venerdì 2 dicembre 2016

Wolf (R. Graudin) - Venerdì del libro

Il primo capitolo di una straordinaria serie.
Ecco cos'è Wolf. La ragazza che sfidò il destino.
E non sono io a dirlo. No no. Nella bandella del libro il messaggio è lanciato forte e chiaro.
Appassionatevi alla storia di Yael, alla sua missione,  perchè sentirete a lungo parlare di lei!   

Per questo primo venerdì di dicembre propongo un genere con cui non ho molta empatia ma al quale mi sono avvicinata con curiosità. Wolf è un libro distopico: viene proposta una società immaginaria con situazioni e tendenze sociali estremizzate in maniera vistosa. Un genere di fantasia - questo ho sempre pensato, prima di familiarizzare con il distopico ho sempre pensato che fossero racconti fantastici punto e basta. Ma in questo caso la fantasia ha fondamenta storiche, con la presenza di situazioni reali (seppur estremizzate) e richiami a personaggi realmente esistiti.

Un pizzico di trama, tanto per capirci qualche cosa.
Siamo nel 1956. Ed è già tutto un dire. In gran parte del mondo impera l'alleanza tra le armate naziste del Terzo Reich e l'impero giapponese. Con cadenza annuale, per celebrare la Grande Vittoria, viene organizzata una spettacolare e spericolata gara, una corsa motociclistica che porta i concorrenti da Germania a Tokyo. Chilometri su chilometri da cui uscirà un solo vincitore: il più forte, il più degno di rappresentare la razza ariana e l'unico che potrà essere invitato a partecipare al Ballo del Vincitore ed incontrare il Führer. 
Golosa occasione, questa, per pianificare un attentato da parte della Resistenza che ha emesso una condanna a morte per Hitler e punta tutto su una ragazza. Una ragazza speciale, forgiata negli anni per essere tale. Per essere diversa e speciale. Unica. O almeno così crede. 
Yael è il suo nome, ha 17 anni ed è la detenuta 121358ΔX, sopravvissuta ai campi di concentramento e nelle mani della quale è stata affidata una missione che potrebbe cambiare le sorti del mondo: uccidere Hitler in modo tale che tutto il mondo possa vedere la sua fine. 
Yael dovrà vincer la gara, il Tour dell'Asse, farsi invitare al Ballo del Vincitore, ballare con il Führer ed eliminarlo davanti a tutti per poi eclissarsi dopo aver consegnato al mondo, grazie alla sua impresa, un nuovo futuro.

Semplice, no?
E invece no.
No. Proprio no. E ne sono tutti consapevoli. Ma Yael è speciale. Perchè per via di crudeli esperimenti a cui è stata sottoposta da bambina, quando è stata selezionata per sopravvivere alle camere a gas ma destinata a diventare una vera e propria cavia, ha la capacità di modificare il suo aspetto. Grazie ad una vera e propria metamorfosi - dote conquistata con sofferenze atroci a seguito degli esperimenti effettuati su di lei - Yael potrà prendere il posto della vincitrice uscente del Tour: Adele Wolf. Dovrà correre al suo posto, vincere e portare a termine la missione. Tutto è nelle sue mani.
Roba da poco... giusto per fare qualche cosa di alternativo!!!

Questa è la traccia. Ciò che si può dire della trama. Ma a ben guardare questo libro è molto di più. Al di là dell'assurdità di diverse situazioni (la metamorfosi, ragazzini poco più che adolescenti che compiono imprese da supereroi) e che fanno parte del genere letterario proposto, alla base del racconto c'è una ricerca storica di cui va dato merito all'autrice.
Il quadro generale, le abitudini di quell'epoca, le regole imposte ed i trattamenti riservati a chi non apparteneva alla razza superiore, alla razza ariana... bhè, sono trasmesse con forza dall'autrice che riesce a far trapelare tutta la sofferenza che quella ragazzina si porta addosso. Un dolore profondo, una rabbia ancora più profonda, una voglia di vendetta che affonda radici in un intero popolo straziato dalla scellerate scelte di quel tempo.
Questo è l'elemento che più mi è piaciuto di tutto il romanzo: il dolore che l'autrice riesce a trasmettere con ogni parola, con ogni immagine evocata.
Molto efficaci anche le descrizioni degli ambienti in cui si svolgono i vari momenti del racconto anche se, devo dirlo, in alcuni punti mi sono un po' annoiata... La descrizione di tutte le tappe del Tour in alcuni passaggi mi ha dato la sensazione di rallentare la narrazione farcita, come dicevo sopra, da alcune estremizzazioni di troppo.

Ho provato una gran pena per Yael. Sì, è proprio così. Una ragazzina straziata dagli aghi in passato e straziata nel presente da tutto ciò che quegli aghi si sono portati dietro. Straziata dai ricordi che non intende lasciare in sordina. Consapevole di avere tra le mani un compito importantissimo da cui deriva il tutto.

Il finale mi ha stupita e ne devo dare merito all'autrice. Un finale aperto che lascia chiaramente intendere che incontreremo di nuovo Yael. La parte finale è quella che mi è piaciuta di più di tutto il libro.

Ho anche provato a dare un volto ad alcuni dei personaggi descritti. Tutti ragazzini cresciuti troppo in fretta per una serie di vicissitudini.... Non ce l'ho fatta a dare loro un volto.

Questo libro - che, nonostante alcune pecchè, mi sento di promuovere, è uno dei bonus assegnati nell'ambito della quarta tappa della Challenge Le Lgs sfidano i lettori.

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