La voce invisibile del vento è un libro che non mi ha
catturata. L'ho trovato ripetitivo, poco scorrevole ed ho fatto una certa
fatica ad arrivare alla fine.
La storia si apre con un viaggio: Julia, Felix ed
il piccolo Tito stanno andando in vacanza, al mare. La destinazione è la
località di Las Marinas, in Spagna. La famiglia, una famiglia come tante,
arriva a destinazione ma Julia si accorge di non aver preso il latte per suo
figlio. Si precipita fuori alla ricerca di una farmacia e si perde nel buio.
Improvvisamente si trova ad aver perso la cognizione dello
spazio ed inizia la sua ricerca. Cerca suo marito e suo figlio ma ha perso
l'orientamento e non riesce ad individuare la strada giusta per arrivare
nell'appartamentino dove si stava accingendo a vivere un mese di vacanza.
Ha perso anche il telefono ed ha pochi soldi a disposizione:
tenta di mettersi in contatto con suo marito non ci riesce. Inizia, così, un
viaggio che mai avrebbe voluto intraprendere, un viaggio in cui l'angoscia di
essere sola e di non riuscire a trovare le persone amate si somma con la
scoperta di un carattere sconosciuto ed una capacità di sopravvivenza che mai,
fino a quel punto, Julia aveva sperimentato.
E' un romanzo in cui sogno e realtà si alternano. Julia non
si rende conto di ciò che realmente le sia accaduto. Le avventure che vive si
svolgono nella sua mente. Sono sogni, così vengono chiamati, che richiamano
però situazioni realmente accadute nella sua vita o proiezioni di situazioni e
sentimenti reali.
Intanto la copertina non ha niente a che vedere con
l'immagine di quella Julia che viene descritta come una particolarissima chioma
rossa e dai ricci ribelli. Rende l'idea dello smarrimento, della solitudine ma
non l'immagine della protagonista. Magari si poteva scegliere una modella che
somigliasse di più alla descrizione che l'autrice fa della protagonista, a
vantaggio dei lettori.
La narrazione procede in parallelo: l'autrice racconta ciò
che accade a Julia e ciò che accade a Felix. Si cercano, entrambi, anche se in
modi differenti. Lei cerca fisicamente suo marito. Lui cerca un contatto con un
corpo che resta inerme da troppo tempo.
Nelle more del racconto emergono aspetti della vita di Julia
e di Felix che descrivono la loro vita. Una vita di coppia in cui non mancano i
segreti e le mezze verità.
E' una storia che invita a riflettere su ciò che può
accadere, nella mente umana, quando il corpo sempre non reagire alle
stimolazioni. Da questo, però, ad arrivare a tirare avanti una storia per 361
pagine mi è sembrato un po' troppo.
Felix mi è sembrato un personaggio passivo, che non
ha ben chiaro il mente il tipo di rapporto che ha con sua moglie (sposati
troppo in fretta... cosa sappiano realmente l'uno dell'altra resta un mistero)
e che subisce situazioni che, in condizioni normali, non credo che un uomo
sarebbe disposto a subire. Inizialmente mi è sembrato un uomo impacciato, quasi
assente, stordito da quanto accaduto. Ma a ben guardare il suo carattere è
proprio così: non troppo perspicace fino a che, però, non arriva il momento di
tirare fuori un minimo di spirito d'iniziativa. Mi è dispiaciuto per lui, che
nel momento in cui ha dovuto fare ciò si sia trovato davanti ad una situazione
con cui nessun uomo, mai, vorrebbe avere a che fare. E non mi è piaciuta
nemmeno la sua reazione che, onestamente, avrei preferito diversa.
Non sono riuscita ad inquadrare bene il personaggio di Julia
nonostante le tante indicazioni che emergono sia a livello conscio che,
soprattutto, a livello inconscio.
Non è un libro che ricorderò se non per grandi linee, senza
un particolare attaccamento ai personaggi.
Mi spiace.
Con questa lettura partecipo alla challenge Laruota delle letture per un libro che parli di viaggi.
Inoltre, partecipo anche alla challenge di Chiara del blog La lettrice sulle nuvole.
che peccato! Non sei la prima però che leggo a cui non è piaciuto
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