lunedì 28 settembre 2020

Il lupo (N. Simoncelli)

Bella sorpresa questo romanzo!

In poche pagine l'autore riesce a proporre una storia che cattura, piena di colpi di scena, ben scritta e ben strutturata. C'è solo da districarsi con alcuni nomi che si somigliano... e io mi sono aiutata con carta e penna, prendendo qualche appunto. E' un'abitudine che ho da tempo, per aiutarmi a non perdere le fila del discorso quando ho a che fare con parecchi personaggi o con personaggi i cui nomi si somigliano.

La storia viene proposta su due piani temporali: nel 1994 un uomo viene a conoscenza di una vicenda consumatasi un secolo prima e che arriva a lui senza che l'avesse minimamente cercata. Si incuriosisce quando, un anno dopo, trova quell'articolo di giornale accartocciato nella tasca del vestito che indossava quel giorno quando un anziano signore gli aveva lasciato una consegna: un articolo di giornale ingiallito e quasi illeggibile in cui si racconta di un uomo morto annegato ma anche il dubbio del peso di accuse mosse nei suoi confronti. Ma il suo anziano nipote, nel consegnare quell'articolo, non ci sta: "...mio nonno non avrebbe mai fatto male ad una mosca... Chi ama la montagna non fa quelle cose". 

Quelle cose altro non erano se non terribili violenze a danno di bambine, poi trovate cadavere nei boschi...

Ed ecco che iniziano ad emergere fatti che hanno interessato comunità semplici, che fanno anche fatica a fare i conti con situazioni inaspettate, violente, gravi. Inizia così un salto all'indietro di oltre cento anni, fino ad arrivare alla fine del 1800 quando le piccole comunità facevano i conti con la fame, tanto più se piccoli centri di montagna come quello di Ardesio, località lombarda dove si svolgono le vicende.

Il nostro uomo, con quel pezzo di giornale in mano, incontra il nipote di uno dei maggiori protagonisti delle vicende dell'epoca. Vuole cercare di ricostruire quei fatti ed emerge - ecco il secondo piano temporale del racconto - un racconto oramai dimenticato dai più.

Innanzitutto va detto che la sua è un'indagine molto particolare. Non è un commissario. Non ha una squadra che lo aiuta e, soprattutto, può indagare solo facendo riferimento a ricordi di giorni lontani.

Inizia così la storia. Una storia in cui si va alla ricerca di un colpevole che con troppa facilità viene riconosciuto come quel lupo che abita i boschi. Un lupo che nulla ha a che fare con quelle morti violente.

Il lupo è altrove. Nell'animo di qualcun altro che continua a colpire a danno di bambine indifese, figlie di famiglie normali, gente di un paese che viene sconvolto da vicende di questo tipo.

L'autore trasmette le sensazioni proprie di un paesino dalle modeste aspirazioni, di persone semplici che si trovano ad avere a che fare con situazioni troppo grandi, troppo gravi per loro.

Reagiscono come possono. Puntano il dito contro un avversario che non potrà mai spiegare le sue ragioni, contro un nemico che è la profonda espressione del male ma che, nella realtà, si cela non si sa dietro a quale volto, dietro a quale mano, dietro a quale nome.

L'ho detto in apertura: questo romanzo ha rappresentato una delle più belle sorprese di questo 2020, tanto più se penso alle emozioni che mi ha trasmesso in un numero ridotto di pagine.

Sono sincera fino alla fine... ad un certo punto si capisce quale possa essere la mano assassina. Ma... c'è un ma!

Ne consiglio la lettura a chi voglia vivere un'avventura tra i boschi alla ricerca di un colpevole che si è macchiato del più atroce dei delitti: rubare il futuro a bambine innocenti che, forse, hanno la sola colpa di essere nate femmine.
***
Il lupo
Nazareth Simoncelli
Corponove Editore
144 pagine
14.90 euro

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