Ho conosciuto Serena Pochi, autrice del libro Undici anni. Bologna - New York andata e ritorno l'estate scorsa. Mi ha regalato una copia del suo libro con una bellissima dedica ed io... l'ho tenuto in un cassetto per un po'. Non perchè non avessi gradito, tutt'altro, ma perchè - conoscendo l'argomento - ho atteso di essere pronta per una storia che, lo sentivo, non mi avrebbe lasciata indifferente.
E così è stato.
Io ricordo benissimo quell'11 settembre. Ricordo dov'ero. E non ero lì, per fortuna.
Ricordo la paura che mi ha scossa nel vedere quelle immagini. E non ero lì. Non potrò mai capire appieno quello che è stato.
E' quello che sostiene Filippo, il protagonista del romanzo, ed ha perfettamente ragione.
Chi c'era porterà marchiato sulla pelle e sull'anima per sempre. Chi non c'era non potrà mai capire del tutto.
Filippo era lì. Ed aveva dato appuntamento a Giulia proprio in quel luogo destinato a scomparire a causa di un attentato. Non si sono ancora incontrati quando accade l'irreparabile e non riusciranno a ritrovarsi, non riusciranno ad avere più notizie l'uno dell'altra. Entrambi temono per la vita dell'altro ma sono distanti... lui non sa più nulla di lei... lei non sa più niente di lui.
Ciò che li accomuna è non solo quel sentimento che li aveva legati e che prometteva loro un futuro insieme ma li accomuna l'aver vissuto quella tragedia in prima persona. Ed ognuno ne porta i segni addosso.
Filippo ha cercato di gettarsi tutto alle spalle ma non ce l'ha fatta del tutto. Anche quando ha iniziato a costruire una storia importante con la sua nuova compagna Susan porta addosso delle cicatrici (nell'anima... non nel fisico) non del tutto rimarginate anche se non ama darlo a vedere.
Ha cercato nel tempo di ritrovare Giulia ma non ce l'ha fatta. Alla fine si è rassegnato sentendo, comunque, che era viva e che, sicuramente, si era anche lei rifatta una vita. Lo sentiva. Ma di prove non ne aveva.
Fino a che...
Qualche cosa cambia. Non dico altro sulla trama per non rovinare la letture.
Quel che posso dire è che il libro trasmette in modo vivido al lettore le sensazioni che il protagonista (e non solo lui) ha provato durante e a seguito dei fatti dell'11 settembre. Si avverte chiaramente la sua paura, il suo smarrimento davanti a situazioni che mai si sarebbero dovute verificare, la sua voglia di guardare avanti nonostante tutto. Filippo non nasconde le sue debolezze ma, e qui c'è un ma, non ho ben compreso il suo rapporto con la compagna Susan. L'ama. Così dice. Lei è una donna affascinante, carismatica che, però, non c'era. E questo diventa quasi una colpa agli occhi di Filippo - così, almeno, l'ho interpretato - tale da tenerla lontada da quella parte della vita del suo compagno. Lui non ha mai parlato con Susan di quanto è accaduto. Non ha condiviso alcun pensiero con lei ed anche quando sfilano davanti agli occhi immagini legate a quel tragico evento lei gli sta accanto in silenzio. Onestamente ho pensato che ciò fosse dovuto non tanto alla voglia di Filippo di non parlare di quanto accaduto quando, proprio, dal fatto di considerarla estranea a quella situazione ed incapace di comprendere. Un piccolo muro tra loro. Un muro tra due persone che si amano e che intendono passare l'intera vita insieme. Il loro rapporto sarà così forte da superare questa linea di confine che c'è, ed è forte, anche se non palesemente voluta ed invocata?
Me lo sono chiesta appena Filippo accenna alla sua nuova vita con Susan.
Ho molto apprezzato, oltre alla lettura, le note esplicative inserite dall'autrice: frammenti di vita vera che si sono intersecati con le vite inventate dei personaggi, tanto da rendere tutto molto verosimile.
Non è una lettura che lascia indifferenti tanto più se si pensa che anche oggi, proprio oggi, basta aprire i giornali per leggere la parola ATTENTATO... Un mostro che non è stato ancora sconfitto, nonostante tutto!
Con questo libro partecipo per l'ultima volta alla Challenge Le Lgs sfidano i lettori, che scade domani, per l'obiettivo n. 2: copertina prevalentemente blu.
E poi (me ne sono resa conto mentre scrivevo il titolo di questo post) questo libro mi permette anche di partecipare alla nuovissima The Hunting Word Challenge.
Fino a che...
Qualche cosa cambia. Non dico altro sulla trama per non rovinare la letture.
Quel che posso dire è che il libro trasmette in modo vivido al lettore le sensazioni che il protagonista (e non solo lui) ha provato durante e a seguito dei fatti dell'11 settembre. Si avverte chiaramente la sua paura, il suo smarrimento davanti a situazioni che mai si sarebbero dovute verificare, la sua voglia di guardare avanti nonostante tutto. Filippo non nasconde le sue debolezze ma, e qui c'è un ma, non ho ben compreso il suo rapporto con la compagna Susan. L'ama. Così dice. Lei è una donna affascinante, carismatica che, però, non c'era. E questo diventa quasi una colpa agli occhi di Filippo - così, almeno, l'ho interpretato - tale da tenerla lontada da quella parte della vita del suo compagno. Lui non ha mai parlato con Susan di quanto è accaduto. Non ha condiviso alcun pensiero con lei ed anche quando sfilano davanti agli occhi immagini legate a quel tragico evento lei gli sta accanto in silenzio. Onestamente ho pensato che ciò fosse dovuto non tanto alla voglia di Filippo di non parlare di quanto accaduto quando, proprio, dal fatto di considerarla estranea a quella situazione ed incapace di comprendere. Un piccolo muro tra loro. Un muro tra due persone che si amano e che intendono passare l'intera vita insieme. Il loro rapporto sarà così forte da superare questa linea di confine che c'è, ed è forte, anche se non palesemente voluta ed invocata?
Me lo sono chiesta appena Filippo accenna alla sua nuova vita con Susan.
Ho molto apprezzato, oltre alla lettura, le note esplicative inserite dall'autrice: frammenti di vita vera che si sono intersecati con le vite inventate dei personaggi, tanto da rendere tutto molto verosimile.
Non è una lettura che lascia indifferenti tanto più se si pensa che anche oggi, proprio oggi, basta aprire i giornali per leggere la parola ATTENTATO... Un mostro che non è stato ancora sconfitto, nonostante tutto!
Con questo libro partecipo per l'ultima volta alla Challenge Le Lgs sfidano i lettori, che scade domani, per l'obiettivo n. 2: copertina prevalentemente blu.
E poi (me ne sono resa conto mentre scrivevo il titolo di questo post) questo libro mi permette anche di partecipare alla nuovissima The Hunting Word Challenge.
Il titolo presenta la parola ANNI che è una delle parole chiave date per questa prima fase di gioco.
Per una challenge che si chiude, un'altra che si apre (e non solo una... a dire il vero)... per cui, ora più che mai, buone letture!
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