...ma quelle creature eterne sapevano bene che anche ciò che appariva piano e levigato, la duna di un deserto, il pelo della foca, a guardare da vicino era una baraonda forsennata di piani e di fossi. E che la vita stessa era così: uno stupendo invincibile pasticcio.
Ho scelto questo passaggio che mi ha particolarmente colpita perchè racchiude una grande verità: niente è mai come sembra ed anche la situazione più tranqiulla, a ben guardare, tanto tranquilla in genere non è.
Lo sa bene Ginger e lo sanno bene i suoi amici Animan: animali passati a miglior vita le cui anime vagano indisturbate (o quasi) in un cimitero per animali dove gli amici umani di tanto in tanto vanno loro a fare visita sulle rispettive tombe ma con i quali non hanno nessuna possibilità di comunicazione che non sia attraverso un sogno.
Ginger è l'ultima arrivata: è una gatta d'appartamento, non ha visto molto del mondo ed è anche un po' snob per via della sua discendenza Main Coon. Nel posto in cui si trova ora, però, c'è poco da fare le preziose: tutti gli animali vivono la stessa condizione e stanno sullo stesso livello in un luogo in cui, però, contrariamente a quanto si può pensare (è pur sempre un cimitero per cui un luogo di pace e serenità) non mancano le minacce.
Ben presto Ginger e i suoi amici si renderanno conto che c'è qualche cosa che non va quando alcuni Animan loro amici iniziano a sparire nel nulla. Non dovrebbe essere così visto che le loro anime sono tutte raccolte lì e non c'è una fase successiva di "trapasso".
Che sta succedendo al Giardino? Quel bruto d'un custode con il suo cane nero ed arrogante avrà forse un ruolo in quello che sta accadendo? E cosa cerca quel cane, preso a calci e maltrattato da quel custode che lo costringe ad annusare e cercare tra le lapidi? O quella vecchina tanto dolce che ha il potere di parlare con gli Animan, può avere qualche cosa a che fare con le sparizioni? In questo contesto cosa possono fare loro, spiriti di animali che non hanno una consistenza, per i quali non c'è più tempo ne' spazio, per poter riportare serenità nel Giardino?
Tognolini propone un'avventura che catturerà gli amanti degli animali ma anche quanti vorranno lasciarsi prendere da un pizzico di magia. Tognolini racconta una storia in cui animali di indole ed istinto differenti convivono pacificamene trasformando i loro istinti primordiali in voglia di correre nel vendo, di unire le forze per risolvere un problema. Racconta storie d'amicizia, legami profondi che non si interrompono con la morte, la voglia di fare qualche cosa di buono ma che, alla fine, tanto buono non è. Racconta, in modo decisamente poetico, di animali che hanno un'anima e questo non può che piacere a chi avesse a cuore amici pelosetti.
E' un libro per ragazzi che viene proposto come giallo arricchito da tanto sentimento.
Il personaggio che ho amato maggiormente è Bestio: il cane del custode. E' un cane maltrattato che, un cattivo che cattivo non è, reso tale dalla cattiveria umana ma voglioso di una vita differente, fatta di latte caldo, coccole e affetto. Sente delle presenze particolari nel Giardino ma non riesce a vedere gli Animan. Desidera tanto poter stare assieme ai suoi fratelli animali ma è costretto a sopportare le bastonate del custode per un tozzo di pane e fare ciò che lui vuole. Ho letto tanta umanità in quegli occhi che mi è sembrato di vedere fissati nei miei più di quanto non mi sia capitato con gli altri animali che l'autore descrive.
Un libro per ragazzi che ho letto volentieri e che solo in alcuni passaggi mi è sembrato un po' dispersivo, con delle ripetizioni di cui avrei fatto volentieri a meno. La lettura è stata un po' più lenta del previsto ma non per questo non è stata gradita.
***Il giardino dei musi eterni
Bruno Tognolini
Salani Editore
272 pagine
13.90 copertina rigida, 9.90 copertina flessibile, 8.99 kindle
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