi lascio andare a letture di questo tipo per staccare un po', visto soprattutto che mi piace alternare i generi.
Questa volta la mia scelta è stata motivata dalla necessità di trovare un libro adatto per partecipare alla Challenge The
Hunting Word Challenge. La parola utile per la gara era LABIRINTO e in questo libro l'ho trovata sia nel titolo che raffigurata in copertina.
Più che soffermarmi sulla trama non riesco a reprimere quel
senso di fastidio che ho provato imbattendomi in continui errori che mi hanno
innervosita. Purtroppo non vado molto d'accordo con gli e-book - no fantasy, no
e-book e allora che vuoi? - perché in più occasioni ho avuto la stessa
sensazione: manca una revisione complessiva del testo che vada al di là dei
contenuti.
Posto che la trama possa piacere, possa appassionare, che possa incuriosire la sorte di Lavinia e dei personaggi che le gravitano attorno, io non ce l'ho proprio fatta a sopportare continui errori che non sono riucita a considerare delle sviste. Spero che l'autrice non me ne voglia ma non ce la faccio proprio a passarci sopra.
Forse era finita in una vecchia cava utilizzata come magazzino, speriamo non sia chiusa a chiave.
Una frase di questo tipo, senza virgolettati, non ha senso.
Se è didascalica, a chi si riferisce "speriamo": noi speriamo? Noi
chi?
Niente distrazioni!, Si disse Giunio, la strada è ardua e potrebbe celare trappole di ogni tipo.
Punto esclamativo, virgola, lettera maiuscola, nessuna
virgoletta... io non mi raccapezzo!
Ed ancora (saranno problemi grafici dovuti alla conversione
del testo per l'ebook? Non so cosa sto dicendo ma tento di trovare una
scusante):
iniziarono a corriere a perdifiato;carboni adenti;non era come le se si fosse addormentata una mano;il Magister era ferito, forse di prossimo alla morte;mentre Flora si metteva in posizione per scoccare l'ultima freccia, Valerio Corvo si mise a correre a perdifiato verso la terrazza, richiamando l'attenzione delle arpie due creature.
So benissimo che dietro la scrittura di un libro c'è tanto
impegno, c'è la fantasia dell'autore, il suo lavoro di produzione, il tempo
rubato al sonno e alla famiglia e tutto il resto (e non intendo sminuire affatto tutto questo) però va anche detto che dall'altra parte ci
sono i lettori che andrebbero agevolati nella lettura con uno stile scorrevole e corretto, non messi in difficoltà con errori palesemente sfuggiti ad un lavoro di editing evidentemente mancante o carente. Io abitualmente leggo in cartaceo.
In questo periodo in cui la gara di lettura volge verso la fine ho dovuto
abbattere i tempi e mi sono procurata alcuni titoli in e-book. In questo caso,
purtroppo, ho storto il naso in diversi passaggi e devo dire che non è la prima volta che mi capita con gli e-book.
In merito alla trama, si svolge tutto molto velocemente e
non ci sono dei personaggi che mi hanno particolarmente colpita più di altri.
Ho apprezzato alcuni passaggi che denotano conoscenza, da parte dell'autrice,
di ciò che scrive, un approfondimento da parte sua, ma devo dire che come libro
non mi ha lasciato molto.
Lavinia è la ragazza mortale che viene rapita perché e
ritenuta come la chiave di volta necessaria al comandante del regno degli
inferi per dominare il mondo portando il Caos. Non si capisce bene come viene
rapita, come fa a scomparire perché nessun accenno viene fatto in merito a ciò.
In aiuto della ragazza arrivano i Lari che, a differenza di ciò che fu, ora sopravvivono nell'oblio dimenticati da tutti.
Il Principe degli inferi, Incubus, ha dei comportamenti poco
convincenti: se quella ragazza è così preziosa come dice e se dispone di un
esercito di esseri infernali, ma come può permettersi di perdersela ben due
volte? E poi mentre all'inizio dimostra di avere fiuto (quando, pur non
vedendolo perchè invisibile, avverte la presenza di qualcuno accanto a Lavinia) andando avanti
questo fiuto non ce l'ha più per niente perché si trova nella stessa stanza con
un Laro in carne ed ossa e non se ne accorge affatto, finché lui non si
manifesta.
Piccolezze che però un lettore nota.
Grande fantasia, comunque, quella dell'autrice, che ha
proposto scenari apocalittici e spaventosi ad una povera umana che si è trovata
in mezzo ad un'avventura decisamente più grande di lei.
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