venerdì 26 agosto 2016

Sophie sui tetti di Parigi (K. Rundell) - Venerdì del libro

Ho acquistato il libro Sophie sui tetti di Parigi attirata esclusivamente dalla copertina. Non mi sono curata della trama ne' dello scaffale della libreria in cui era esposto. Mi ha affascinata ed incuriosita quell'immagine misteriosa di una violoncellista intenta a suonare da sopra un tetto. 

E l'ho comprato.

Sophie è una bambina che, all'età di un anno - più o meno, nessuno lo sa con precisione - galleggia nelle acque della manica all'interno della custodia di un violoncello. Si accorge di lei un uomo, Charles Maxim, che diventerà il suo tutore e la crescerà con amore. 

La loro vita insieme è molto particolare: Charles è un uomo fuori dalle righe che le insegna la vita a modo suo. 
E' un uomo gentile e le trasmette la gentilezza. 
E' un uomo di cultura e le trasmette la conoscenza. 
E' un uomo che ama leggere, e trasmette alla bambina il suo amore per le storie. 
E' un uomo che crede che non si debba mai perdere la speranza e le insegna a sperare. 
Charles mangiava poco, dormiva di rado e non sorrideva spesso alle persone. Ma custodiva la gentilezza dove gli altri avevano i polmoni, e cortesia nelle dita. Quando camminava leggendo, se ne andava a sbattere contro un palo della luce, chiedeva scusa e controllava che il palo non si fosse fatto nulla.
Ecco, questo era Charles.


Non si cura troppo dei beni materiali e la cresce a modo suo. Un modo che, però, non piace molto all'ispettrice dei servizi sociali che, quando Sophie raggiunge l'età di dodici anni - più o meno - decide che quella ragazzina non può continuare a vivere così. La attende una vita in istituto visto che la sua mamma - quella mamma che Sophie è convinta di ricordare perfettamente - sia morta. 

Secondo gli elementi che Sophie e Charles riescono a mettere insieme, quella donna era a bordo della Queen Mary. Sophie deve essere finita all'interno della custodia del violoncello nel momento in cui, a causa del naufragio della nave, la sua mamma ha tentato di metterla in salvo. Riuscendoci.

Ed è proprio un'immagine di una donna che si allontana in mare, ma viva, che continua a balenare nella mente di Sophie a portare la ragazzina e Charles per mano lungo un'avventura molto singolare, scappando dai servizi sociali che avevano ben altre intenzioni per lei.

Ecco, dunque, che i due vanno a Parigi dove li aspetta una ricerca disperata di una donna di cui nulla sanno e per trovare la quale nessuno sembra disposto a dare una mano. Sarà proprio a Parigi che Sophie troverà un alleato inaspettato in un ambiente altrettanto inaspettato ed inusuale.

L'autrice, con una buona dose di fantasia ed inventiva, conduce il lettore in un'avventura piuttosto selvaggia in un ambiente molto particolare, quale può essere quello offerto dai tetti di Parigi. Tetti importanti e non solo, tetti normali ma a loro modo fondamentali, tetti prestigiosi ed anche umili. Sarà proprio tra i tetti che Sophie imparerà cosa vuol dire trovare un amico, cosa vuol dire la fedeltà, cosa vuol dire la solidarietà. 
Soprattutto, Sophie metterà in pratica ciò che Charles le ha sempre trasmesso: non perdere mai la speranza. Lo farà con caparbietà e convinzione mettendo anche a rischio la sua vita spinta dalla convinzione che 
Le mamme sono una cosa di cui hai bisogno, come l'aria, e come l'acqua. (...) Le mamme sono un posto dove far riposare il cuore. Un rifugio dove fermarsi a prendere fiato.
Il finale mi è sembrato un po' scontato e un pochino veloce ma è comunque un finale che apre il cuore e che commuove.

Storia di fantasia, pensata per ragazzi ma capace di emozionare anche un lettore più maturo, sempre che sia disposto a lasciarsi andare all'immaginazione.

Lo consiglio per questo Venerdì del libro per lettori che amino l'avventura e che vadano alla ricerca di qualche cosa di originale e, perchè no, di emozioni.
Ho solo trovato qualche errore di battuta, delle sviste. Niente di che.

Con questa lettura partecipo alla terza tappa della Challenge Le Lgs sfidano i lettori, per l'obiettivo n. 5: un libro con un nome proprio femminile nel titolo.

5 commenti:

  1. Questo invece l'ho comprato per la biblioteca alla seconda mostra del libro, anch'io conquistata dalla copertina e dalla descrizione della protagonista, e quest'estate me lo ero portato a casa per leggerlo - cosa che devo ancora fare, tra l'altro. Aggiungo che chi l'ha preso in prestito ne ha detto bene.

    RispondiElimina
  2. Ciao! :) La copertina intriga molto anche me e spero di riuscire a leggerlo presto! :)

    RispondiElimina
  3. Una storia molto dolce!
    L'avrei scelto anch'io d'istinto, guardando solo la copertina.
    Ketty

    RispondiElimina
  4. Una bella segnalazione, adatta secondo me anche ad un regalo...si presenta bebe!
    Io poi sono sempre contenta di trovare libri cosiddetti per ragazzi ma che sanno emozionare e coinvolgere anche gli adulti :-)

    RispondiElimina