giovedì 10 settembre 2020

Aspettando il cielo (E. Ackerman)

Sento addosso a me il dolore di Eden. Sento il suo muto grido d’aiuto che sembra voler uscire dalla mia gola ma che resta intrappolato nei meandri di un corpo che si fa fatica a riconoscere come tale. Sento i bip di quelle macchine che lo tengono in vita. Vedo le antenne di quegli scarafaggi che avanzano silenziosi verso di lui ogni volta che l’infermiera se ne va. Sento una lacrima che si fa spazio tra le palpebre gonfie e che non hanno più ciglia per scendere lentamente su un viso che non appartiene più a quel ragazzo, quell’uomo che Eden è stato.

Tutto questo lo sento appiccicato addosso a me dopo la lettura di questo libro.

Ora Eden pesa 35 chili a fronte dei 110 di quanto si allenava per affrontare con coraggio le missioni militari che richiedevano concentrazione, lucidità e self control oltre che prestanza fisica.

Ora Eden non sembra nemmeno essere più un uomo in quel letto d’ospedale dove, vegliato da sua moglie, lotta con quella vita che non lo vuole lasciare ma che non può essere più chiamata vita.

Un incidente durante una missione: questo lo ha ridotto così. Con lui c’era qualcuno che non ce l’ha fatta ma che gli è accanto giorno e notte. Qualcuno che racconta la vera storia di un uomo intrappolato in quel che resta del suo corpo e che non gli permette di gridare al mondo la sua sofferenza.

Il libro parla di un soldato ma non racconta solo la sua storia in tuta mimetica, le vicende che l’hanno portato a soffrire in quel modo e a restare in bilico tra la vita e la morte. Racconta una vita fatta di belle speranze, di incontri, di passioni, di delusioni e tradimenti. Parla di quanto siano fragili i rapporti umani e di come sia facile spezzare quegli equilibri a cui si arriva a fatica. Parla di vuoti, di silenzi, di desideri…

E parla di sofferenza, è vero. Quella che un uomo incapace di parlare e di muoversi, menomato fisicamente ed anche psicologicamente può provare e che non riesce ad esprimere se non con quelle reazioni che vengono interpretate, dall’esterno, come crisi, come reazioni su un corpo che è sul punto di smettere di funzionare.

Sono svelati molti risvolti personali, anche intimi di Eden marito, compagno di vita, e la voce narrante – che parla con affetto e con quella partecipazione che rende ancora più toccante le situazioni – racconta una storia che nessuno altro potrebbe raccontare.

Molto particolare le figura di Mary, la moglie di Eden. Una personalità complessa, la sua, che la voce narrante rende molto bene.

Ho sofferto molto nel leggere questo libro e non solo per la sofferenza fisica di Eden. C’è altro e non credo che l’autore avesse l’intenzione di impietosire il lettore.

Non è questo il punto. Lo voleva emozionare, appesantire di emozioni anche contrastanti e ci è riuscito, secondo me, alla perfezione. 

Con Aspettando il cielo - libro che ho letto in collaborazione con Thrillernod - ha colpito nel segno.
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Aspettando il cielo
Elliot Ackerman
Editore Longanesi
300 pag.
16.90 euro copertina rigida - 9.99 Kindle

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