mercoledì 7 dicembre 2016

Acqua passata (J. Bauer)

Io: "Ho appena finito di leggere un libro molto bello e mi piacerebbe che lo leggessi anche tu".
Lei: "Quale, questo? Non si direbbe dalla copertina!".
Io: "Perchè non ti piace? Non ti sembra che possa essere un bel libro?".
Lei: "No, decisamente no".

L'impressione avuta da mia figlia, guardando la copertina del libro Acqua passata di J. Bauer non è del tutto infondata.
I colori spenti che richiamano un'immagine di altri tempi non attirano certo l'attenzione di un potenziale lettore. Anche a me, sulle prime, la copertina ha fatto questo effetto. 
Ma non mi sono affatto lasciata influenzare ed ho fatto bene, più che bene visto che si tratta di un libro molto bello che consiglio senza riserve.

Si tratta di un libro della collana Gaia Junior Mondadori, con il bollino rosa: una collana di libri che propone storie, voci e immagini di ragazze nei più bei romanzi al femminile.

La protagonista è Ivy Breedlove: nella sua famiglia, per tradizione, sono tutti avvocati o magistrati e la stessa sorte sembra oramai segnata anche per lei. Suo padre è convinto che debba seguire le orme dei suoi antenati e studiare legge.
Lei, però, è di un altro avviso. Lei ama la storia e vorrebbe farne il suo mestiere: impensabile per un Breedlove che si rispetti!
Spinta dalla sua passione per la storia, Ivy è alle prese con la ricostruzione delle vicende della sua numerosa famiglia. Raccoglie testimonianze utili per poter mettere insieme tutti i tasselli di una lunga tradizione familiare e sarà proprio durante quste ricerche che scopre figure straordinarie di donne che nulla hanno avuto a che vedere, nel tempo, con la pratica forense ma che si sono comunque fatte rispettare ed amare. Una di esse è ancora in vita, anche se lontanta da anni. E' la zia Jo. Una zia un po' strana - così le dicono - allontanatasi dalla famiglia anni prima per condurre una vita solitaria. Non parlano bene di lei gli altri familiari che non hanno condiviso la sua scelta di vita.  Ma Ivy è curiosa e sente che è quella la tessera mancante per poter davvero ricostruire la storia della sua famiglia, di tutta la sua famiglia. 
Si mette sulle tracce della zia dopo aver ottenuto, non senza fatica, l'autorizzazione di suo padre e nel momento in cui avvia la ricerca parte per una particolarissima avventura in mezzo alla natura.

Quello di Ivy sarà un viaggio alla ricerca di se stessa prima ancora che di sua zia. E' una storia di coraggio che mi ha anche commossa negli ultimi capitoli.

Ivy è una ragazzina che non si trova a suo agio nei panni che i suoi parenti (è orfana di madre) le hanno cucito addosso. O che tentano di cucirle addosso.

Le figure femminili di spicco mi sono piaciute molto.
Ivy, la ragazzina stretta in una morsa da cui sente di non potersi liberare e Jo, la zia Jo, che da quella morsa si è liberata tanti anni prima. Due donne, due storie, diverse generazioni ma la stessa sofferenza: non poter essere ciò che si è!

E' grazie all'incontro tra queste due donne - fortemente voluto e cercato dalla più giovane - che entrambe vivranno una svolta.  Due donne che si somigliano molto e non solo fisicamente, si trovano, si scoprono e si aiutano a vicenda a dare una svolta alla loro vita.
Non posso dire altro per non rovinare il piacere della letture che merita davvero!

...esistono tanti tipi di persone, al mondo, e sono fatte in modo diverso l'una dall'altra. So che non facevate apposta ma tutti, a parte Tib, volevate impedirmi di essere diversa da voi. Io non so se la mia personalità spaventasse la gente o la facesse arrabbiare, ma era chiaro che il giudizio dei Breedlove dipendeva comunque da quanto una persona era simile a loro, e quindi in grado di far parte del gioco. Io non valevo niente né su un fronte né sull'altro, e i Breedlove mi hanno tagliata fuori. La famiglia ha fatto a me quello che papà ha fatto a te.
Per Ivy questo incontro è ciò che mancava per affermare la sua personalità, il suo modo di essere senza, per questo, essere tagliata fuori.
Avevo imparato che io non ero la copia esatta di nessuno e che non avevo bisogno di esserlo. E, infine, che la comprensione nasceva dall'accettazione.
Non è un libro nuovissimo ma merita di essere cercato e letto non solo da lettori adulti ma anche da giovani lettori (è consigliato dagli undici anni). Non è affatto banale, tutt'altro.
Un piccolo appunto alla copertina: oltre al discorso dei colori, i pantaloncini corti non ce li vedo proprio. Avrei visto meglio un pantalone pesante e più caldo... Ai lettori sta capire perchè!

Questo libro mi permette di partecipare alla quarta tappa della Challenge Le Lgs sfidano i lettori, per l'obiettivo n. 5: libro con uno dei quattro elementi nel titolo.

Nessun commento:

Posta un commento