lunedì 29 maggio 2017

Pane per i Bastardi di Pizzofalcone (M. De Giovanni)

C'erano alcune situazioni in sospeso rispetto alle quali avevo una certa fretta di capire gli sviluppi: la storia dei suicidi-omicidi, la storia tra Lojacono e Laura Piras, le scelte di Alex, il futuro della piccola Giorgia. 
Quando si legge una serie, e ci si innamora dei personaggi, succede così: si ha una certa ansia di capire cosa ne sarà dell'uno e dell'altro personaggio. Pane per i Bastardi di Pizzofalcone è terminato in fretta, nonostante le 331 pagine che in qualsiasi altro libro mi avrebbero fatto pensare ad un classico mattone!
Con Lojacono non è così. Fino ad ora, con tutti i libri che l'hanno avuto per protagonista e che ho letto, non è mai stato così. Pane l'ho letto in due giorni, letteralmente divorato, proprio come se fosse una rosetta di pane fresca di forno.

La storia ha a che fare, come ben si può pensare, con un forno. Il proprietario del forno è la vittima e c'è chi pensa che si possa trattare di un delitto di mafia, visto che proprio quell'uomo era stato testimone di qualcosa che non avrebbe dovuto vedere. Aveva anche ritrattato, ma ormai il guaio era fatto.
Eppure... L'ispettore Lojacono si è trovato sul posto per pochi minuti - presto allontanato dai colleghi della DDA - ed ha capito che di mafioso quel delitto non aveva proprio nulla.
Ecco che due diverse squadre investigative si trovano a contendersi le indagini: gli uni guidati da chi ha intenzione di prendersi una rivincita su un clan mafioso con cui ha un conto aperto; gli altri guidati dall'intuito di che vuole solo che il colpevole paghi per quanto commesso, chiunque esso sia.

Senza dilungarmi sulla trama, che come al solito è ben costruita e che vede il caso principale alternarsi con un caso molto singolare di stalking, mi preme sottolineare alcuni aspetti.

Il caso dei suicidi-omicidi inizia ad innervosirmi. E non dico altro. 

La storia tra Lojacono e Laura Piras... anche qui posso dire che inizio ad innervosirmi. Laura dimostra di essere una donna di carattere, decisa, autoritaria quanto basta ma anche profondamente umana. Il suo personaggio mi piace molto: è una donna a cui mi piacerebbe assomigliare, lo ammetto. Anche se, e qui non voglio fare spam, una certa caduta di stile se la poteva risparmiare.

Alex finalmente si libera dei legami oppressivi della sua famiglia ma non è del tutto serena. Ha ancora molta strada da fare per raggiungere la vera libertà che ha solamente in parte ottenuto andandosene da casa.

La piccola Giorgia mi fa una tenerezza infinta, soprattutto se l'immagino tra le mani di colui che l'ha salvata, quelle stesse mani che sono state capaci di compiere gesti sconsiderati ma che, ora, sono fonte di immenso amore. 

Una parentesi va aperta su Serpico ops... Marco Aragona. Stavolta mi ha divertita più del solito per via del suo comportamento un po' da fumetto ma, soprattutto, per la relazione che si instaura con la vittima di stalker. Mi ha davvero divertita ed ha acquistato ulteriori punti in simpatia riuscendo a dimostrare, anche stavolta, di essere bravo nel suo mestiere, nonostante tutto.

Inutile dire che consiglio questo libro senza riserve ma che va letto in ordine, dopo gli altri: anche se l'autore offre costantemente spiegazioni su situazioni pregresse che vengono comunque accennate per permettere ad ogni lettore di comprendere ciò di cui sta parlando (anche se non avesse letto i libri precedenti) è indubbio che andando in ordine si avrebbero tutti i tasselli giusti, al posto giusto, per avere un'idea complessiva della storia.

Mi sono goduta questa avventura di Lojacono, Palma e tutti gli altri in una belle domenica di sole: non potevo avere compagnia migliore!!!
Con questa lettura partecipo alla Challenge The Hunting Word Challenge. La parola utile per la gara è PANE che ho trovato nel titolo ed anche raffigurata in copertina.
Inoltre, partecipo anche alla challenge Leggendo SeriaLmente per l'obiettivo serie Thriller/Giallo
 

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