Salvo Montalbano non delude. Era da un po' che non leggevo le sue avventure e con L'odore della notte ho avuto la conferma di quanto sia piacevole stare in sua compagnia.
Camilleri, con Montalbano, è capace di farmi sorridere, di farmi riflettere oltre che offrirmi l'occasione di ragionare attorno ad un delitto, un mistero e di emozionarmi. Perchè se è vero che le avventure che narra sono fondamentalmente dei casi da risolvere, non manca mai la parte più personale, quella che scopre l'anima di una Montalbano che ha una vita sua oltre all'impegno con le indagini in corso.
Prima di passare alla storia, però, una considerazione è d'obbligo: l'uso del dialetto è una caratteristica di questa serie. Non solo nei dialoghi ma nella narrazione: chi legge Montalbano lo sa. Come sa che l'effetto di questo utilizzo, soprattutto nelle parti più divertenti, è fondamentale e, ne sono certa, non sarebbe lo stesso se il racconto fosse in perfetto italiano.
E, altra osservazioni, il formato è il mio preferito: adoro i libri Sellerio così piccini e maneggevoli, che stanno senza problemi in borsa e si possono portare ovunque!
E, altra osservazioni, il formato è il mio preferito: adoro i libri Sellerio così piccini e maneggevoli, che stanno senza problemi in borsa e si possono portare ovunque!
Questa volta Camilleri si ispira ad un vero fatto di cronaca (è lui stesso a dirlo nelle note) anche se, poi, usa la notizia solo come spunto e le situazioni si evolvono in modo diverso. Il nodo da sciogliere è legato alla scomparsa di una persona immischiata in un sordido giro di truffe a danno dei cittadini, amici di Montalbano. Sembrava così serio ed affidabile, quel ragioniere Emanuele Gargano che corrispondeva interessi gonfiati ad arte che nessuno mai avrebbe immaginato che se la sarebbe data a gambe con i soldi di tutti coloro che si erano fidati di lui! E mentre tutti lo cercano per reclamare il proprio denaro, c'è una sola persona che gli resta fedele nonostante tutto: Mariastella Cosentino, fedelissima segretaria - innamorata persa di lui - che attende in estrema buona fede il ritorno del suo capo.
Il caso viene affidato al dottor Guarnotta che si trova ben presto alle prese non con una ma con due sparizioni. Oltre a Gargano scompare anche il suo braccio destro, Giacomo Pellegrino. Guarnotta è convinto che dietro a tutto ci sia la mafia ma Salvo non è dello stesso avviso. E pur non essendo incaricato ad indagare, le sue indagini le porta avanti comunque.
Entrano in ballo la delusione e la furia dei truffati, questioni sospese in fatto di sentimenti, segreti mai svelati, l'appetito di Montalbano che non manca mai - le scene in cui è a tavola sono davvero spassose e rendono ben l'idea di quanto Salvo ami mangiare... quasi quasi ha fatto venire l'acquolina in bocca anche a me - i rapporti con i suoi collaboratori che, come al solito, sono spassosi anche nei momenti più difficili. E poi Livia.
Letto con piacere e con il sorriso, con questo libro partecipo alla Challenge Diche colore sei? utile per lo spicchio giallo (da cui sia stato tratto un film o una serie tv).
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