martedì 27 giugno 2017

Il rumore delle cose che iniziano (E. Greco)


Ada e sua nonna Teresa sono le protagoniste di una storia tenera ma profondamente triste, quella raccontata da Evita Greco nel libro Il rumore delle cose che iniziano. Tristezza: è quanto mi ha trasmesso questo libro che poi solo alla fine, grazie alle parole della stessa nonna Teresa, sono riuscita a mettere meglio a fuoco.
Non tristezza ma malinconia. Quella che pervade Ada convinta com'è di essere sempre alle soglie di un abbandono. Ad abbandonarla, per la prima volta nella sua vita, è stata sua madre. Ad aveva appena tre anni quando sua madre ha deciso di avere di meglio da fare che non prendersi cura di una bambina. Così, l'ha lasciata a sua madre, nonna Teresa che ha promesso a se stessa di amare quella creatura, di proteggerla e darle tutto ciò che la vita deve dare ad una bambina, prima, ad una ragazza ed una donna poi. Eppure Ada è pervasa da una malinconia costante. Non ha un lavoro e quando parla della lista dei lavori da fare parla di situazioni alquanto bizzarre che danno l'idea di quanto sia una giovane fuori dalla realtà. E' come se vivesse ad un metro da terra, in una bolla che la porta a destra e sinistra permettendole di affinare una sensibilità tutta sua ma anche un carattere particolare, infantile se vogliamo, ingenuo... 

Nonna Teresa si ammala e la vita prepara un altro abbandono per Ada che, ora più di quando aveva tre anni, non ha gli strumenti giusti per affrontare ciò che l'aspetta. Il suo legame con sua nonna è molto forte tanto che non ha altro motivo di vita. La nonna ha la precedenza anche su Matteo: quel ragazzo che le ha rubato il cuore ma che si comporta in modo un po' strano, a volte. 

Non sono del tutto imparziale rispetto a questo libro: è una storia che non propone grossi colpi di scena, quella di Ada e di sua nonna. Ma avendo ancora vivo il dolore per la perdite della mia, di nonnina, con la quale avevo un legame molto forte (anche se non paragonabile, soprattutto per le varie vicissitudini poste dalla vita, a quello di Teresa ed Ada visto che io non sono stata abbandonata da mia madre), la parte che riguarda loro due mi ha commossa e mi ha toccata. 

Matteo... Matteo è un amore strano. Ada non fa che parlare di lui con Teresa e con Giulia, l'infermiera della nonna che si è affezionata a tutte e due. Ed è proprio il rapporto che viene a crearsi tra Ada e Giulia che, secondo me, rappresenta una nota stonata. Soprattutto alla luce dei tanti discorsi che le due fanno sulla scala antincendio - loro luogo di ritrovo - dopo la fine del turno di lavoro di Giulia, che l'evolversi della storia mi è sembrato un po' inverosimile. Non posso dire altro, però... Posso dire che la svolta si intuisce con molta chiarezza e non rappresenta una grossa sorpresa.

Inutile dire che il personaggio che mi è piaciuto di più sia stato quello della nonna. Ho letto tenerezza in quegli occhi puntati nel vuoto, profondo amore in quelle mani nodose che accarezzano il viso di Ada... ed ammetto di aver rivisto la mia, di nonna, fino alla fine. Fino all'ultimo pensiero che ha riservato a sua nipote.

La storia tra Ada e Teresa è la parte principale del racconto che, dalla metà in poi, lascia più spazio a Matteo e al suo modo di amare.
Arriva proprio qui la parte più sconvolgente o che, almeno, vorrebbe essere tale visto come vanno le cose.

Non dico altro, non sarebbe corretto.
Con questa lettura partecipo alla Challenge From Reader to Reader 2.0.  

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