Un esordio letterario che propone un pizzico di magia abbinata al mondo dei libri. E' quello di Anjali Banerjee con La libreria dei nuovi inizi.
E' un libro che parla di libri e del loro potere salvifico, della loro capacità di dare delle risposte, di arrivare al momento giusto o, semplicemente, di indicare una direzione da seguire.
E' un libro che narra la storia di una ragazza, Jasmine, che non ha un bel rapporto con i libri - non ha certo tempo da dedicare alla lettura, lei, impegnata com'è! - o, meglio, non ha proporio rapporti con loro. Lei ha le sue presentazioni per i clienti, i suoi obiettivi professionali e come può fare posto in tutto questo per un libro.
Eppure da bambina non era così...
Eppure è l'unica che può aiutare sua zia nella gestione di
una libreria molto singolare. Una libreria che sembra uguale a molte altre ma
che, a ben guardare, uguale alle altre non è affatto.
E' una libreria speciale e sarà proprio lei a rendersene
conto, nonostante una iniziale resistenza.
Nessuno l'ha preparata a ciò che avrebbe trovato in quella
libreria ed ha l'impressione che le persone che si trova accanto si aspettino
qualche cosa da lei. Ma cosa?
Pian piano Jasmine si renderà conto di ciò che le sta
succedendo accanto anche se, a dire il vero, non è poi così perspicace...
La scrittura è fluida, chiara e quel pizzico di magia che si
respira nell'aria rende la storia piacevole. Però è anche un tantino
prevedibile.
Già a metà libro il lettore capisce ciò che accadrà cento
pagine più avanti e non in una sola occasione.
La malattia della zia Ruma che chiede a Jasmine di prendersi
cura della sua libreria, un misterioso amore... Si capisce in fretta ciò che
viene svelato solo parecchio più avanti.
Come struttura di fondo la storia è gradevole ma non mi è sembrata così originale e, soprattutto, in alcuni punti il ritmo del racconto rallenta. Alcuni difettucci che, comunque, non incidono sul giudizio finale che resta positivo.
Mi sono divertita ad immaginare quella libreria polverosa
con le poltrone sfondate così come ho cercato di immaginare alcuni dei personaggi
descritti con dovizia di particolari.
Jasmine mi ha fatto tenerezza. E' una donna tradita
dall'amore della sua vita. Un amore che non riesce a scollarsi di dosso
nonostante tutto ciò che le ha combinato. E' una donna che si è chiusa a riccio
e non ha più fiducia negli altri, in particolare nel sesso maschile da cui
intende tenersi alla larga.
Riuscirà nel suo intento? O sarà la libreria con gli spiriti
degli scrittori che vi aleggiano dentro ad aiutarla nella sua ricerca della
felicità?
Anche se vuole autoconvincersi di non aver bisogno di
nessuno (ci sono caduta una volta, ora non ci casco più!) Jasmine ha -
invece - un profondo bisogno di calore, di attenzioni, di affetto e di
tenerezza. In questo cosa può una libreria polverosa?
Il personaggio che mi è piaciuto di più è stato quello della
zia: una donna che ha un atteggiamento misterioso ma non troppo (solo Jasmine
mi par di capire che sia decisamente fuori strada rispetto a quanto sta
accadendo alla zia) e che mi ha trasmesso tanta positività.
Nelle more del racconto viene chiamata in ballo più volte la
tradizione indiana - l'India è la terra d'origine di Jasmine - con colori,
sapori ed odori che sembrano davvero palpabili.
Pur non potendolo promuovere a pienissimi voti, ho letto
senza fatica questo libro che ho gradito in quanto omaggio alla letteratura. Un
po' mi sono anche rivista in Jasmine: anche io sono stata a lungo lontana dai
libri, impegnata com'ero a fare altro... solo che non ho avuto nessuna zia che
mi abbia chiesto di darle una mano con la sua libreria!
Questo libro è
uno degli ultimi bonus assegnati nell'ambito della quarta tappa della Challenge Le Lgs sfidano i lettori.
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