Amber Reynolds è su un letto d'ospedale. E' in coma farmacologico a seguito di un brutto incidente. Sente coloro che le sanno attorno ma non riesce a muoversi, tantomeno a parlare. Non ricorda nulla dell'incidente ma riesce a dare un nome a coloro che si avvicendano al suo capezzale - a suo marito Paul e a sua sorella Claire - pur avendo dei ricordi frammentari sulle sue ultime ore che hanno preceduto l'incidente. E riesce anche a comprendere di essere in pericolo ogni volta che un uomo si avvicina al suo letto d'ospedale.
La prima cosa che mi sento di dire è che l'autrice è stata proprio brava a proporre una storia che ne sottintende altre, a proporre personaggi che hanno qualche cosa da nascondere ma che non si espongono più di tanto, a proporre una protagonista che è capace di stupire. Eh sì, perché mai come in questo caso va detto che niente è come sembra. Anche la lettura del libro, che sembra costruire alcune fondamenta solide circa la storia, all'improvviso inizia a tremare e far cadere il castello di carte che il lettore ha costruito sulla base delle proprie convinzioni.
Insomma, si crede di aver capito qualche cosa, più avanti si crede di aver capito tutto per poi rendersi conto che è tutto fondamentalmente diverso.
Inutile dire che tutto ciò mi sia piaciuto molto. La storia viene raccontata proponendo l'alternanza di un oggi a pagine di diario e a racconti di un tempo passato. Il lettore viene così in possesso di piccole tessere che cerca di comporre in un unico puzzle.
Non posso dire molto sulla trama perché vorrebbe dire svelare dettagli che guasterebbero le feste a chi non l'avesse ancora letto. Posso dire che i personaggi sono molto ben costruiti, con personalità tutt'altro che equilibrate, in un verso o nell'altro, e con un'abilità tale da indurre il lettore a dire "...ma come?".
La narrazione mantiene alto il ritmo dalla prima all'ultima pagina e, onestamente, il finale oltre a lasciare un certo margine di dubbio al lettore apra anche le porte per un seguito che, onestamente, spero prima o poi arrivi.
E' una storia originale, per niente scontata, dove i meccanismi si incastrano alla perfezione anche quando sembra che manchi qualche cosa.
Tutto sembra reggersi su una serie di bugie, piccole o grandi che siano, che non si limitano ad un solo personaggio ma che, a ben guardare, appartengono un po' a tutti. C'è chi mente per difendersi, chi per non ferire, chi per difendere una persona che ama, chi perché la sua indole è quella del manipolatore... Tanti gli elementi stanno perfettamente in equilibrio tra di loro e devo dire che hanno dato vita ad un thriller che mi sento di consigliare agli amanti del genere o anche a chi ama gli intrighi psicologici, le personalità misteriose e capaci di riservare qualche sorpresa.
A lettura finita mi viene davvero da pensare a quante piccole bugie ognuno di noi racconti, e si racconti, nella vita quotidiana... a quante siano realmente innocue e quante, invece, possono innescare meccanismi perversi...
Con questo bel thriller psicologico partecipo alla Challenge Di
che colore sei? utile in quanto titolo consigliato (e ringrazio le ideatrici del gioco per questo) in questo periodo di gara che va concludersi.
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