Fino ad ora non ho viaggiato molto (ahimè!) ed il libro I love Tokyo mi ha permesso di arrivare, anche se solo con l'immaginazione, in una terra a me tanto lontana ma che, lo ammetto, non mi dispiacerebbe affatto conoscere da vicino.
Chissà, magari in futuro! Mai mettere limiti alla provvidenza...
Partiamo da una premessa: non avrei mai comprato questo libro se non mi fosse stato utile per un paio di Challenge di lettura a cui sto partecipando. Non tanto perchè non mi incuriosisse l'argomento, quanto per via del fatto che La Pina non mi attira affatto come autrice e, onestamente, non so nemmeno se l'ho mai ascoltata in radio. Ricordo di avere visto tutti i suoi tatuaggi in una qualche pubblicità (...cioè credo di aver visto lei ed aver notato i tatuaggi... e anche le treccine ora che ci penso) ma non le ho mai riservato attenzione.
Poi ho avuto tra le mani questo libro. Un libro atipico, lo ammetto. Non un romanzo, non una biografia, non una guida, non un vero e proprio racconto di viaggio ma un'appassionata condivisione di esperienze, luoghi, sapori, odori e particolarità che la città di Tokyo riserva all'autrice ogni volta che la ospita e che potenzialmente potrebbe riservare ad ogni altro visitatore che la scegliesse come meta. Una condivisione che è diventata testo ma anche immagini, fumetti, musica, foto da offrire al lettore in particolare grazie ai QR code sparsi tra le pagine. Idea carina, impostazione grafica accattivante e stile di scrittura molto in linea con il personaggio. Uno stile discorsivo che non risparmia termini modaioli ma anche aggettivi che tendono ad esaltare tutto ciò che viene narrato.
Il tutto, secondo me, senza stonare.
Ecco dunque che La Pina racconta le emozioni legate ad ogni suo viaggio verso una destinazione che ama, gli itinerari consigliati non solo per conoscere i luoghi caratteristici di Tokyo ma anche per viverla appieno cogliendone ogni particolarità. Racconta il modo di essere di quella gente che l'ha accolta a braccia aperte, racconta le abitudini, le esagerazioni, situazioni normali ma anche situazioni sopra le righe.
Di questo libro mi è piaciuto prima di tutto l'impianto grafico che richiama molto i contenuti e che sa di fresco. Mi hanno molto incuriosita i riferimenti al fatto che sia una terra sicura in cui i bambini vanno in giro da soli fin da piccolissimi senza alcun problema ed anche al fatto che chi potrebbe provocare problemi - di sicurezza o simili - potremmo essere solo noi visitatori, non certo loro.
Mi ha anche colpita l'idea di una popolazione molto attenta alla pulizia, molto elegante e stilosa, grande lavoratrice ma anche capace di follie allo stato puro.
Curioso il discorso sui tatuaggi. La Pina racconta come chi abbia tatuaggi sul proprio corpo non sia ben visto perchè accomunato alla mafia del posto. Dice che chi è tatuato non può entrare nei fantastici bagni termali, ad esempio (luoghi che mi hanno fatto venir voglia di partire seduta stante) poi, però, compare una foto sua e di suo marito - tutti e due mooolto tatuati - ai bagni termali. Che succede, allora? Si fanno delle eccezioni? Questa cosa non l'ho ben capita: lei è molto categorica nel dire che nei bagni termali non viene fatto entrare nessuno che sia tatuato, anche se occidentale. E loro?
La Pina offre tanti motivi per fare un pensierino su un viaggio a Tokyo, offre tanti motivi per amarla ed esalta solo aspetti positivi di un viaggio di questo tipo. Di aspetti negativi proprio non ne ha trovati. Fornisce in pillole indicazioni di vario genere, frutto della sua esperienza e lo fa con una scrittura che non può certo dirsi ricercata o particolarmente erudita ma efficace per la tipologia di prodotto che aveva in mente ed al quale ha dato forma.
Si legge in fretta, i caratteri belli grandi aiutano anche chi avesse qualche difficoltà nella lettura ed i tanti colori che compaiono tra le pagine sono perfettamente in linea con la città che viene raccontata.
Con questo libro partecipo alla Visual Challenge come libro bonus in cui compaiono quattro oggetti indicati nella foto del mese: una macchina, un libro, un paio di occhiali e una bottiglia.
Partecipo anche alla Challenge Tutti a Hogwarts con le 3 ciambelle per l'obiettivo libro con fiori in copertina, nell'ambito della macro-categoria Tre manici di scopa.
Ciao! Sono davvero contenta che ti sia piaciuto questo libro e soprattutto sono contenta di aver letto la tua recensione! Il libro mi ispirava parecchio, perché il Giappone mi affascina e la veste grafica del libro attira l'occhio, ma non sapevo bene cosa aspettarmi ed ero un po' scettica sull'autrice perché prima di vedere il libro in libreria non sapevo proprio chi fosse!! :)
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