Non ho mai approfondito la figura di Madre Teresa di Calcutta, a me da sempre nota come persona vicina ai poveri, agli ultimi, agli ammalati. Nel leggere il libro Il miracolo delle piccole cose mi aspettavo di conoscere, da vicino, la sua vita, come una biografia. Il libro, invece, non è strutturato come biografia anche se, nel sottotitolo, si parla di parole e vita della Santa di Calcutta.
Madre Teresa viene raccontata da padre Brian Kolodiejchuk, M.C. che ricorda la sua vita non a tappe che seguono una sequenza storia - come in una biografia in genere si fa, partendo dalla nascita e arrivando alla morte raccontando la vita di anno in anno - ma per argomenti e grazie, anche, ad una serie di testimonianze.
Sono testimonianze anonime per cui non si sa, con esattezza
- tranne che in alcuni casi in cui chi parla si presente - chi è che presta
tali testimonianze. Sono, senza dubbio, persone a lei vicine, che l'hanno
incontrata nel corso della loro vita e che ne serbano un ricordo speciale.
Inoltre, vengono riportate anche le sue parole, le sue esortazioni. Il tutto,
arricchito da spunti di riflessione (veri e propri interrogativi proposti al
lettore) ed anche preghiere al termine di ogni capitolo.
E' una lettura che va affrontata, secondo il mio parere, con
gli occhi della fede - in particolare per quanto riguarda l'invito alla
preghiera - anche se come testimonianza può essere ben compresa anche da chi
non fosse credente.
Il libro è strutturato in capitoli che presentano che Madre
Teresa ha fatto nel corso della sua vita.
Dar da mangiare agli affamati. Dar da bere
agli assetati e vestire gli ignudi: La prima parte, costituita dai primi
tre capitoli, è quella che maggiormente mi ha colpita perché emerge
quell'aspetto della Santa che mi era più comune. Le testimonianze che la vedono
in mezzo agli ammalati, ai sofferenti, ai morenti sono quelle che mi hanno
maggiormente toccata. Ed è qui, in questo primo capitolo, l'aspetto che
maggiormente mi è rimato impresso.
Quando parlava di vestire gli ignudi intendeva di
vestirli non solo con gli abiti, ma con la dignità umana. La sofferenza,
secondo Madre Teresa, non è solo quella del corpo, martoriato dalle malattie,
ma anche quella dello spirito e che è dovuta alla consapevolezza di essere
abbandonati, di non avere alcun valore per nessuno. Ecco, questo è un aspetto
che mi ha fatto riflettere e che ritrovo nella vita di tutti i giorni: i
sofferenti non sono solo coloro che muoiono di fame o che vengono consumati
dalla malattia ma anche coloro che sono soli, lasciati ai margini della
società.
E poi il libro prosegue con Alloggiare i pellegrini, Visitare
gli infermi e i carcerati, Seppellire i defunti, Insegnare agli
ignoranti, Consigliare i dubbiosi, Ammonire i peccatori, Sopportare
pazientemente le persone moleste, Perdonare le offese, Consolare
gli afflitti, Pregare per i vivi e per i morti. Sono tutti aspetti
che si integrano a vicenda e che vanno a rendere in modo esaustivo la missione
di Madre Teresa.
Alcune parti le ho trovate un po' ripetitive proprio perché
sono aspetti molto complementari l'uno all'altro e in ogni racconto emerge lo
spirito di carità e di servizio con cui Madre Teresa ha portato avanti la sua
missione.
Il linguaggio usato è molto semplice e diretto: sono testimonianze
dirette e vengono riportate senza arricchimenti lessicali che le avrebbero rese
meno vere. Ho apprezzato questa intenzione di non voler spettacolarizzare le
testimonianze rese a favore di Madre Teresa.
Al termine del libro sono riportate parecchie note che
spiegano la tipologia di testimonianza anche se, nella maggior parte dei casi,
non viene indicato il nome di chi la rende. Sono poi indicati, sempre nelle
note, i documenti da cui sono tratte le parole della Madre siano essi lettere,
pensieri, interventi ufficiali o istruzioni dati alle consorelle.
E' indubbiamente un grande esempio di vita e di servizio,
quello di Madre Teresa. Se dovessi dare un colore al libro, al racconto,
sarebbe sicuramente il bianco. Bianco come la copertina, bianco come la veste
di Madre Teresa, bianco come il colore che abbino alla carità e alla speranza
per un mondo migliore, dove non ci sia più chi muore di fame per le strade.
Con questa lettura partecipo alla gara di lettura The
Hunting Word Challenge. La parola utile per la challenge è MIRACOLO che compare nel titolo.
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